L'UEFA reintegra le squadre russe, ma solo quelle giovanili
L'UEFA, martedì, ha deciso di reintegrare le squadre russe Under 17, sia maschili sia femminili, nelle sue competizioni. Il tutto ribadendo il suo niet alle prime squadre, a oggi escluse dalle competizioni continentali a causa dell'invasione dell'Ucraina da parte dell'esercito di Mosca.
«I giovani non devono essere puniti per atti di cui sono responsabili solo gli adulti» ha spiegato l'organismo europeo in un comunicato stampa. L'UEFA aveva bandito tutte le squadre russe il 28 febbraio 2022, in accordo con la FIFA, sulla scia della guerra scatenata da Vladimir Putin. Secondo il Comitato Esecutivo UEFA, «è particolarmente deplorevole che, a causa del perdurare del conflitto, una generazione di giocatori minorenni venga privata del diritto di giocare nelle competizioni calcistiche internazionali». Il governo dell'organizzazione ha quindi incaricato la sua amministrazione di «proporre una soluzione tecnica» che consenta il reintegro immediato delle squadre russe Under 17, «anche laddove i sorteggi siano già stati effettuati».
Detto ciò, le partite di queste formazioni dovranno essere giocate «senza la bandiera russa, l'inno e l'abbigliamento ufficiale». E «fuori dal territorio russo», come ha sottolineato la UEFA. L'organismo europeo ha inoltre ribadito la sua «condanna della guerra illegale condotta dalla Russia e conferma che la sospensione di tutte le altre squadre russe – club e nazionali – rimarrà in vigore fino alla fine del conflitto in Ucraina».
Nella stessa riunione, che ha preso in considerazione anche altre questioni, l'UEFA ha scelto lo Stadio Nazionale di Varsavia come sede della prossima Supercoppa, la partita che mette di fronte ogni anno la vincitrice della Champions League e la vincitrice dell'Europa League, in agenda il 14 agosto 2024.
Inoltre, l'organismo ha nominato l'albanese Armand Duka come uno dei suoi vicepresidenti al posto dell'ex capo della Federcalcio spagnola Luis Rubiales, costretto a dimettersi il 10 settembre dopo aver forzato un bacio alla calciatrice spagnola Jenni Hermoso e, ora, oggetto di procedimenti disciplinari e penali.