Il ritorno al successo è la storia di due eroi
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A volte, specie nelle serate più complicate, le storie vengono decise da eroi inattesi. Protagonisti per caso, capaci di elevarsi andando oltre i propri limiti. A Cornaredo, finalmente a Cornaredo, non è andata così. Sì, il Lugano ha ritrovato il suo stadio. Il suo pubblico. E pure la vittoria. Ma non l’ha fatto, appunto, grazie a degli eroi estemporanei. No, a piegare la resistenza di un coriaceo Losanna sono stati due uomini che già domenica scorsa a Berna, in un pomeriggio nero, avevano a loro modo provato a suonare la carica. A scuotere il gruppo. Uno in campo, l’altro fuori dagli spogliatoi.
Dopo le parole, i fatti
Ci riferiamo, lo avrete intuito, a Yanis Cimignani e Roman Macek. Questa sera, anime e volti della riscossa bianconera. Il secondo, nella pancia del Wankdorf, aveva fatto la voce grossa. Probabilmente, sì, andando anche un po’ lungo, seppur spinto dal nobile intento di voler dare una mano al gruppo. Il centrocampista ceco, tuttavia, di fronte a microfoni e taccuini non mentiva. Ritrovata una maglia da titolare, al cospetto dei vodesi ha infatti fornito una grande prova, mettendo in campo tutta la rabbia e la frustrazione accumulata nelle scorse settimane. Di più, con gli occhi di tutti puntati addosso, ha saputo impreziosire la sostanza con una perla di rara bellezza:l’assist con cui ha pescato Celar per la rete dell’1-0 - convalidata dopo un controllo VAR -, valsa il primo e importante affondo nei confronti della compagine di Ludovic Magnin.
Un epilogo perfetto
Il Lugano delle ultime settimane, tuttavia, non è stata una macchina perfetta. Anzi, tutt’altro. E così anche il ritorno a casa, dopo oltre un mese e mezzo trascorso in «esilio» tra Europa e trasferte oltre Gottardo, è stato parzialmente macchiato da un episodio negativo. Al 48’, pochi minuti dopo il rientro dalla pausa, Saipi e Sabbatini hanno confezionato un mezzo harakiri, consegnando di fatto nelle mani dei vodesi la rete del momentaneo pareggio. Ahia. Quel gol, con la conseguente euforia degli ospiti sfociata in una decina di minuti di sbandamento da parte dei bianconeri, avrebbe anche potuto cambiare l’esito del match. Già, avrebbe potuto. Attingendo dalla sua panchina, tuttavia, Croci-Torti - abile nella gestione dei cambi - ha pescato il jolly in grado di mantenere il discorso sul piano del condizionale: Yanis Cimignani. Al Wankdorf, una manciata di giorni fa, l’esterno francese era stato l’unico a salvarsi. L’unico in grado di fornire un sussulto, in un pomeriggio altrimenti apatico e privo di qualsivoglia emozione. Questa sera, subentrato poco dopo l’ora di gioco, ha saputo far crollare la resistenza del fortino losannese con un colpo da biliardo. Un tiro tanto preciso quanto bello, che il portiere avversario Letica non ha potuto fare altro che osservare mentre si infilava in rete. Il finale perfetto, degno di una storia con un grande eroe. Anzi, due. E nessuno di questi per caso.