Gironi da 3 ai prossimi Mondiali? La FIFA indietreggia

Mentre Qatar 2022 volge oramai al termine, con la finalina per il terzo posto in programma domani e l’ultimo atto fra l’Argentina e la Francia in scena domenica, gli occhi sono tutti puntati sull’edizione del 2026 che si giocherà fra Canada, Messico e Stati Uniti. Un’edizione monstre, con 48 squadre, che inevitabilmente aumenterà gli introiti sul fronte dei diritti tv e degli sponsor. Banalmente, perché ci saranno più Paesi rappresentati e più partite.
Tutto molto bello. Peccato, però, che ad oggi una formula per suddividere le squadre nella fase a gironi non esista. O, meglio, quella che prevede gruppi da 3 ha fatto storcere il naso a diversi esperti e critici.
Gianni Infantino, presidente della FIFA, nella tradizionale conferenza stampa di fine-Mondiali si è innanzitutto chinato sul discorso commerciale legato al 2026: «Siamo ottimisti sul potere del calcio. Su quello che crediamo sarà l’impatto del calcio, o del soccer come viene chiamato dove giocheremo la prossima Coppa del Mondo. Siamo più che ottimisti, siamo convinti che l’impatto sarà massiccio. È stato massiccio qui, sarà massiccio in Nordamerica. Passeremo da 32 a 48 squadre, i ricavi aumenteranno in termini di trasmissione, sponsorizzazione, biglietteria e ospitalità. Giocheremo in stadi enormi, che di solito vengono usati per il football americano». E ancora: «Siamo convinti che il calcio avrà un nuovo boom in Nordamerica. Inizieremo a lavorare immediatamente per la prossima edizione della Coppa del Mondo. Siamo davvero convinti di questa crescita».
Quindi, appunto, la formula per il 2026. Con tutto il discorso legato alla possibilità, con gironi a sole tre squadre, di partite combinate o biscottate nell’interesse, comune, di due contendenti. Infantino, su questo fronte, ha aperto a possibili cambiamenti rispetto alle intenzioni iniziali. Un’apertura dettata dal successo dei gironi da quattro squadre a Qatar 2022, «ma anche guardando ad altre competizioni come gli Europei». Sì, per dirla con il presidente della FIFA, «dobbiamo rivedere e ridiscutere il formato: 16 gruppi da 3 o 12 gruppi da 4? È una questione che affronteremo nelle prossime riunioni».