La giornata

Il doppio dilemma bianconero

Mattia Croci-Torti ha due questioni tattiche da risolvere, tra centrocampo e attacco
Flavio Viglezio
21.07.2024 19:30

Al’alba di una lunga stagione, un eventuale pareggio contro il Grasshopper non avrebbe ovviamente ridimensionato le ambizioni del Lugano. La squadra bianconera è ancora un cantiere aperto e al cospetto delle cavallette nel primo tempo – come ha voluto sottolineare il Crus – è scesa in campo senza quattro titolari indiscussi dello scorso campionato: Hajdari, Grgic, Celar e Steffen. Mica poco. Il carattere del gruppo e un paio di ritocchi tattici operati da Mattia Croci-Torti nel secondo tempo hanno permesso ai bianconeri di conquistare tre punti la cui importanza va oltre le considerazioni di una classifica allo stato embrionale. Il successo sulle cavallette consente infatti di affrontare con piena serenità l’andata del 2. turno preliminare della Champions League contro il Fenerbahçe di Jose Mourinho.

Il Lugano esce dunque dall’esordio in Super League con la consapevolezza di non aver perso le qualità mentali che tante volte avevano fatto la differenza nel recente passato. Ma anche con la certezza di essere al momento prigioniero di un doppio dilemma tattico. Il primo appare facilmente risolvibile: considerando anche la partenza di Jonathan Sabbatini, la presenza in mezzo al campo di Anto Gricig appare indispensabile per dare ordine e ritmo alla manovra bianconera. Lo sa bene anche il Crus, che non ha esitato a gettarlo nella mischia ad inizio ripresa al posto di un fumoso Belhadji. Il secondo riguarda invece una profondità offensiva che – dopo l’addio di Celar e l’infortunio di Vladi –non può essere garantita da Aliseda. Przybylko ha dimostrato di saperci fare, ma sembra più un’alternativa, ancorché valida, ad una nuova punta. Il Lugano non ha nascosto di essere sul mercato: il successo passerà anche dalla capacità – e dalla fortuna – di riuscire a portare a Cornaredo l’uomo giusto.