Il primo giorno di Bottani: «Un'emozione incredibile»
Bad Ragaz è una sorta di luogo ameno. Un’isola verde, attorniata dalle montagne. In queste ultime giornate di maggio l’aria è frizzantina, ma non appena spunta il sole, l’ambiente diventa perfetto. Tra i giardini, i campi da golf e gli alberi in fiore, spicca l’hotel scelto dalla nazionale svizzera per il suo ritiro in vista degli imminenti impegni di Nations League. Sulle prime, l’arrivo di Mattia Bottani, non è parso fare particolarmente da pendant a quest’atmosfera bucolica. Il numero dieci bianconero, infatti, inizialmente è parso un po’ irrequieto. Forse anche perché immediatamente lanciato in pasto ai media nazionali, a pochi minuti dal suo arrivo nella località sangallese. Nei suoi occhi, invero, si poteva però scorgere anche un lampo di felicità. Di entusiasmo, pure. E le sue parole ce ne hanno dato immediata conferma.
Entusiasmo alle stelle
«Al momento provo un’emozione grandissima - racconta raggiante Mattia Bottani -. Mi sento tremendamente onorato di essere qui, in ritiro con tutta la nazionale rossocrociata. Sono davvero felicissimo. Sto vivendo delle emozioni simili a quelle che i bambini provano il primo giorno di scuola o la mattina di Natale».
Un entusiasmo, quello del «Botta», frutto anche dell’assenza di un calciatore ticinese in arrivo dal Lugano tra le fila della Nazionale maggiore da più di vent’anni. L’ultimo a riuscirci fu Dario Rota, nel lontano 2001. Poi il vuoto. Prima dell’arrivo di Mattia Bottani all’hotel di Bad Ragaz. E come direbbe lo zio Ben al giovane Spider-Man, «da un grande potere derivano grandi responsabilità».
Il peso della responsabilità
«Sono pienamente cosciente delle attese nei miei confronti - commenta Mattia Bottani -. La chiamata di Murat Yakin è stata inaspettata, dunque ha reso il tutto ancora più bello. Allo stesso tempo i miei progetti a breve termine sono stati scombussolati. All’età di 31 anni, e con una storia di alti e bassi alle spalle, quello che spero è che io riesca a fare bene. Trovo che in questi ultimi anni sono cresciuto come persona, sia dentro sia fuori dal campo».
E a Bad Ragaz, per ora, Mattia Bottani come si sta trovando? «Molto bene, sono arrivato da poco, dunque non ho ancora incontrato nessuno, né ho avuto la possibilità di socializzare con qualcuno in particolare. Quello che so è che le nostre camere d’albergo saranno singole, dunque niente compagno di stanza (ride, ndr)».
Spostiamoci ora sui campi di calcio. Il fatidico momento della scelta del numero sulla maglia non è ancora arrivato, ma è solo questione di tempo. Per ora Mattia si impegnerà a mettere in mostra tutte le sue qualità. «Stando anche a ciò che dice il mister Murat Yakin, pare che sia stato scelto per la mia qualità di giocatore molto rapido. Quest’aspetto potrebbe fungere d’aiuto a tutta la squadra in fase di ripartenza. Io spero di poter dare il mio apporto alla squadra ed essere utile al gruppo».
Integrarsi in un team coeso
Da un ticinese all’altro. Da un nuovo innesto in Nazionale, a un tecnico di grande esperienza. Pierluigi Tami era accanto a Mattia Bottani in questo primo nuovo giorno. E per il traguardo raggiunto dal 31.enne, ha avuto parole di elogio. «Conosco bene Mattia e l’ho allenato (quando Tami era il tecnico del Lugano nella stagione 2017/18, ndr). . In una squadra nazionale, il fattore più rilevante è quello di avere un team coeso. E in questo senso credo che i valori di Mattia si sposeranno molto bene con quest’aspetto. Penso si integrerà al meglio, e a sostegno di questa tesi posso dire che ogni altro nuovo giocatore non ha mai avuto problemi. Trovo che l’arrivo di Mattia sia un segnale importante per Lugano e per il Ticino. Questo dimostra che la Nazionale non chiude le porte a nessuno. La chiamata non era scontata, perché le dinamiche in una nazionale sono quelle di dare continuità. Ma diciamolo, Mattia ha fatto davvero bene ultimamente a Lugano, deve solo continuare così».
Le sfide del prossimo futuro
E in che tipo di gruppo dovrà inserirsi il giocatore del Lugano? «Al giorno d’oggi la Svizzera è diventata una squadra importante. Giochiamo un calcio moderno, mettendo in campo tanta qualità - continua Tami -. Avere in testa un’idea chiara del gioco che si vuole proporre rende tutto il resto più semplice». Le idee in chiaro dunque paiono esserci, ora non manca che tramutarle in risultati positivi sul campo. Il primo impegno che attenderà gli uomini di Murat Yakin, sarà la sfida a Praga dove, ad attenderli, ci sarà la Repubblica Ceca. Nel gruppo A, insieme alla Svizzera, ci sono anche Portogallo e Spagna. Nessuna partita sarà dunque già scritta, anche se forse la mente, quando si parla di scontri tra selezioni nazionali, vola già in Qatar. «La Nations League è una competizione importante con squadre forti - spiega Tami -, e noi vogliamo rimanere nel gruppo A. Il Mondiale è alle porte, è vero, ma allo stesso tempo è ancora lontano. Dobbiamo onorare questi match che ci aspettano. I nostri avversari sono molto pericolosi. Per vincere sarà necessario che tutti contribuiscano al meglio facendo una prestazione coi fiocchi. Detto questo, dovremo comunque stare attenti allo stato di forma fisica e mentale con cui i ragazzi affronteranno questi impegni. Giocare quattro partite in pochi giorni è un carico di lavoro importante. Speriamo vada tutto bene».
A scaglioni, mentre si stavano scambiando quattro chiacchiere con Mattia Bottani e Pierluigi Tami, sono sopraggiunti diversi giocatori, accerchiati da fotografi e tanti piccoli - e grandi - fan. Il ritiro dei ragazzi rossocrociati a Bad Ragaz è dunque ufficialmente iniziato. E quello di Mattia Bottani con loro.