L'analisi

Il Lugano, questa volta, è naufragato in riva al Bosforo

Niente da fare per i bianconeri nel ritorno del playoff di Europa League contro il Besiktas: finisce 5-1, con i bianconeri spediti in Conference League – «Ma io sono orgoglioso» dice Croci-Torti
© ERDEM SAHIN
Massimo Solari
29.08.2024 23:30

Dieci mesi fa la partita era cambiata all’ora di gioco, complice il secondo giallo e la conseguente espulsione di Rosier. In meno di dieci minuti, a ridosso del novantesimo, il Lugano aveva ribaltato il Besiktas in casa sua, scrivendo una delle pagine più belle della storia bianconera. Al Tüpraş Stadyumu di Istanbul, anche stasera, il vento è parso mutare direzione al 59’. Quando, cioè, Vladi ha depositato in rete l’assist al bacio di Aliseda. Uno a uno ed equilibrio ristabilito, considerato il 3-3 dell’andata. Vuoi vedere che succede di nuovo...

No, non più. Perché a firmare tre reti in sei giri d’orologio, questa volta, è stato il Besiktas. E così, in riva al Bosforo, l’illusione del Lugano si è trasformata in un naufragio. Il ritorno del playoff di Europa League è finito addirittura 5-1 per i turchi, con i bianconeri in ginocchio, praticamente inermi.

In pochi all’altezza

Gli uomini di Mattia Croci-Torti hanno meritato la sconfitta. Eccome. E, di riflesso, l’eliminazione sull’arco dei 180 minuti. Rispetto all’impresa della scorsa stagione, i bianconeri sono stati inferiori al Besiktas per lunghi tratti. La formazione guidata da Giovanni van Bronckhorst si è fatta preferire sul piano fisico (nettamente), in termini di pericolosità e pure a livello individuale. Pochi, davvero, i giocatori del Lugano che non hanno tremato nella bolgia di Istanbul. Su tutti Antonios Papadopoulos, a tratti irruente - certo - e però provvidenziale a più riprese. Inutile girarci attorno: dopo il primo vantaggio confezionato da Immobile, gli ospiti avrebbero potuto soccombere in altre tre occasioni. A cadere prima della pausa, travolto da un giocatore del Besiktas, è invece stato il solo Croci-Torti. Ma che l’illusione bianconera poggiasse su basi fragilissime era evidente. Tanti, troppi gli errori commessi dai singoli, per tacere - suggerivamo - della strapotenza atletica dei padroni di casa. Una volta di più, poi, la difesa ticinese ha balbettato, a immagine di Amir Saipi. Il portiere del Lugano, banalmente, ha alternato interventi importanti a passaggi a vuoto incomprensibili. Impossibile pensare di farla franca.

Croci-Torti: «Orgoglioso»

Poco dopo l’ora di pranzo, fortunatamente, staff e giocatori bianconeri potranno consolarsi. No, non è finita così. Il viaggio continentale prosegue in Conference League e il sorteggio di Montecarlo delineerà i contorni dell’autunno internazionale del Lugano. «E in Conference League vogliamo essere protagonisti»promette Croci-Torti ai microfoni della RSI. «Non affronteremo, ogni giovedì, avversari del calibro di Fenerbahçe, Partizan e Besiktas. Perciò sono sicuro che ci toglieremo diverse soddisfazioni». Viene comunque da chiedersi se la rosa attuale - in attacco e con Hajdari sempre con la valigia in mano - sia sufficientemente attrezzata per giocarsela. Il Crus non si scompone: «Nei tre spareggi disputati, lo ripeto, abbiamo avuto a che fare con club incredibili. E il gruppo che alleno si è dimostrato all’altezza. Per accedere all’Europa League dovevamo essere perfetti. Non ci è mancato così tanto. Sono orgoglioso anche di quanto visto contro il Besiktas. Per 65’, nel quadro di una partita e di uno stadi veri, abbiamo tenuto testa ai turchi. La seconda rete, figlia di una giocata clamorosa di Rafa Silva, ha purtroppo tagliato le gambe alla mia squadra. Subita quella rete ci siamo lasciati andare». L’allenatore del Lugano non fa quindi fatica a riconoscere la supremazia delle Aquile nere.«Hanno meritato di imporsi. Perché oltre alla qualità ci hanno messo pure tanta intensità. Esperienze del genere, ad ogni modo, possono solo aiutarci per il prosieguo della stagione internazionale. Gestire i primi dieci minuti, per esempio, è stato difficilissimo». Già. E anche gli ultimi dieci, questa volta, non hanno cambiato il destino dell’incontro.

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