E se Messi raggiungesse CR7?

Lionel Messi e Cristiano Ronaldo di nuovo uno contro l’altro, come ai vecchi tempi. Entrambi nei panni dei trascinatori indiscussi delle rispettive squadre, a riaccendere una rivalità storica. No, non si tratta di una partita orchestrata ad arte sul celebre videogioco FIFA. E nemmeno di quanto sarebbe potuto accadere - ma mai si è avverato - ai recenti Mondiali in Qatar. Bensì del futuro. Già. Non solo quello prossimo, con l’inedita amichevole tra il Paris Saint-Germain della Pulce e una selezione comprendente le migliori stelle di Al-Nassr e Al-Hilal, che giovedì 19 gennaio potrebbe segnare il - parziale - debutto di CR7 con la sua nuova maglia. Bensì anche quello un po’ più lontano, che fra qualche mese potrebbe riproporre l’epico duello che per oltre un decennio ha infiammato gli appassionati di tutto il mondo.
Uno sgarbo al rivale
Il palcoscenico designato per questa clamorosa «reunion», manco a dirlo, sarebbe l’Arabia Saudita. E più precisamente il massimo campionato locale, la Saudi Pro League. Che dopo aver recentemente accolto il fenomeno di Funchal, approdato al già citato Al-Nassr tramite un’operazione faraonica, sarebbe pronta a fare lo stesso anche con il fresco campione del mondo argentino. Come? Grazie a un suo inaspettato trasferimento dal PSG all’Al-Hilal, il club più titolato del Paese, ventilato nelle ultime ore dalla stampa britannica. Il tutto con tanto di sgarbo al rivale portoghese, andando a guadagnare la cifra monstre di 300 milioni di franchi all’anno. Il quadruplo rispetto ai «soli» 75 milioni annuali - per due stagioni e mezzo e un totale di 200 - sui quali ha recentemente posto la firma CR7. Un’operazione che peraltro vedrebbe la Pulce rafforzare i propri legami con il Paese del Medio Oriente, già allacciati mesi fa quando aveva stipulato un accordo - anch’esso a cifre da capogiro - per fungere da testimonial per la realtà saudita, promuovendone il marchio in tutto il mondo.
Una quarta opzione
A colpire, in un quadro che in molti si stanno già affrettando a dipingere sognando a occhi aperti, sarebbe però proprio l’eventuale scelta dell’argentino di trasferirsi all’Al-Hilal. Uno scenario del tutto inedito per quanto concerne il futuro di «Leo», mai ipotizzato prima d’ora. Sì, perché invero di ciò che farà la Pulce nei prossimi mesi, complice un contratto con il PSG in scadenza a giugno - dotato però di opzione per un ulteriore anno -, si è inevitabilmente detto e scritto parecchio. E di fatto sul tavolo del 35.enne nato a Rosario, fino a poche ore fa, parevano esservi tre opzioni: un rinnovo appunto con il Paris Saint-Germain, un clamoroso ritorno a Barcellona e un possibile approdo all’Inter Miami. Un’alternativa, quest’ultima, emersa già nell’estate del 2021, proprio in occasione del suo passaggio dal Barça al club di Ligue 1. Con quell’anno opzionale inserito nell’accordo che diversi giornalisti e addetti ai lavori avevano suggerito potesse di fatto essere già trascorso dal sudamericano nella MLS statunitense, in seno alla compagine presieduta da David Beckham e allenata da Phil Neville.
Una finestra sul 2030
A far potenzialmente saltare il banco offrendo una quarta soluzione, dicevamo, potrebbe essere stata proprio la mossa del rivale di sempre. Quel Cristiano Ronaldo che, nel bene o nel male, quando si muove sposta anche determinati equilibri. Arrivando persino - come in questo caso - ad aprire vie che non apparivano percorribili per elementi del suo calibro. Il tutto per l’enorme gioia di un attore che per il momento, in questa vicenda, è invero rimasto piuttosto sullo sfondo. Ma che qualora pure Messi decidesse di approdare nella Saudi Pro League, uscirebbe definitivamente allo scoperto. Stiamo ovviamente parlando dell’Arabia Saudita stessa, che - non è un segreto - dopo aver osservato da vicino quanto accaduto in Qatar, aspira a ospitare il Mondiale del 2030. Una candidatura concreta alla FIFA, per il momento, non è ancora stata presentata. Ma si vocifera che presto potrebbe venire depositato un dossier stilato a sei mani, con il contributo di Grecia ed Egitto. E con due potenziali testimonial del calibro di Messi e Ronaldo, nulla appare più impossibile.