Calcio

La Serie A riabbraccia Vieira, più rischio che opportunità?

Il francese è stato scelto dal Genoa, al 17. posto in classifica, per sostituire l'esonerato Alberto Gilardino – I tifosi non sono convinti, e i precedenti dell'ex giocatore di Juventus e Inter non sono stati coronati dal successo
©Dave Thompson
Giacomo Notari
20.11.2024 21:30

Alessandro Nesta è avvisato. Di questi tempi, i campioni del mondo del 2006 non vanno di moda sulle panchine di Serie A. Già, dopo l’esonero di Daniele De Rossi dalla Roma, che tanto aveva fatto parlare a inizio stagione, è toccato ad Alberto Gilardino essere allontanato dalla guida tecnica del Genoa. Una decisione sorprendente, nonostante il diciassettesimo posto in classifica. Prima della pausa delle nazionali si erano infatti intravisti dei miglioramenti da parte della squadra rossoblu, capace di strappare una vittoria e un pareggio contro Parma e Como. Per non parlare del contesto societario turbolente e della rosa indebolita sia dalle partenze estive - su tutte Martinez, Gudmunsson e Retegui - sia dai numerosi infortuni. Difficile avere troppe pretese, insomma. Eppure la dirigenza genoana ha deciso di sollevare dal proprio incarico l’ex attaccante dalle oltre 500 presenze in A. Gli scaramantici avranno già iniziato a porsi qualche domanda in merito alla posizione di Nesta, ultimo eroe di Berlino a sedere ancora su una panchina di Serie A e penultimo con il suo Monza.

A Nizza e Strasburgo

Anche il successore scelto dal Genoa ci permette di rimanere alla Coppa del Mondo 2006. Il nuovo allenatore dei liguri non è infatti altro che l’ex centrocampista della Francia Patrick Vieira, un passato importante in Italia come giocatore di Juventus e Inter. Come allenatore, invece, la leggenda dell’Arsenal ha finora faticato a trovare successo. «Non è stato in grado di imporre il gioco che voleva», testimonia il giornalista di «Les Dernières Nouveles d’Alsace» Cedric Cariou riguardo l’ultima esperienza di Vieira alla guida dello Strasburgo, conclusasi durante l’estate. «Al suo arrivo aveva parlato di un gioco di possesso, ma alla fine se n’è andato lasciando una delle squadre che vedeva meno il pallone di tutta la Ligue 1». Neppure la sua prima esperienza nel campionato francese, con il Nizza, era andata alla grande. «Era un allenatore che rimaneva molto legato alle sue idee, talvolta facendo prova di testardaggine» sottolinea William Humberset del quotidiano Nice-Matin. Non benissimo, insomma. E neppure la parentesi di una stagione e mezza sulla panchina del Crystal Palace in Premier è stata indimenticabile.

Con Balo serve la pace

Il successo o meno di Patrick Vieira sulla panchina genoana potrebbe dipendere anche da un fattore, del quale si è già parlato e del quale si continuerà a parlare. Il fattore Super Mario. Balotelli e il francese, dopo essere stati compagni sia nell’Inter, sia nel Manchester City, si erano ritrovati a Nizza, con Vieira a fungere da allenatore. E la relazione tra i due era stata molto tesa, per usare un eufemismo. In un’intervista rilasciata qualche mese fa al «Daily Mail», Mario Balotelli aveva pure indicato che, se non fosse stato per Patrick Vieira, non avrebbe insistito per lasciare il club durante il mercato invernale. «Vieira è stato molto autoritario, forse troppo», - indica il giornalista William Humberset -. «Con Balotelli ha sicuramente usato più il bastone che la carota, e questo non era piaciuto all’attaccante. Dovrà assolutamente comportarsi in modo diverso questa volta, altrimenti non riesco a immaginare come le cose possano funzionare». Oggi pomeriggio i due si sono rivisti per la prima volta sul campo. Chissà che ambientino.

Contesti complicati

Una costante, o quasi, delle esperienze avute sin qui da Vieira come allenatore riguarda anche i contesti societari nei quali il francese ha operato. «A Nizza, era arrivato in un momento di transizione, che coincideva con l’arrivo di Ineos», - ricorda il giornalista Humberset. «Quando è arrivato alla guida dello Strasburgo, la società era appena stata acquistata dallo stesso proprietario del Chelsea», - aggiunge Cedric Cariou -. «È probabile che siano stati anche i nuovi azionisti a contribuire alla fine della storia tra lui e il club, visto che la notizia era arrivata anche in modo inatteso quest’estate, quando Vieira aveva ormai già iniziato la preparazione con il club da parecchio tempo». E anche a questo giro, il francese è atterrato in una realtà fragile, in bilico anche, considerato il fallimento della società proprietaria del club 777 Partners di qualche settimana fa. Riuscirà comunque, e una volta per tutte, a lanciare la propria carriera di allenatore, Vieira?