I bianconeri

L’orgoglio dei campioni e i ricordi dell’ex

Detentore del trofeo, il Lugano inizia il suo cammino nel canton Glarona contro il Linth — Pascal Thrier, vecchia conoscenza dei sottocenerini, è capitano e viceallenatore dei padroni di casa — Il 37.enne: «Sono attesi 2.000 spettatori, sarà bellissimo» — Croci-Torti: «Nessuno vuole fare figure»
Nicola Martinetti
20.08.2022 06:00

«Cosa mi è rimasto dell’avventura a Lugano? Beh, tanto. Anzi, tantissimo. Compreso un rustico a Sonvico». Dieci anni fa Pascal Thrier si congedava da Cornaredo. Nella valigia verso Wohlen, tre stagioni e mezzo in bianconero, condite dal rammarico per aver sfiorato la promozione in due occasioni. Negate, negli spareggi, da Lucerna e Bellinzona. «Fu molto triste - ci racconta l’oggi 37.enne, aprendo per noi il libro dei ricordi -. Come molti altri membri di quel gruppo, nel 2009 giunsi a Cornaredo con l’obiettivo di aiutare il club a effettuare il salto in Super League. Purtroppo fallimmo più volte e alla fine, nell’estate del 2012, la mia carriera prese un’altra strada. Peccato, perché se fossimo riusciti a salire, forse non avrei mai lasciato Lugano. E ormai mi troverei lì da oltre un decennio (ride, ndr)».

Cinismo e difesa a oltranza

La storia, invece, è andata diversamente. E Thrier, che in Ticino torna comunque una manciata di volte all’anno per le vacanze, oggi fa la spola tra Zurigo e il canton Glarona. Da una parte il lavoro, dall’altra la passione che tuttora continua a coltivare. Sì, il calcio. Che lo vede impegnato tra le file del Linth 04. Squadra di Prima Lega che il Lugano, il «suo» Lugano, affronterà domani nei 1/32 di finale di Coppa Svizzera. «Sarà un match speciale - ci confida il capitano dei glaronesi, con gli anni passato dalla fascia al centro della difesa -. Per me, certo, ma anche per tutti i presenti. Di solito vantiamo 200 spettatori, mentre domani - complice l’installazione di un’apposita tribuna extra - ne sono attesi circa 2.000. E l’ambiente, con gli spalti molto vicini al campo, sarà caldissimo».

Il Lugano, insomma, è avvisato. Parola di capitano, ma anche di assistente allenatore. «Un ruolo che ricopro come funzione secondaria - ci spiega Thrier -, a complemento della mia attività in campo». E che da pochi giorni lo vede al fianco di un nuovo tecnico. «Sì, Shaip Krasniqi, il nostro precedente mister, si è sorprendentemente congedato a inizio settimana per ragioni personali. Da martedì ci alleniamo con Danijel Borilovic, con il quale cercheremo di raddrizzare una stagione partita con due sconfitte in altrettanti incontri». Domani pomeriggio andrà dunque in scena il primo capitolo di un nuovo corso: «Io sono ottimista. La nostra squadra, dopo il cambio di allenatore, porterà tanta energia in campo perché tutti vorranno dimostrare di meritarsi un posto. E poi il Lugano ci aveva studiati il weekend scorso, ma da allora abbiamo cambiato tattiche e stile di gioco (altra risata, ndr). Scherzi a parte, il divario tra noi e i ticinesi resta evidentemente enorme. Dovremo cercare di innervosirli evitando di incassare reti il più a lungo possibile. Chissà che così facendo, con un pizzico di cinismo sotto porta, non possa accadere qualcosa di bello».

La maglia prima di tutto

Già, chissà. Forse. In ogni caso, almeno a questo stadio della competizione, eventuali imprese avrebbero un sapore decisamente meno intenso rispetto a quella andata in scena a Berna poco più di tre mesi fa. Quando, lo scorso 15 maggio, il Lugano conquistò la quarta Coppa Svizzera della sua storia. Un trofeo che ora i bianconeri sono chiamati a difendere da campioni in carica. «Un aspetto che, a mio avviso, stimolerà più il Linth che noi - rileva al proposito il tecnico bianconero Mattia Croci-Torti -. Sì, siamo i detentori del trofeo. Ma questo non intacca il nostro approccio alla partita. Sappiamo che ci attende un match ricco di insidie, su un campo ostico e contro una squadra vera, che vanta vari elementi pericolosi. Dovremo dimostrare di avere l’orgoglio di chi deve affrontare e superare un turno di questo genere. Nessuno vuole fare figure. La volontà sarà quella di onorare la maglia che indossiamo, ancor prima del trofeo che abbiamo conquistato». E per farlo, i bianconeri potranno avvalersi di tutto il gruppo, a eccezione degli infortunati Hajrizi, Amoura e Facchinetti. «La vittoria di Basilea e la successiva settimana di lavoro hanno fatto bene alla squadra, sia a livello fisico sia dal punto di vista mentale. Siamo pronti» chiosa il «Crus».