Calcio

Il silenzio sul futuro di Mbappé

Il giovane attaccante francese rimarrebbe un altro anno sotto la Tour Eiffel, ma lo sceicco parigino non vuole perderlo a parametro zero - Nell’impasse si è palesata l’Arabia Saudita, con un’offerta che si avvicina al miliardo di euro per averlo anche una sola stagione
Rimasto a lungo nel silenzio, Mbappé sarà chiamato a prendere la decisione più importante della sua carriera. © Keystone/Aurelien Morissard
Antonio Fontana
26.07.2023 06:00

«Faites vos jeux», intitolava ieri il quotidiano francese L’Équipe, mostrando Kylian Mbappé a mezzo busto in copertina. «Fate i vostri giochi». Una frase che cela un’idea tanto emblematica quanto criptica. Perché mentre tutto si muove intorno a Mbappé, fra giornalisti, dirigenti, presidenti e persino i più alti ranghi della politica francese che spendono parole sul suo conto, lui pare rimanere impassibile, fermo immobile. Un inscalfibile blocco di marmo nel mezzo di un tornado. Con appena un anno di contratto rimanente, l’unica cosa che pare essere certa è che lui non abbia alcuna intenzione di prolungare il contratto che lo lega al Paris Saint-Germain, compagine che lo aveva acquistato per 180 milioni di euro nel 2017. Una scelta legittima, certamente, e che forse non desterebbe troppo scalpore se, altrettanto chiaramente, il patron del PSG Al-Khelaifi non fosse riluttante all’idea di perderlo a parametro zero il prossimo anno. Due volontà incompatibili, il cui scontro è per l’appunto all’origine di un turbinio di voci che tentano di delineare un possibile punto d’incontro. Centinaia, migliaia, milioni di voci, tranne una. Quella di Mbappé. Intanto, però, lui è stato escluso dalla tournée in Giappone del PSG.

Offerta saudita

L’ambigua situazione di un campione in totale rotta con il suo club, situata nel contesto dell’attuale finestra di calciomercato, non poteva che condurre all’inserimento di una variabile: la proposta proveniente dall’Arabia Saudita, che per la mole di denaro messa sul piatto è tutt’altro che trascurabile. L’offerta dell’Al-Hilal - la squadra che ha acquistato Milinkovic-Savic e Koulibaly, per intenderci - si presenta come una raffica di lampi ad alimentare la burrasca impazzata intorno all’attaccante francese. Stando alle ultime indiscrezioni, il club di Riad avrebbe offerto 300 milioni di euro al PSG, un’offerta di per sé non eccessivamente stupefacente, ma che in Europa sarebbe impareggiabile considerando l’imminente scadenza di contratto del giocatore (e di conseguenza la possibilità di ingaggiarlo a costo zero il prossimo anno). Al-Khelaifi accetterebbe il denaro in un battito di ciglia, ma convincere Mbappé è un altro paio di maniche. Per farlo, l’Al-Hilal starebbe preparando una proposta, questa sì, faraonica: 700 milioni di euro per una sola stagione. Dopodiché, il francese sarebbe libero di cedere al corteggiamento ormai pluriennale del Real Madrid e aggiungersi alla corte di Florentino Perez.

L’intervento del presidente

Già lo scorso anno l’affaire Mbappé aveva movimentato l’inizio dell’estate, con una telenovela terminata con la firma di un contratto di due anni ed opzione per il terzo, per un totale di 636 milioni di euro. Guardando indietro, non una proposta così lungimirante da parte dei parigini. Il francese ha accettato, non solo per ragioni sportive, ma spinto - come lui stesso ha confermato più tardi - da una chiacchierata con Macron, il quale lo ha pregato di restare facendogli presente quanto fosse importante per il Paese. Il presidente della Repubblica transalpina ha già anticipato che si mobiliterà anche durante l’estate in corso. Visto che non sarebbe la prima volta, la notizia è passata in sordina, ma è doveroso sottolineare con la penna rossa quanto si tratti di uno scenario d’eccezione. Il presidente di uno Stato che personalmente si mette in contatto con un calciatore - per lo più, non per interessi che riguardano la Nazionale - per implorarlo di restare a Parigi. Gigantesco anche per uno come Mbappé, che a 23 anni, nell’ultimo Mondiale - durante il quale ha segnato più gol (8) del numero di partite giocate (7), compresa una tripletta in una finale - era parso perennemente rigido, quasi eccessivamente concentrato e a fatica capace di esultare, poiché tutto sembrava già corrispondere alla normalità.

Possibili scenari

Quello che succederà se il PSG e Macron falliranno nel tentativo di far accettare un altro rinnovo a Mbappé resta un enigma. Il ventaglio di possibilità però non è così ampio. Il prestito ad un altro top club europeo - opzione emersa nelle ultime ore - pare essere improbabile. La compagine più accreditata per convincerlo è il Real Madrid, che tuttavia è conscio di poterlo ingaggiare il prossimo anno a parametro zero, e quindi non è intenzionato a sperperare denaro (specialmente facendolo finire nelle casse del PSG). Restare un’altra stagione da separato in casa sotto la Tour Eiffel non sembra nemmeno essere la migliore delle opzioni per il futuro del giocatore. E allora, per esclusione, ecco che l’ipotesi araba di colpo non appare così utopica. L’esodo dei calciatori dall’Europa all’Arabia Saudita ha raggiunto un tornante fondamentale. Sarà Mbappé a determinare se il Medio Oriente rimarrà una seconda casa, abitata da calciatori dalle aspirazioni sportive mediocri e da stelle a fine carriera. Oppure se il calcio mondiale stia traslocando verso una nuova principale dimora, concretizzando lo spauracchio dei tifosi europei.

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