L’Europa è tutta in piedi per Lamine Yamal
Porta ancora l’apparecchio. Uno dei pochi segni – oltre ai morbidi lineamenti del viso – che tradiscono la sua giovinezza. Sì, perché solo a guardarlo giocare, mica diresti che ne ha 16, di anni. Alla sua età sta già facendo la differenza a un Europeo. Quello vero, quello dei grandi. Lui che è tutto, ma non solo, uno scatta, dribbla, tira. E che con un tiro – da circa venticinque metri, finito nel sette a oltre 102 km/h – è diventato il più giovane marcatore a un Europeo, rubando il trono all’elvetico Johan Vonlanthen. Stiamo parlando, ovviamente, del calciatore del momento Lamine Yamal, che domenica giocherà la finale di Euro 2024 con la sua Spagna.
Le origini del mito
Lamine Yamal Nasraoui Ebana trascorre la sua infanzia a Rocafonda, nel barrio di Matarò, ad una trentina di chilometri da Barcellona. I suoi genitori – papà marocchino e mamma equatoguineana – devono crescerlo in uno dei quartieri più poveri della Catalogna, abitato anche da criminalità e pregiudizi. Un partito di destra spagnolo ha anche recentemente usato parole xenofobe per riferirsi a quella zona. Una zona che, però, Lamine porta sempre nel cuore: la sua esultanza, che riproduce con le mani il numero 304, fa riferimento proprio alle ultime cifre del codice postale di Rocafonda. E dà un altro schiaffo al razzismo.
La carriera di Lamine corre veloce proprio come lui sul terreno verde. Nell’aprile 2023 debutta con la prima squadra del Barcellona. È mancino ma preferisce giocare sulla destra, posizione che gli permette di accentrarsi e tirare in porta. Pochi mesi dopo l’esordio trova infatti anche la rete, diventando così il più giovane a segnare nella Liga. Nello stesso periodo, diviene anche il più precoce titolare in Champions League. Lo avete capito: è uno che dà del tu ai record. Nella sua collezione potrebbero presto aggiungersi altri due primati, se domenica dovesse esordire e segnare nella finale dell’Europeo.
Una coppa come regalo
Il giorno precedente alla finale di Berlino, sarà proprio il compleanno di Lamine. «Ma ho già avvertito la mamma di non farmi nessun regalo: se riuscissimo ad alzare la coppa sarebbe già fantastico», ha detto lui dopo il passaggio del turno. «Sono felice del mio gol, ho spedito il pallone proprio dove volevo. Ma ora cerco di non pensarci troppo, abbiamo ancora una partita da giocare e voglio continuare ad aiutare la squadra». Parole che sembrano già quelle di un grande campione. D’altronde, la mentalità del fuoriclasse, di certo non gli manca. In un’intervista a Mundo Deportivo aveva dichiarato: «ho eliminato il cibo spazzatura dalla mia dieta. Adesso mangio solo quello che mi dice il club, e bevo solo acqua». Durante questo campionato d’Europa, inoltre, ha superato gli esami della scuola dell’obbligo, e in ritiro era accompagnato da un tutore.
La già iconica foto con Messi
A pensare ad un calciatore mancino con la maglia blaugrana, viene subito in mente Leo Messi. Lui e Yamal sono entrati nel tabellino dei marcatori a distanza di poche ore, rispettivamente nella semifinale dell’Euro e della Copa Amarica. Ma è ancora più curiosa un’immagine diventata virale negli ultimi giorni, che raffigura la leggenda argentina fare il bagnetto a un piccolissimo Lamine in una bacinella. Inizialmente, si pensava fosse una creazione dell’intelligenza artificiale. La foto si è poi in realtà scoperta essere originale e scattata 17 anni fa, nel contesto di un calendario per beneficenza organizzato dallo sponsor del Barça Unicef. La famiglia Yamal fu tra le sorteggiate per svolgere il servizio fotografico, e il gioiello spagnolo varcò la porta del Camp Nou a soli sei mesi di età. Casualmente, gli venne abbinato il promettente, ma non ancora leggendario, Messi. Il papà Mounir, magari avrebbe preferito uno scatto con Ronaldinho o Henry. «Messi era solo ai suoi inizi a Barcellona – ha spiegato il fotografo Joan Montfort a The Athletic – e non si poteva sapere cosa sarebbe diventato poi. Ovviamente, non potevamo nemmeno immaginare il futuro di Lamine». Insomma, qualsiasi cosa ci fosse nell’acqua di quella bacinella, ci saremmo fatti volentieri un bagno pure noi.
Il diamante contro il Lugano
Lamine Yamal, nemmeno troppo tempo fa, è stato vicino alle nostre latitudini. Nel 2018, infatti, presenziò al torneo under 11 «Champions Trophy», co-organizzato dall’FC Lugano e dal presidente del settore giovanile Novoselskiy a Campione D’Italia. I blaugrana (stra)vinsero la competizione, nonché tutte le partite eccetto uno: proprio quella contro i bianconeri, che bloccarono i catalani sullo 0-0. L’allenatore di allora, Andrea Aletti, è ora match analysis di Mattia Croci-Torti. Chissà se, allora, notò il piccolo Yamal.
Intanto, i quotidiani spagnoli si godono giustamente il loro fenomeno. AS ha titolato «Uragano Spagna, fenomeno Yamal», mentre Marca ha parlato di un «gol per i secoli». La testata Mundo Deportivo ha optato per il gioco di parole «Lamine final», per poi lanciare una mezza provocazione ipotizzano il Pallone d’Oro per il sedicenne se le Furie Rosse dovessero vincere l’Europeo. Troppo presto? Molto probabilmente sì. Ma siamo sicuri che, il futuro nemmeno troppo lontano, sia di Lamine Yamal.