Calcio

FC Lugano, adesso il gran finale

Nel giro di cinque giorni i bianconeri si giocano il titolo di «campione d’inverno» e gli ottavi di finale di Conference League – Domenica a Cornaredo arriva il Losanna, giovedì il Pafos a Thun – Intanto, ecco Georgios Koutsias
Bislimi e Hajdari esultano dopo il 2-1 trovato dal Lugano contro il Legia. © EPA/Sokolowski
Massimo Solari
13.12.2024 17:45

Cielo terso, una luce magica e Varsavia pronta a concedersi. Di nuovo. Non sono pochi i tifosi bianconeri che rimarranno nella capitale polacca per il weekend. Premiati due volte: dalla bellezza disarmante della città, dalla vittoria prestigiosa del Lugano. La squadra di Mattia Croci-Torti, lei, è invece rientrata subito. Ha mandato un bacio alla sirenetta e si è fatta cullare dalle nuvole e dai sogni. La prestazione fornita contro il Legia, d’altronde, ha ricordato il Palazzo della cultura e delle scienze. Monumentale. E di fronte al quale non è possibile restare indifferenti. L’avversario mandato al tappeto non aveva ancora perso in Conference League. Addirittura, era dal 2021 che non veniva rimontato nel proprio stadio. Sì, quella di Steffen e compagni è stata un’impresa. Un’impresa che profuma di ottavi di finale e storia. Ma non è ancora fatta. Ad attendere il Lugano, ora, c’è il gran finale. Domenica, a Cornaredo, arriva il Losanna, compagine che sta volando e si è meritata la parte alta della classifica di Super League. Giovedì, a Thun, andrà quindi in scena l’ultima sfida della fase a campionato della Conference, contro il Pafos. Ebbene, il match con i ciprioti costituirà una sorta di spareggio vertiginoso. Già, perché i 12 punti sin qui conquistati dai bianconeri rischiano di non essere sufficienti per trascorrere il Natale tra le migliori otto della terza competizione continentale.

Per non rovinarsi le feste

Chiudendo a questa quota, e complice una differenza reti non eccezionale, la formazione ticinese avrebbe solo il 2% di probabilità di evitare i sedicesimi di fine febbraio. Con un punto o una vittoria, al contrario, si schiuderebbero le porte del paradiso. Il problema, suggerivamo, è che a insidiare il Lugano saranno proprio i ciprioti, oggi fermi a 9 punti e però destinati al sorpasso in caso di successo alla Stockhorn Arena.

Mattia Zanotti, al solito fra i migliori in campo a Varsavia, predica non a caso prudenza. «I conti si faranno a fine stagione. Continuiamo a prendere partita per partita, senza immaginarci già al traguardo su un fronte o sull’altro». Non solo. Per quanto l’annata bianconera meriti sin d’ora di essere accompagnata da applausi e sottolineature, la portata psicologica dell’epilogo non va sottovalutata. Insomma, smarrire sul più bello il titolo di campione d’inverno e l’ottavo di Conference incrinerebbe inevitabilmente entusiasmo e atmosfera natalizia. Nessun dramma, lo ripetiamo, ma sai che peccato.

Rotazioni o ultimo sforzo?

Di qui il messaggio lanciato dal Crus. Di qui la firma sul rinnovo contrattuale – la più scontata del calcio svizzero – rimandata ancora di qualche giorno. Sul cammino del Lugano, oltretutto, si stagliano due ostacoli pericolosi. E in questo senso sarà interessante osservare le scelte dello staff tecnico. Davvero verrà seguita alla lettera la pianificazione tracciata nelle scorse settimane, con tutta una serie di rotazioni nei ruoli chiave della formazione? Oppure ai tenori bianconeri verrà richiesto un ultimo sforzo?

Per dire. Renato Steffen, che nelle intenzioni estive di Croci-Torti avrebbe dovuto essere gestito con maggiore lucidità rispetto alla scorsa stagione, ha disputato da titolare tutte le ultime nove partite. Quasi sempre giocando 90’. «Ma non è un intoccabile» aveva tenuto a precisare l’allenatore momò alla vigilia del match contro il Legia. «Renato ha sempre dimostrato di saper recuperare bene sul piano fisico. Sono sensazioni che si percepiscono anche in allenamento. Parliamo inoltre di un giocatore che, in ogni momento della partita, può fare la differenza. Sono poche le partite in cui il suo spirito da combattente non è emerso». E il citato Zanotti? E l’affidabilissima coppia di centrali, con la quale il Lugano non perde praticamente mai? Di sicuro domenica toccherà a Kacper Przybylko caricarsi sulle spalle l’attacco bianconero. A margine del successo in Polonia, Croci-Torti ha riservato una carezza per lo spilungone ex Fire. «Senza la sua zampata non avremmo vinto». Poche ore dopo è per contro stato il club a sciogliere le riserve in merito a un’altra punta diventata ingombrante ai Fire. In prestito per un anno dall’Illinois arriva infatti Georgios Koutsias, 20 anni e 5 reti in 57 gare disputate in MLS. L’intrigante opzione Milos Pantovic, del TSC Backa Topola, rimane sul tavolo.

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