Il profilo

Ecco chi era Rombo di Tuono

Gigi Riva in carriera ha avuto soltanto due amori: il Cagliari e l'Italia – Le reti, il sinistro potentissimo, lo scudetto che rese la Sardegna l'epicentro del calcio italiano
Red. Online
22.01.2024 20:34

Il mondo del calcio, questa sera, ha perso un'altra stella. Una delle più luminose, se non la più luminosa. Perché Luigi Riva, per tutti Gigi Riva, in taluni casi perfino Giggiriva a mo' di rafforzativo, è stato unico. Inimitabile, anche. Non tanto, o non solo, per quel soprannome affibbiatogli nientepopodimeno che da Gianni Brera: Rombo di Tuono. Evocativo come pochi altri soprannomi, già. Non tanto, o non solo per quello dicevamo. No, Gigi Riva è stato unico perché la sua intera storia calcistica assomiglia a un poema epico. Un poema che intreccia la maestria con il pallone e la passione, ardente, per la maglia azzurra. Quella dell'Italia, con cui vinse l'Europeo del 1968 e sfiorò il Mondiale nel 1970 in Messico. Per fermare lui e gli Azzurri fu necessario un Brasile in formato super, con Pelé e tutti gli altri fenomeni. 

Nato il 7 novembre del 1944 a Leggiuno, in provincia di Varese, frequentatore del Ticino in giovane età, Riva è morto questa sera nella sua Cagliari. Aveva 79 anni ed era ricoverato nel reparto di Cardiologia del Brotzu di Cagliari per un intervento di angioplastica. Poeta dell'area di rigore, Rombo di Tuono aveva un piede solo: il sinistro. Ma che roba era, quel sinistro. Un'iradiddio. La carriera? Semplice, ma sbalorditiva. I primi passi a Legnano, quindi il Cagliari. Che per primo scoprì quel diamante grezzo. Così prezioso e così bello. Riva si trasferì in Sardegna nel 1963, diventando presto, anzi prestissimo un simbolo e un totem per i rossoblù. Giocherà fino al 1977, legando indissolubilmente il suo nome allo scudetto del 1970. L'unico, per i sardi. All'epoca, il vento del mare si intrecciava con il soffio caldo e i gol di Rombo di Tuono. Con Cagliari che, all'improvviso, diventò l'epicentro del calcio italiano. 

Qualche cifra? 315 le presenze con il Cagliari in campionato, 164 i gol. Sì, Gigi Riva è stato unico. Inseguito dai grandi club del Nord, pronti a riempirlo di soldi, Riva non rinunciò mai al suo amore per la Sardegna. Disse di no a ogni proposta di trasferimento. Fu capocannoniere della Serie A per tre volte: 1967, 1969 e 1970. Nella sua vita, sposò soltanto un'altra maglia. Quella dell'Italia. Detto dell'Europeo vinto e del Mondiale, due anni dopo, sfiorato a Città del Messico, Riva vestì la maglia degli Azzurri per 42 volte e segnò 35 reti. Fra cui una delle due che stesero la Jugoslavia nella ripetizione della finale del citato Europeo. Anche se, per i più nostalgici, il gol simbolo di Riva in azzurro rimane il 3-2 alla Germania Ovest nella mitica semifinale Italia-Germania-quattro-a-tre all'Azteca.

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