Il flamenco travolgente della Spagna conquista l'Europa
Un flamenco travolgente. Dalle prime alle ultime note. Balla la Spagna, che impiega un tempo ma poi accende e incanta l’Olympiastadion di Berlino. Prova a resisterle l’Inghilterra, infine incapace di sostenere il ritmo di chi ha di fronte, di replicare sino in fondo i passi che per un attimo sembrava aver imparato a memoria. Il continente ha una nuova regina. Ed è bella, bellissima, degna trionfatrice di Euro 2024. Nessuno meritava di alzare il trofeo - ed è la quarta volta nella storia - quanto la selezione iberica, come suggerito intrattabile sin dall’inizio del torneo. Morata e compagni chiudono la competizione da imbattuti. E allora!
Un’idea assurda
Anche la finalissima ha confermato la superiorità della formazione allenata da Luis de la Fuente. Eppure si è dovuto attendere parecchio, addirittura l’87’. Alla fine, comunque, l’eroe con la maglia Roja addosso è uscito alla scoperto. Gettato nella mischia venti minuti prima dal ct con cui aveva già festeggiato il titolo continentale U21, Mikel Oyarzabal ha fatto tutto come Dio comanda: lettura perfetta dell’imbucata di Olmo, appoggio sulla sinistra per l’accorrente Cucurella e via a flirtare con la linea del fuorigioco e la gloria. Eccolo, sì, il 2-1 che ha mandato definitivamente al tappeto gli inglesi. La compagine di Gareth Southgate era riuscita - una volta ancora - ad aggrapparsi al match, a rimandarne la sentenza. A questo giro ci aveva pensato Cole Palmer a rispondere al vantaggio di Nico Williams, a tenere in vita un’idea per certi versi assurda. L’Inghilterra campione d’Europa? Davvero? Con un Harry Kane del genere?
Per fortuna è saltato il banco
I Tre Leoni, di fatto, hanno offerto un’altra prova rinunciataria. Difensivamente molto solida, ma tremendamente rinunciataria a immagine di un Jude Bellingham a lungo sacrificato in copertura su Yamal. Il primo tempo dell’atto conclusivo, non a caso, è stato orfano di occasioni ed emozioni. Uno schiaffo in pieno volto, toh, per coloro che chiedevano spettacolo. Per coloro che, magari, avevano ancora negli occhi la finale dei Mondiali del 2022 in Qatar. L’avvio di ripresa, fortunatamente, ha fatto saltare il banco, portandosi via i tatticismi esasperati di Southgathe e la noia. Già decisivo nella finale di Champions League vinta con il_Real Madrid, Daniel Carvajal ha preso la bacchetta e compiuto un prodigio per innescare la corsa di Yamal. Ennesimo assist per il fenomeno del Barcellona e colpo da biliardo di Williams, fino a quel momento migliore in campo.
It's coming Olmo
Il ct dell’Inghilterra, suggerivamo, si è ritrovato nudo. Di nuovo. Ma di nuovo ha trovato sia l’oro in panchina (Palmer), sia gli aggiustamenti necessari (fuori Kane, Bellingham spostato al centro) per regalare la solita illusione alla nazione. Come a Euro 2020, però, a godere sono stati gli altri. La Spagna, a differenza dell’avversario, non ha mai smesso di spingere. A testa bassa e senza soffrire in alcun modo la perdita anticipata del suo pilastro: Rodri. A illuminare l’Olympiastadion, più che l’atteso Yamal, è stato Olmo, personalità pazzesca e tocco del grande campione. Dieci anni fa - ancora ragazzino - aveva deciso di lasciare la terra natìa, di privarla del suo talento cristallino per forgiarsi in Croazia prima e al Lipsia poi. E il suo omaggio alla Spagna è arrivato proprio in Germania. Olmo, in effetti, non ha solo dato il la all’azione decisiva della sfida. No. Due minuti più tardi, in piena zona Southgate, il 26.enne ha ribattuto sulla linea di porta una palla che recava la scritta «tempi supplementari». Euro 2024, però, aveva una voglia matta di ballare il flamenco.