Euro 2024

L'Italia, ma non solo: le grandi vittorie della Svizzera

L'ottavo di finale contro gli Azzurri, per blasone dell'avversario e tipo di prestazione, è la vittoria più bella di questo millennio – Ma i rossocrociati, in passato, avevano già firmato non poche imprese
© CdT / Gabriele Putzu
Marcello Pelizzari
30.06.2024 06:00

Che Svizzera. Bella, bellissima, meravigliosa. La più bella di sempre. Quantomeno, dal 2000 in avanti. Sì, parliamo dell’ottavo di finale di Berlino contro l’Italia. È stata LA partita. Per blasone dell’avversario ma, verrebbe da dire, anche per il tipo di prestazione fornita dai rossocrociati. Mai, infatti, la nazionale elvetica aveva dominato un avversario così importante – inciso: gli Azzurri erano i campioni d’Europa in carica – a uno stadio così avanzato della competizione. Detto ciò, quante e quali altre volte, in questo millennio, la Svizzera ha fatto vibrare i cuori dei tifosi? Proviamo a rinfrescarvi la memoria.  

Quel gol di Gelson alla Spagna

Il Mondiale in Sudafrica, nel 2010, non potrebbe cominciare meglio per la Svizzera. L’avversario, alla prima curva del girone, è un ottomila da scalare senza bombole d’ossigeno e a mani nude. La Spagna campione d’Europa. E infatti la partita è a senso unico, o quasi. Ed è proprio in quel quasi che si infila la nazionale di Ottmar Hitzfeld. In una delle rare sortite offensive i rossocrociati, a inizio ripresa, segnano con Gelson Fernandes. Il resto è un misto di sofferenza ed eroismo. Peccato che, invece di spingerci agli ottavi, quella vittoria paradossalmente ci tarpi le ali: la Svizzera, infatti, perderà 1-0 con il Cile e non riuscirà ad andare oltre lo 0-0 con l’Honduras. A casa. Anzitempo. Mentre la Spagna, beh, quel Mondiale finirà per vincerlo. 

La Serbia a Kaliningrad

Un altro Mondiale, stavolta quello del 2018 in Russia. Dopo il promettente 1-1 contro il Brasile a Rostov, la Svizzera vola a Kaliningrad per la madre di tutte le partite: ad attenderci, infatti, c’è la Serbia. Un incrocio sentito, anche perché nella nazionale elvetica giocano diversi elementi di origine kosovara. Saranno proprio due di loro, Xhaka e Shaqiri, a firmare la rimonta (2-1) e a opzionare la qualificazione agli ottavi. L’esultanza di entrambi, con il celebre gesto dell’aquila bicipite quasi a voler sfidare i serbi e il loro nazionalismo, passerà alla storia. E scatenerà dibattiti a profusione in Svizzera. L’avventura in Russia, dopo il 2-2 contro la Costa Rica, terminerà a San Pietroburgo dopo il solito ottavo maledetto (1-0 contro la Svezia) mentre la Federazione si ritroverà a gestire non poche frane: dalle uscite infelici e vagamente razziste dell’allora segretario generale Alex Miescher all’addio di Valon Behrami. 

Di bene in Belgio

Si dirà: è (era) solo Nations League. Eppure, nel novembre del 2018 la partita assume contorni importanti. Se non importantissimi. Perché a distanza di mesi si parla ancora (e comunque) del Mondiale russo e perché battere il Belgio, nell’ultima partita della fase a gironi, significherebbe strappare l’accesso alla Final Four della neonata competizione. Detto, fatto. Addirittura in rimonta. Vladimir Petkovic, finalmente, vince una sfida da dentro o fuori. Il 5-2 di Lucerna, poi, sa tanto di lezione rifilata a un avversario apparso spocchioso, finanche maleducato. La copertina è tutta per Seferovic, autore di una tripletta. Pazienza se, poi, a giugno in Portogallo andrà male: la Svizzera perderà sia dai padroni di casa sia, nella finalina per il terzo posto, dall’Inghilterra. 

Il miracolo di Bucarest

Lo chiamano tutti Euro 2020, ma si gioca nel 2021 a causa della pandemia. E la Svizzera, nella fase a gironi, balbetta e non poco a immagine del 3-0 incassato dall’Italia all’Olimpico. Agli ottavi ci tocca la Francia e, quando alla fine manca un quarto d’ora, il 3-1 appena segnato da Pogba assomiglia tanto a una condanna. Fuori. Ancora una volta. E invece no: Seferovic prima e Gavranovic poi, allo scadere, riportano in parità la partita. La sfida si decide ai rigori. Che per una volta, in una Bucarest che pare un gioiello tanto è dolce la notte per i colori rossocrociati, ci sorridono. Decisiva la parata di Sommer su Mbappé. La nazionale di Petkovic, ai quarti, si arrenderà alla Spagna. Ma soltanto dal dischetto. L’immagine più significativa, in ogni caso, resta quella dell’abbraccio, come fossero padre e figlio, fra lo stesso Petkovic e Xhaka. Per la prima volta dopo un’infinità di tempo la Svizzera riesce ad andare oltre il «solito» ottavo di finale. 

E adesso?

Detto del 2-0 rifilato all’Italia, l’Europeo della Svizzera proseguirà a Düsseldorf sabato prossimo, ancora alle 18. Di fronte una fra Inghilterra e Slovacchia. E se la vittoria più importante di questi ultimi ventiquattro anni dovesse ancora arrivare?

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