L'effetto domino

Una buona notizia, almeno una, la Pasqua l’ha riservata al Lugano. Parliamo del rinnovo di Lukas Mai, difensore a tratti umorale e però dotato di enormi qualità. Il 2025, sin qui anno di disgrazia, parla quasi ed esclusivamente a suo favore. Diversi altri primattori bianconeri farebbero invece bene a interrogarsi circa le potenziali conseguenze delle prestazioni personali. Sì, perché il Lugano sta giocando pericolosamente con il fuoco e con delle ambizioni che, oramai, si fatica a colmare pure a parole. «Se sono preoccupato per l’Europa? Evitiamo di guardare oltre alla prossima partita, la più importante» rileva retoricamente il grande capo dell’area sportiva Sebastian Pelzer: «Abbiamo dei chiari obiettivi, un paio per altro già centrati, e penso al cammino in Conference League e all’accesso al girone per il titolo. Ora, va da sé, puntiamo a finire il più in alto possibile». Già, perché il quinto posto - per quanto non forzatamente mortifero a seconda del vincitore della Coppa Svizzera - rappresenterebbe uno smacco. Banalmente, un traguardo insufficiente per la squadra guidata da Mattia Croci-Torti. E per lo stesso allenatore.
Il Crus, a proposito di rinnovi e aspirazioni fragorose, non abdicherà in ogni caso con l’avvento dell’estate. D’altronde, Pelzer dixit, la fiducia nel tecnico momò rimane totale. Chi invece credeva di poter fare leva sulla stagione 2024-25 per prendere il volo, suggerivamo, rischia per contro di fare la fine di Icaro. O di uno Zan Celar, giusto per fare il nome di un ex stufatosi di Cornaredo senza però essere in possesso di credenziali super. Di nuovo, quindi, attenzione. Privarsi anche solo dei riflettori di uno o due preliminari continentali potrebbe provocare un fastidioso effetto domino su motivazioni e sviluppi della carriera. E, si badi bene, non è solo un tema per chi si trova in scadenza.