Luciano Steffanina e quel gol al Servette per cui aveva appena firmato in segreto

Provate a immaginarvi la scena. A poche ore dal match di Cornaredo, il direttore sportivo del Servette René Weiler incontra in gran segreto Daniel Dos Santos. I due si stringono la mano in un piccolo bar di Paradiso, dopo che il talento bianconero e nazionale ha firmato un nuovo contratto con il Servette valido sino al 2030. Uno scenario del genere, oggi, è impensabile. Inammissibile, anche. Nel 1958, invece, le cose andarono grossomodo così. E a rendersi protagonista di un cambio di casacca per certi versi clamoroso fu Luciano Steffanina.
Proprio oggi, 28 marzo, proprio a ridosso dell’importante sfida tra le sue due grandi ex, Steffanina festeggia il 90. compleanno. Un giorno speciale, nonché l’occasione per ripercorrerne la bella carriera. L’incredibile trasferimento in riva al Lemano avvenne al termine della stagione 1957-58, la quarta consecutiva in Divisione nazionale A per i bianconeri. Nel maggio del 1954, infatti, Steffanina era stato tra gli artefici della promozione nel massimo campionato svizzero. Il 16 maggio, per la precisione, il Lugano superò 3-2 il Thun nello spareggio disputato all’Allmend di Lucerna. E Luciano, allora 19.enne, siglò la rete del provvisorio 1-1.
Qualche mese prima, nel quadro di un’amichevole dicembrina contro l’Inter, un giovane Steffanina si era meritato addirittura l’attenzione dei dirigenti nerazzurri. E pure un provino. Teatro delle maggiori soddisfazioni sportive del giocatore, tuttavia, fu Ginevra. L’accordo con il club granata, dicevamo, si consumò nella mattinata dell’11 maggio 1958. Nel pomeriggio, a Cornaredo, i bianconeri avrebbero quindi battuto 1-0 il Servette, ipotecando la salvezza. E chi segnò la rete che decise la gara? Steffanina, ovviamente. Citiamo dalle pagine ingiallite dell’epoca, «Steffanina, già virtualmente in forza al Servette prima della partita, aveva battuto quelli che saranno probabilmente domani i suoi compagni di squadra. (...) Non pochi club stan facendo da tempo la corte al giovane bianconero: tra questi c’è appunto il Servette. Stamane, dopo avergli dato appuntamento... clandestino in un ritrovo di Cassarate, il direttore sportivo dei granata, Sechéhaye, ha indotto Steffanina a firmare. Steffanina ha firmato. Adesso sta a vedere come i dirigenti bianconeri prenderan la cosa». Non bene, ma tant’è: il trasferimento si consumò e permise a Steffanina di laurearsi campione svizzero nel 1961.
In un articolo del CdT del 1981, il diretto interessato ricordò così quegli anni: «Fu davvero una bella esperienza, oltre che un grande cambiamento: a Lugano ci allenavamo una volta per settimana e ricevevamo 2 franchi per allenamento. Con il Servette, invece, allenamenti tutte le sere! Ebbene, a Ginevra potei esprimere tutte le mie qualità: ero un'ala e giocavo praticamente per il grande Fatton, con il quale trovai subito un perfetto accordo. Non avevo uno speciale fiuto del gol, né ero particolarmente forte nel gioco di testa ma velocità e scatto uniti a un buon dribbling erano le mie qualità migliori». Nel settembre del 1958 arrivò anche la meritata chiamata della Nazionale A, impegnata a Bratislava con la Cecoslovacchia. Steffanina, tuttavia, dovette rinunciare. «Ero impiegato di banca e c’erano proprio le chiusure dei conti da fare!». Altri tempi.