Lutto

È morto Totò Schillaci

L'attaccante-simbolo di Italia 90 e delle notti magiche si è spento all'età di 59 anni – Era malato da tempo
©Reuters/Ross Kinnaird
Red. Online
18.09.2024 10:36

Lutto nel mondo del calcio. Salvatore «Totò» Schillaci, eroe di Italia 90, è morto all'età di 59 anni. Ne ha dato notizia, prima di tutti, la Gazzetta dello Sport. Attaccante fra le altre di Juventus, Inter e della Nazionale, aveva infiammato l'Italia nell'estate delle cosiddette notti magiche. Quella dei Mondiali casalinghi. Schillaci era malato da tempo di tumore al colon ed era stato operato già due volte. Nato a Palermo il 1. dicembre del 1964, si era sposato due volte, con Rita e Barbara. Lascia tre figli, Jessica, Mattia e Nicole.

Schillaci, calcisticamente parlando, si era messo in luce nel Messina di Scoglio prima e Zeman poi. Fu il tecnico boemo a metterlo in condizioni ideali per segnare a raffica. Consentendogli, di riflesso, di passare alla Juventus nel 1989. Grazie a una prima stagione in bianconero condita da 15 gol in 30 partite, con la doppia affermazione in Coppa Italia e Coppa UEFA, Azeglio Vicini lo convocò per Italia 90. «Era tutt’occhi» ha scritto, a mo' di ricordo, Repubblica, riferendosi a quello sguardo spiritato divenuto celebre proprio nell'estate del 1990. Quando, a suon di gol, sei in totale, Schillaci trascinò gli Azzurri quasi fino alla finale. «E quanta tenerezza in quella ferocia, quanta sapienza del corpo, degli istinti, nella tumultuosa esistenza in quell’apparente semplicità di schema».

Schillaci, a quel Mondiale, inizialmente fungeva da terza scelta. Dietro ad Andrea Carnevale e Gianluca Vialli. Presto, però, Totò si guadagnò un posto nell'undici titolare. Fu lui, entrando dalla panchina, a risolvere la partita d'esordio dell'Italia contro l'Austria. 

Il post Italia 90, per contro, non fu altrettanto brillante memorabile. Alla Juve, sebbene giocasse con Roberto Baggio, nella stagione 1990-91 non si avvicinò nemmeno ai 15 gol dell'annata precedente. Nel 1992 il passaggio all'Inter, dove però non convinse. Quindi l'addio al Belpaese, nel 1994, con l'approdo in Giappone nello Jubilo Iwata. Un'esperienza di rottura per l'epoca, ma felice. Nel 1997 l'addio al calcio giocato e il ritorno a casa, con una seconda vita in televisione fra ospitate e reality. Ma per tutti, beh, Schillaci rimase e rimarrà quello delle notti magiche. «Era tutt’occhi», già.