Il mondo piange Pelé, il Re del calcio
Il brasiliano Pelé, considerato da molti il più grande calciatore di tutti i tempi, è morto in Brasile all'età di 82 anni a causa di un cancro.
Il tre volte campione del mondo, il cui vero nome è Edson Arantes do Nascimento, è stato in terapia intensiva per diverse settimane. La famiglia ha dichiarato che il campione dei campioni ha esalato l'ultimo respiro giovedì.
Pelé, il Re, la prima stella del calcio mondiale, è morto giovedì all'età di 82 anni. Una delle sue figlie, Kely Nascimento, ha annunciato la triste notizia.
«Ti amiamo infinitamente, riposa in pace», ha scritto Kely Nascimento su Instagram, un post illustrato con una foto delle mani congiunte dei familiari posate sulla mano dell'ex calciatore all'ospedale Albert-Einstein di San Paolo, dove era stato ricoverato un mese fa. L'ospedale ha dichiarato in un comunicato che la morte è stata causata da «insufficienza multipla degli organi».
Unico calciatore ad aver vinto tre volte la Coppa del Mondo (1958, 1962 e 1970), Pelé, il cui vero nome è Edson Arantes do Nascimento, è stato eletto Atleta del Secolo dal CIO nel 1999. La notizia della sua morte arriva come uno shock per tutti gli appassionati di calcio, undici giorni dopo la fine della Coppa del Mondo in Qatar e a poco più di due anni dalla morte di Diego Maradona.
Per tutta la durata del torneo, O'Rei ha postato messaggi sui social network dalla stanza dell'ospedale Albert-Einstein dove è stato ricoverato il 29 novembre, incoraggiando il Brasile o congratulandosi con Messi per la «meritata» vittoria dell'Argentina contro la Francia.
Nel periodo natalizio, le figlie hanno postato su Instagram foto della famiglia riunita intorno alla leggenda del calcio, esprimendo la loro gratitudine mentre i messaggi di sostegno arrivavano da tutto il mondo.
Venerdì scorso, Kely Nascimento ha pubblicato una commovente foto in cui abbraccia teneramente il padre che giace in ospedale. La foto mostrava solo una parte del volto di Pele, che indossava cannule nasali per l'assistenza alla respirazione.
La morte di Pelé è una perdita enorme per il Brasile, dove è considerato un «tesoro nazionale». Nessun altro giocatore ha segnato così tanti gol in 1.281 partite per il Santos (1956-74), il suo club in Brasile, la «Seleçao» e i New York Cosmos (1975-77).
Ma al di là dei numeri, Pelé sarà ricordato come il Re che ha rivoluzionato il suo sport, con il suo eterno numero 10 sulla schiena. Questo geniale dribblatore è stato il precursore del calcio moderno, con un'eccezionale qualità tecnica unita a straordinarie doti atletiche nonostante la sua modesta altezza (1 metro 72 centimetri).