Calcio

Lugano, da Istanbul con più fiducia

Il Lugano è tornato dalla doppia sfida con il Fenerbahçe consapevole della sua forza ma anche dei suoi difetti – In attesa di capire il futuro di Hajdari, in attacco serve una punta vera – Il prossimo avversario europeo sarà il Partizan Belgrado
© EPA/ ERDEM SAHIN
01.08.2024 23:59

Si possono perdere entrambi i confronti di un preliminare europeo ed uscirne più forti di prima? Certo. Ne è la prova il Lugano. Sì, perché il tabellino non racconta tutto. Non racconta, ad esempio, che il Lugano abbia offerto due prestazioni da standing ovation. Quasi incredibilmente belle, ripensando soprattutto alla prima mezz’ora dell’andata e al primo tempo al Sükrü Saraçoglu. Per sconfiggere i bianconeri, è servito un eterno Edin Dzeko. Un giocatore – giusto per ribadire il suo livello – che solo 14 mesi fa veniva schierato titolare in una finale di Champions League, proprio a Istanbul. Non si può non riconoscere l’attitudine e il coraggio messi in campo dai ticinesi, che non hanno mai rinunciato a giocare, ad attaccare, contro un avversario ben più quotato. Il Fenerbahçe l’anno scorso ha terminato la Süper Lig con 99 punti conquistati e solo una sconfitta: per batterli, sarebbero serviti 180 minuti più che perfetti. Ecco quindi che, paradossalmente, dopo l’eliminazione i bianconeri possono guardare con più fiducia ai prossimi impegni.

Gli elogi del «nemico»

La prima consapevolezza guadagnata è, banalmente, a livello di gioco e organizzazione. La squadra di Mattia Croci-Torti si è riconfermata una macchina ben oliata. Rispetto ad altre compagini che, in questo periodo della stagione, assomigliano ad un cantiere aperto, può contare su una base e dei principi tattici ben collaudati nel corso degli ultimi anni. I nuovi innesti (ci torniamo dopo) non hanno stravolto le dinamiche, anzi: si sono integrati nella struttura preesistente e potranno apportare un valore aggiunto. Persino José Mourinho – un tecnico che solitamente non ama lodare l’avversario – ha voluto esprimere i suoi sinceri complimenti al Lugano. Il portoghese ha ammesso le difficoltà nel contenere l’organizzata manovra bianconera, riconoscendo il talento del Crus. Lui ha ribadito nel post-partita che «degli elogi non me ne faccio nulla». Ci sta. Se il tecnico momò è così bravo, è anche merito della sua fame di vittorie e risultati. Ma siamo sicuri che, a mente fretta, anche lui sarà orgoglioso delle parole dello special one.

Tra arrivi e partenze

Ma arriviamo ai singoli, dove abbondano le buone notizie. Papadopoulus, attento e grintoso, sembra essersi già preso un posto da titolare nella retroguardia. Lo stesso vale per l’altro neoarrivato schierato dall’inizio a Istanbul, Matteo Zanotti. Aspettiamo però ancora di vederlo in «modalità treno» – quella ammirata la scorsa stagione a San Gallo – quando affronterà avversari meno scomodi di Kadioglu sulla fascia. Chi più ha brillato fin qui non è però un nuovo arrivato, bensì un possibile partente: Albian Hajdari. Il talento rossocrociato ha dimostrato di valere fino all’ultimo centesimo i 5 milioni di euro richiesti dalla società per il suo cartellino. Chissà che adesso altri club, vedendo Torino e Ausburg tentennare, non decidano di bussare alla porta del ds Carlos Da Silva per il 21.enne. In caso di addio servirà un altro difensore, anche se questa potrebbe essere la stagione della consacrazione di El Wafi.

Ad avere ammiratori è anche il centrocampista Belhadj, autore di una splendida rete in terra turca. Vedremo, nelle prossime settimane, se abbandonerà le rive del Ceresio come ha fatto Celar.

Il bomber mancante

Già, Celar. La doppia sfida europea ha anche evidenziato nell’attacco il tallone d’Achille del Lugano. Finora, il Crus ha spesso puntato sull’impiego di Aliseda come attaccante mobile. Ma anche Pep Guardiola al City ripeteva sempre che il suo attaccante fosse lo spazio, salvo poi vincere la Champions con gli inglesi solo dopo l’arrivo di Haaland, un vero numero nove. Convincersi che i soli Przybylko e Vladi possano bastare per una stagione intera, sarebbe come valutare la propria forma fisica nello specchio di una palestra commerciale dopo un allenamento. Certo, possono essere utili alla causa bianconera e lo hanno già dimostrato. Il polacco, però, non è perfetto. E ci vorrà tempo prima che Vladi – presto al rientro dall’infermeria – ritrovi la miglior forma fisica. Anche solo a livello numerico, un nuovo acquisto è comunque necessario. Il campo, anche all’immagine dei quattro gol segnati da Dzeko, ha parlato: adesso sta ai responsabili avere orecchie per ascoltare.

Un avversario alla portata

Al terzo turno preliminare di Europa League, il Lugano affronterà il Partizan Belgrado. I serbi sono infatti stati sconfitti dalla Dinamo Kiev per 6-2 e 3-0. Due risultati perentori, schiaccianti. Che pongono, per contro, i ticinesi in una posizione di forza. Probabilmente anche in quella dei favoriti. La formazione di Aleksandar Stanojevic ha più esperienza nelle competizioni europee, e per questo si trova 153 posizioni più avanti nel ranking UEFA. Secondo il sito specializzato Transfermarkt, tuttavia, i valori delle due rose sono simili: 38,65 milioni per i serbi e 35,30 milioni per il Lugano. «Abbiamo fiducia in noi stessi e tanti giocatori di qualità. Sappiamo di essere una squadra forte che può fare un buon percorso in Europa», ha commentato Milton Valenzuela. Lo pensiamo anche noi. Ad entrambe le squadre piace avere la palla. Il Partizan, se serve, non si fa problemi a commettere falli. Se Bottani e compagni commetteranno meno errori individuali e riusciranno ad arginare la punta brasiliana Saldanha – l’anno scorso capocannoniere del campionato serbo con 17 reti – la qualificazione alle coppe sarà più che fattibile.

«Le energie non mancano»

Prima, però, i bianconeri dovranno affrontare il Servette. La sfida è in programma già sabato alle 18 a Cornaredo. «Ma giocare così spesso non è un problema – ha spiegato ancora il terzino del Lugano –. Siamo all’inizio della stagione e abbiamo svolto una buona preparazione, quindi le energie non dovrebbero mancare. Sarebbe poi importante tornare subito alla vittoria, in una sfida che sappiamo essere importante».

Intanto – a proposito di calendario e giorni di riposo – la Swiss Football League ha accolto la richiesta dei bianconeri e posticipato la sfida con il Lucerna. Il confronto, inizialmente in programma il 10 agosto, verrà invece disputato il giorno successivo alle ore 16.30. Un altro assist alla formazione di Croci-Torti che, anche con le nuove consapevolezze guadagnate a Istanbul, può continuare a bramare la qualificazione alle coppe europee.

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