Ma quale Euro 2024...

E se per Leo Messi fosse arrivata «the last dance»?

Questa notte, in pieno Europeo, negli Stati Uniti scatterà la Copa America: gli occhi dei tifosi argentini, ma non solo, sono puntati sulla Pulce che, alla fine del torneo, potrebbe dare l'addio alla nazionale
© ERIK S. LESSER
Red. Online
20.06.2024 16:45

Euro cosa? No, dall'altra parte dell'Atlantico il pensiero è un altro: la Copa America, già. Con l'Argentina campione del Mondo in carica nonché detentrice del trofeo continentale subito in campo, questa notte alle 2, contro il Canada. La domanda dei tifosi dell'Albiceleste, è una soltanto, sarà l'ultimo, grande torneo di Leo Messi? Possibile, quantomeno pensando alle ultime dichiarazioni della Pulce. E pensando, parallelamente, alle 37 primavere che si trascina appresso il più forte di tutti. 

Angel Di Maria, 36 anni, in questo senso ha già dichiarato che lascerà la nazionale argentina al termine della competizione, mentre un altro veterano, Nicolas Otamendi, non ha specificato per quanto tempo, ancora, continuerà a vestire questa maglia. È lapalissiano, tuttavia, che l'età sta correndo veloce per questa generazione di calciatori. «C'è un po' di paura che tutto finisca» ha detto Messi a proposito della sua carriera in una recente intervista televisiva.

Messi, almeno, nel momento dell'addio potrà dire di non avere rimpianti. Dopo quattro tentativi andati a vuoto e dopo aver avuto, per anni, un rapporto tormentato con il suo Paese e con la nazionale che lo rappresenta, nel 2022 ha guidato l'Argentina al suo terzo titolo mondiale dopo quelli del 1978 e del 1986, quando a guidare l'Albiceleste, in campo, c'era un certo Diego Armando Maradona. Si spiega anche così, forse, la festa senza precedenti nelle vie di Buenos Aires, con cinque milioni di persone (circa il 10% della popolazione del Paese) che si sono date appuntamento per la parata della squadra. Per molti, quel giorno, si è trattato di scappare, almeno per un po', da una quotidianità complicata. L'economia argentina, scrive al riguardo il New York Times, è rimasta impantanata per anni in una recessione e continua ad avare uno dei tassi di inflazione più alti al mondo: 276% su base annua, al momento.

Entrato in carica lo scorso novembre con la promessa (o forse l'ambizione) di sistemare le finanze dell'Argentina, Javier Milei, definito da analisti ed esperti un libertario di destra, ha subito spiegato che le cose sarebbero prima peggiorate per poi iniziare a migliorare. Di qui il drastico programma di austerità, con la promessa di tagliare, di netto, la spesa pubblica. Nel 2024, intanto, la disoccupazione è aumentata, la povertà ha preso letteralmente l'ascensore mentre un numero crescente di argentini ha difficoltà ad arrivare a fine mese. Questo mese, il Senato ha approvato un disegno di legge che, a detta di Milei, avrebbe reso l'Argentina più attraente per gli investitori, aprendo tra l'altro la strada alle privatizzazioni ed eliminando le tutele del lavoro. La legge ha provocato proteste in tutto il Paese e la detenzione di oltre 30 persone. Per molti argentini, di riflesso, guardare Messi e compagni giocare a pallone, magari per un'ultima corsa nostalgica insieme o, volendo usare un gergo cestistico, un'autentica Last Dance, rappresenta una tregua molto gradita, per quanto momentanea. Fu così, almeno, due anni fa in occasione dei Mondiali in Qatar. 

La Copa America, di per sé, sarebbe riservata unicamente alle nazioni del Sudamerica. Negli anni, però, si è allargata comprendendo alcuni Paesi centro e nordamericani. Gli Stati Uniti, per dire, a questo giro sono gli organizzatori. Fra le squadre partecipanti, invece, figurano Canada, Messico, Panama, Giamaica e Costa Rica. La manifestazione, agli occhi della FIFA fra le altre, è una sorta di prova generale per il Mondiale a tre – USA, Messico e Canada – che andrà in scena nel 2026. Quando Messi avrà 39 anni e, per sua stessa ammissione, difficilmente potrà competere ancora a quel livello. Di più, in un'intervista a ESPN Argentina la Pulce ha dichiarato che l'Inter Miami, verosimilmente, sarà il suo ultimo club prima dell'addio al calcio. «Sono consapevole che non mi resta molto tempo» le sue precise parole. È anche vero, però, che proprio Qatar 2022 ha ridato slancio alla carriera di Messi, quantomeno pensando al rapporto con la sua nazionale. «Stiamo già pensando al giorno in cui se ne andrà, quando ancora gioca» si è limitato a dire il commissario tecnico Lionel Scaloni. «Dev'è essere che noi argentini siamo malinconici».

Molti tifosi, a tal proposito, sperano che Messi, magari spinto e sospinto dai ricchi contratti firmati negli Stati Uniti, rimanga a disposizione di Scaloni per il Mondiale del 2026. Magari senza la maglia da titolare fisso, ma come giocatore esperto aggregato al gruppo. Pronto a stupire. Perché dire addio è difficile, soprattutto quando il Paese sembra avere ancora bisogno del suo totem, visti i tempi che corrono.

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