Le pagelle

Hajdari e Belhadj grandiosi, Bislimi e quel lasciapassare per l'inaudito

Diamo i voti ai giocatori del Lugano dopo la sconfitta di misura in Champions League contro il Fenerbahçe
© ERDEM SAHIN
Massimo Solari
30.07.2024 21:52

Saipi 4,5

Incolpevole sui gol subiti. Neutralizza un paio di altre conclusioni pericolose e per l’intero incontro non rinuncia quasi mai a impostare (bene) dal basso.

Zanotti 4,5

Soprattutto nel primo tempo spinge come un forsennato, pungendo ancora e ancora. Kadioglu, ad ogni modo, è un cliente tosto. E l’italiano a tratti soffre.

Papadopoulos 4,5

Forse il meno pulito del terzetto difensivo. E però animato da un ardore e da una determinazione degne di nota.

Hajdari 5,5

Vero, Dzeko lo sovrasta e spezza l’incantesimo. Ma sino a lì era stato grandioso. Dite a Urbano Cairo che, ora, potrebbe valere anche più di 5 milioni di euro.

El Wafi 5

Richiamato un po’ da tutti i colleghi di reparto, più a torto che a ragione. La sua prova è solida, gagliarda e orfana di particolari sbavature.

Valenzuela 5

La sua caparbietà e la sua malizia dalle quali prende vita il gol di Belhadj sono commoventi. E a differenza di Cimignani a Thun, argina Osayi-Samuel con molta più efficacia.

Doumbia 5

Riesce a unire calma e ingaggio fisico. Non si contano i palloni sradicati e riconsegnati con cura ai compagni.

Belhadj 5,5

Firma una rete clamorosa, per bellezza, difficoltà e importanza provvisoria. Una rete da Coppa dei campioni. Il tunisino comunque non è solo questo: è interdizione, ossigeno, coraggio. È il migliore in campo.

Bislimi 4

La manona di Livakovic lo tormenterà per alcuni giorni. Sull’1-0 si ritrova tra i piedi un lasciapassare per l’inaudito. Fallisce. E poi si spegne lentamente.

Aliseda 3,5

Fa quello che può, sgomitando e arpionando più palloni possibili, talvolta anche con colpi di classe totali. La sua inutile reazione, però, pesa come un macigno sull’economia del match. Punizione per il Fenerbahçe, inzuccata di Dzeko e tanti cari saluti alla gloria.

Bottani 3,5

Il bianconero più in difficoltà, un po’ perché lo impone il disegno del match, un po’ a causa della sua scarsa brillantezza.

Przybylko 4

Non si risparmia, ma non è pulito come servirebbe quando nel finale ci si aggrappa alla disperazione o a una ripartenza felice.

Cimignani 4

Tenta alcuni cross nel cuore dell’area con il suo mancino velenoso. La precisione, tuttavia, non è sufficiente.

Grgic 4,5

Entra bene, gestendo con serenità ed esperienza alcune situazioni tese. Sia in copertura, sia in impostazione.

Dos Santos e Mahou S.V.

Croci-Torti 5

Il primo tempo di Thun era già stato notevole. Ma quanto ammirato per 45 minuti allo stadio Sükrü Saraçoglu - non un impianto qualunque - è clamoroso. Coraggio, idee, atleticità, furbizia. Tutti gli ingredienti necessari per scrivere un’altra bellissima pagina del club bianconero. Peccato dunque per la punta della matita rotta sul più bello, complice la foga di alcuni giocatori e - in seguito - la mancanza di un temperino sufficientemente affilato.

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