«Da qui ai Mondiali vogliamo riportarci a ridosso dei migliori»

La scorsa stagione, il Lugano di Mattia Croci-Torti aveva conosciuto la prima sconfitta casalinga sotto l’albero di Natale. Il 19 dicembre, per la precisione, contro lo Young Boys. In precedenza, i tifosi bianconeri erano invece riusciti a gustarsi cinque vittorie e due pareggi. Non male, insomma, come ruolino di marcia a Cornaredo. Già, peccato che il campionato in corso abbia stravolto la situazione. Trasformando il vecchio atout in un’oggettiva fragilità. Tre partite, tre sconfitte. Quattro, se aggiungiamo pure il 3. turno di qualificazione alla Conference League. E se in Europa a compromettere il passaggio del turno era stata proprio la gara d’andata, in Super League è la classifica a risentire dell’apatia «ticinese» dei bianconeri. «Da qui alla pausa per i Mondiali, non a caso, vogliamo invertire anche questo trend» sottolinea l’allenatore Mattia Croci-Torti, cerchiando in rosso la sfida di domenica con il Servette. Sì, l’occasione numero uno per svoltare. Sentite ancora il Crus: «Nel discorso d’inizio settimana alla squadra - un discorso molto chiaro - ho posto l’accento proprio su questo tema. Il popolo bianconero attende da troppo tempo un successo a Cornaredo. Per dire: lunedì, quando sono arrivato allo stadio, pure la Lisa, la segretaria del Dicastero sport, mi ha incalzato, esigendo una volta per tutte i tre punti».
«I granata giocano a memoria»
Sulla sua strada, il Lugano troverà tuttavia un ostacolo importante. Capolista a braccetto con l’YB, la formazione di Alain Geiger ha conosciuto il miglior avvio da quando milita in Super League: 17 punti, una difesa solida e la consueta verve offensiva. «Rispetto a noi - evidenzia Croci-Torti - hanno cambiato pochissimo. È il quarto anno con Geiger in panchina, praticamente giocano a memoria. Durante il mercato estivo sono inoltre stati bravi a rinforzarsi con alcuni innesti puntuali. I risultati parlano per i granata». Ma non per il Lugano. Che per sorprendere il Servette dovrà fare a meno - oltre di Osigwe e Belhadj - di due punti di riferimento offensivi: Celar e Bottani, entrambi infortunati.
Le parole di Bottani
E a proposito del numero 10: ieri l’altro - sulle nostre colonne - Mattia ha parlato di un’identità non ancora definita. «A volte siamo coraggiosi e giochiamo a viso aperto, a volte prevale un atteggiamento rinunciatario». Questa, in sintesi, la lettura del momento da parte del Pibe. Mattia Croci-Torti condivide? «Ogni stagione ha un suo percorso» premette il 40.enne momò. Per poi chiarire il concetto: «Trovare le migliori dinamiche e le giuste soluzioni richiede tempo. Conoscere e comprendere le abitudini dei singoli non è così scontato. A maggior ragione se, come suggerivo, si è cambiato tanto rispetto all’ultima stagione. Prendete il caso di Steffen: il suo arrivo - favorito da un mercato che rimane aperto per più di un mese dopo l’inizio del campionato - ha inevitabilmente intaccato gli equilibri della squadra». Insistiamo: ma questo Lugano ha un’identità? «Quella mostrata nelle ultime partite inizia a essere chiara. E non mi è dispiaciuta affatto. Tolto il rovescio del Wankdorf, sul piano dell’atteggiamento abbiamo inoltre interpretato correttamente tutte le partite». Già. Senza un deciso cambio di passo, tuttavia, il treno rischia di lasciare anzitempo la stazione. A separare i bianconeri dalla Coppa del Mondo in Qatar sono otto incontri: 24 punti a disposizione e, di riflesso, il confine sottile tra una Super League da protagonisti e un campionato anonimo. «Siamo ambiziosi: affrontiamo ogni match con l’obiettivo di vincere» sostiene il Crus. «Cosa significa? Beh, che vogliamo riportarci a ridosso delle migliori».
In attacco spazio a Babic
Per riuscirci, i bianconeri potranno ripartire dal successo convincente contro il Breitenrain, nei sedicesimi di Coppa Svizzera. Un match, quello andato in scena due settimane fa, che aveva esaltato - di nuovo - il fiuto per il gol di Boris Babic. «Merita una maglia da titolare contro i granata» anticipa l’allenatore. «Sin qui si è sempre comportato in modo esemplare, rispondendo più volte presente quando chiamato in causa dalla panchina». Ad affiancare l’ex San Gallo saranno verosimilmente Mahou e Steffen, rientrato giovedì dal doppio impegno con la Nazionale svizzera: «Renato, come pure Hajdari - che ha esordito con la U21 rossocrociata -, Saipi e Amoura, sono rientrati molto bene e carichi di fiducia dai rispettivi impegni». Ora non resta che sfatare il tabù Cornaredo.