Il Sion con Balotelli: «Subita una serie di ingiustizie»

Era attesa. E alla fine, seppur un pizzico tardiva, è arrivata. Il Sion ha fornito una presa di posizione ufficiale in merito alle durissime accuse mosse dal suo attaccante, Mario Balotelli, nei confronti di ASF e Swiss Fotball League. Il bomber italiano, lo ricordiamo, la scorsa domenica aveva mostrato il dito medio ai tifosi del Basilea, in seguito ad alcuni colpi incassati dai giocatori renani in occasione del 15. turno di Super League. Rincarando poi - ampiamente - la dose postando delle parole forti sui propri canali social. Rivolte, appunto, ai maggiori organi del calcio elvetico. Tra le altre cose, «Super Mario» ha accusato ASF e SFL di «ingiustizia, incompetenza e corruzione». Spingendosi persino a utilizzare il termine «mafia».
Esternazioni, come detto, durissime. Che hanno inevitabilmente suscitato reazioni contrastanti in tutto il Paese. Oltre che la volontà di scoprire come si sarebbe schierato, all’interno della vicenda, lo stesso club vallesano. Ebbene, la società del presidente Christian Constantin ha infine rotto il suo silenzio. Schierandosi, per certi versi anche un po’ a sorpresa, al fianco del proprio attaccante. Seppur, va detto, edulcorandone toni e contenuti. «Il club prende atto della tensione che si è creata in seguito ai recenti avvenimenti - si legge nel comunicato ufficiale -. E si rammarica che questa tensione sia sorta in seguito a una serie di ingiustizie subite dalla prima squadra, in particolare nell’ultimo mese». Al pari di «Balo», insomma, anche la dirigenza biancorossa lamenta un senso di ingiustizia. Alimentato da una serie di episodi ritenuti dubbi, riassunti in video all’interno del medesimo comunicato, così commentati dalla società: «Notiamo che, a seconda della maglia indossata, l’interpretazione delle regole è diversa. Nei casi citati ci aspettavamo un intervento più equo da parte delle autorità arbitrali». Per poi aggiungere: «Siamo inoltre rimasti molto sorpresi dal fatto che in occasione di Sion-Zurigo il tecnico del suono del VAR fosse l’ex responsabile del materiale dei campioni svizzeri in carica. Una situazione che suggerisce un conflitto di interessi». La nota si conclude con il Sion che afferma di «essere intenzionato a fare tutto ciò che è in suo potere per difendere i propri interessi e quelli dei suoi dipendenti, sia nelle competizioni sia al di fuori di esse, poiché i due ambiti sono completamente separati».