Fabrizio Corona e Scommessopoli: «Vi dico chi è la mia fonte»

Fabrizio Corona insiste: senza le sue rivelazioni, furbescamente centellinate fra dichiarazioni altisonanti e post su Instagram, non ci sarebbe stata alcuna accelerata nell'inchiesta della procura di Torino sul calcioscommesse. O, meglio, sul giro di scommesse piazzate su siti online non autorizzati dai Monopoli di Stato e, si sospetta, gestiti da ambienti vicini alla criminalità organizzata. Un giro nel quale sarebbero finiti anche diversi calciatori della Nazionale italiana e della Serie A. Fagioli, Tonali, Zaniolo, da ultimo Zalewski. Ma la lista di Fabrizio Corona, appunto, sarebbe lunga. Molto lunga.
Corona, oggi, in un'intervista concessa al Corriere della Sera spiega: senza il suo intervento, continuo, non ci sarebbe stato neppure il blitz della DIGOS a Coverciano, sede del ritiro Azzurro in vista del doppio impegno di qualificazioni a Euro 2024 contro Malta e Inghilterra, con le immagini degli agenti all'interno del centro federale e quelle di Tonali e Zaniolo che hanno fatto il giro del mondo. «Non sarebbero mai andati lì – racconta Corona – se Dillinger non avesse fatto i nomi. Loro li sapevano ma avrebbero aspettato la partita dell'Italia. Stiamo facendo praticamente due inchieste parallele. Questa è la prima volta che lavoro con la procura diciamo non da infame, ho fatto sette anni di galera… Sappiate che sono coinvolti almeno altri dieci calciatori, cinque o sei procuratori e ci sono pure le bische clandestine. Quante squadre di calcio sono coinvolte? Cinque o sei. I nomi non posso farli altrimenti vengo indagato».
In queste ore, insomma, il nome di Corona è sulla bocca di tutti. Come lo sono le sue rivelazioni. «Sto spaccando l'Italia» dice con orgoglio il 49.enne, consapevole dell'importanza del calcio in Italia. Intanto, però, il nome di Zalewski – che dal ritiro dell'Under 21 polacca si è dissociato dalle accuse affermando di non aver mai scommesso in vita sua – non risulta iscritto nel registro degli indagati di Torino né risulta alla procura federale. In molti, fra le altre cose, si sono chiesti e si chiedono come faccia Corona a sapere certe cose. O, meglio, chi sia la sua fonte: è solo lavoro giornalistico, garantisce il diretto interessato. Salvo poi svelare chi gli ha passato le informazioni. «È lo zio di un ex calciatore dell'Inter di Mourinho, amico intimo di Mario Balotelli. Mario è un mio amico, è venuto tante volte qui da me, era scioccato dalle prove che gli ho dato. Lo zio racconta che suo nipote si era trasferito a Roma e poi ha aperto una bisca. Tutto verificato».
E ancora: «Ci sono anche dei presidenti. Il problema è che questi giocatori sono malati, la ludopatia è una dipendenza come la coca, sono sfruttati dal sistema. Giocano prima alle slot, a blackjack, poi le bische e diventano vittime della malavita. Io so di questi ma ce ne saranno molti altri, non parliamo poi della B». Il finale è dedicato alla sua nuova creatura, Dillinger News, sito il cui nome è ispirato a John, il criminale americano rimasto impresso nella cultura popolare. La frase chiave è only the outlaws will be free, solo i fuorilegge saranno liberi. Un portale dai toni urlati, perché come ama ripetere proprio Corona questo sito «non le manda a dire». «In una settimana – conclude Corona – siamo diventati punto di riferimento per tutta l'informazione. Oggi in Italia ci sono solo due cose: Hamas e questa… E questa l'ha fatta la banda Dillinger. Siamo dei fuorilegge dell’informazione che rischiano la vita. Mi verranno a cercare le curve e i malavitosi ma siamo riconosciuti e il sito vale un sacco di soldi».