Gli allenamenti di Yakin, le critiche di Xhaka
Ancora un match contro il Kosovo. Ancora un confronto a distanza tra capitano e allenatore. Ahia. Nel marzo del 2022, in occasione dell’amichevole di Zurigo, a produrre il circuito fra Granit Xhaka e Murat Yakin fu la sostituzione anticipata decisa da quest’ultimo. Una sostituzione che il 10 rossocrociato non prese per nulla bene, senza fare nulla per passare inosservato davanti alle telecamere. A Pristina, se vogliamo, è andata ancora peggio. Da un lato per la portata della partita, valida per le qualificazioni a Euro 2024. Dall’altro per il peso delle parole pronunciate da Xhaka – invero fra i peggiori – a margine del deludente pareggio subito nei tempi di recupero. «Non sono sorpreso del risultato» le parole del centrocampista del Bayer Leverkusen. In che senso? «Ciò che si è osservato in campo è figlio del livello degli allenamenti svolti in settimana» ha precisato sempre Xhaka. Per poi rincarare la dose: «Durante le sedute non c’erano ritmo e concentrazione. Esattamente come contro il Kosovo».
Okay, e la colpa di chi sarebbe? «Di tutti, giocatore e allenatore». Ah. Peccato che Yakin, posto di fronte alle dichiarazioni del suo leader non abbia nascosto una certa sorpresa. Forse persino un pizzico di malessere. «Non conosco l’esatto tenore delle esternazione di Granit. Mi limito a dire che l’intensità in allenamento non è mai mancata». Le visioni delle parti, insomma, sembrano cozzare clamorosamente. «Senza dubbio devo parlarne con Granit» ha ammesso in conclusione il ct. Attendiamo con interesse l’esito del faccia a faccia. Non il primo fra i due, per altro.