Dopo Thuram tocca a Mbappé: «Niente estremisti al potere in Francia»
Prima Marcus Thuram, con il suo appello affinché i cittadini francesi non votino Rassemblement National. Quindi, la star della squadra, Kylian Mbappé. Lo scioglimento dell'Assemblea Nazionale da parte di Emmanuel Macron e l'annuncio di nuove, imminenti elezioni legislative, in programma fra il 30 giugno e il 7 luglio, hanno ridestato la Francia, intesa come nazionale di calcio. Francia che sta certamente pensando al debutto a Euro 2024, ma anche al futuro del Paese. Tant'è che, oggi, nella conferenza stampa prima della partita contro l'Austria, la nuova stella del Real Madrid ha deciso di unirsi all'appello del compagno di nazionale. Facendo, a sua volta, un discorso dai toni fortemente politici: «Marcus e io condividiamo gli stessi valori» ha spiegato Mbappé. «Lui ha espresso la sua opinione e io sono dalla sua parte. Siamo in un momento cruciale per il nostro Paese. Bisogna sistemare le cose e avere il senso delle priorità. Prima di tutto siamo cittadini e non dobbiamo essere disconnessi dalla realtà del nostro Paese. Voglio rivolgermi a tutte le persone e alle giovani generazioni: possiamo vedere chiaramente come gli estremisti siano alle porte del potere. Invito la gente a votare. Questo è un momento molto importante nella storia della Francia».
Quindi, l'invito. Esplicito tanto quello formulato, ieri, da Thuram: «Io chiedo di votare contro gli estremisti e contro coloro che dividono. Voglio rappresentare un Paese che corrisponda ai miei valori. Abbiamo l’opportunità di scegliere il futuro della Francia. Non dobbiamo nasconderci. Diciamo spesso che non bisogna mischiare politica e calcio, ma quello che sta succedendo in Francia è importante». Mai, prima d'ora, Mbappé era stato così forte sotto questo aspetto: «Spero che la mia voce arrivi il più possibile» ha concluso. «Dobbiamo identificarci con i valori della tolleranza, del rispetto, della diversità. Ogni voce conta. Spero che faremo la scelta giusta e spero che il 7 luglio (la data del secondo turno delle elezioni legislative, ndr) saremo ancora orgogliosi di indossare questa maglia. Come squadra abbiamo pensato di fare qualcosa. È difficile esprimersi qui, davanti a tutti e per tutti. Ci abbiamo pensato e faremo presto qualcosa. Ognuno fa la propria analisi. Non importa quello che diranno, ci saranno pro e contro. Siamo calciatori, ma siamo cittadini francesi e non siamo estranei alla situazione che sta vivendo la Francia. Abbiamo libertà di espressione. Personalmente seguo ciò che mi sembra più importante. C’è un dovere civico per i cittadini francesi. Il calcio ha la capacità di unire».