L'FC Sciaffusa è nei guai: niente fondi statali per i professionisti
Le autorità cittadine e cantonali di Sciaffusa non intendono sostenere con i soldi dei contribuenti le attività professionali del locale club di calcio. La compagine, che milita in Challenge League, naviga in cattive acque finanziarie.
L'FC Sciaffusa si è rivolto alla politica a causa del pessimo stato delle sue casse. Quindici giorni fa, il presidente Jimmy Berisha ha reso noto che la società rischia di essere schiacciata da debiti milionari, tanto che un fallimento non può essere escluso.
In una nota congiunta odierna, municipio cittadino e governo cantonale si dicono disposti ad avviare un dialogo con i dirigenti del club in vista di un eventuale aiuto economico. Tuttavia, precisano che di sovvenzionare le attività professionali non se ne parla: sarà preso in considerazione un impegno solo a favore delle giovani promesse e dello sport popolare.
Secondo Berisha, il deficit annuale ammonta a poco meno di due milioni di franchi, di cui circa la metà è dovuta alla manutenzione e alla gestione dello stadio, che è di proprietà del club. Si tratta di un impianto con oltre 8000 posti a sedere, inaugurato nel 2017 e chiaramente sovradimensionato per la realtà della squadra.
In effetti, l'affluenza media alla nuova arena, che ha sostituito la storica Breite, si aggira intorno ai 1300 spettatori. Anche per la partita di Coppa svizzera di due giorni fa contro lo Young Boys, metà dei seggiolini erano vuoti.
Da quando il proprietario Roland Klein, che aveva comprato la società nel 2019 dopo l'era Aniello Fontana, si è ritirato dalle attività operative a fine 2023, il compito di Berisha, il quale riveste anche il ruolo di CEO, è stato trovare un nuovo acquirente. Finora, tutti i tentativi sono andati a vuoto, compresa la suggestione del coinvolgimento di uno sceicco saudita.