Le pagelle

Lugano, ecco il pagellone del girone d'andata

Dopo il folle pareggio di Ginevra diamo le note a tutti i bianconeri: Hajrizi svetta, che fatica invece Celar e Arigoni
© KEYSTONE / ENNIO LEANZA
Massimo Solari
17.12.2023 21:19

Saipi 4

Di lui si ricordano esitazioni clamorose. Ma il complesso racconta pure altro, come le 4 gare su 19 senza subire gol in campionato.

Deana 4

Esordio super nel ritorno dei playoff con l’Union Saint-Gilloise. Poi riserva affidabile.

Arigoni 3,5

Diversi erroracci, talvolta letali, e però altre prestazioni solide (spesso a sinistra). È in ogni caso il difensore meno convincente.

Hajrizi 5

La sorpresa, nonché il miglior bianconero. Ha personalità, cattiveria agonistica e una degna visione di gioco.

Mai 4,5

Non sempre perfetto, ma sta tornando su buoni livelli. Quelli per cui era stato acquistato.

Hajdari 4

Alterna buone prove a ingenuità imperdonabili. Insomma, qualità e presunzione devono ancora trovare il giusto equilibrio.

Espinoza 3,5

Non convince sul piano difensivo. E lui, al di là di tutto, resta un difensore.

Marques 4,5

Si fa male nel momento peggiore, quando la sua delicatissima intraprendenza fa scordare a tutti che ha appena 19 anni.

Valenzuela 3,5

Un rientro affrettato gli costa l’autunno. Sin lì, comunque, è sotto le attese.

El Wafi 4

Con lui titolare il Lugano perde sempre. Ma la zampata finale, a Ginevra, pesa. Eccome.

Sabbatini 4

Passano gli anni, ma l’uomo dei record è sempre lì, lì nel mezzo, a dirigere le operazioni. Con ordine e una parvenza d’affanno.

Bislimi 4,5

Ha un quid di cui i compagni di reparto sono sprovvisti. Se solo fosse più continuo...

Belhadj 4

Fatica ancora a distinguere volontà e irruenza. Ma è in crescita.

Macek 4

Veste molte maschere senza sfigurare: suggeritore, regista, mezz’ala, jolly. Solo quando pretende di giocare di più non ne esce bene.

Grgic 3,5

Una mezza delusione. Il guizzo che rende possibile il miracolo di Istanbul non basta per sorvolare su passo lento e gioco compassato.

Steffen 4,5

Spremuto all’inverosimile. Senza contare la Nazionale, disputa 27 partite tra campionato, Europa e Coppa: 5 i gol e 11 gli assist. Trascinatore umorale. Ma trascinatore.

Cimignani 4,5

Piedi fatati. Ottimo atteggiamento. Duttilità. Il futuro gli appartiene.

Bottani 4

Quando sta bene è imprescindibile. Purtroppo bisogna sovente prescindere da lui per gli immancabili guai fisici.

Aliseda 4

In estate lo volevano tutti. Peccato che la «sfiga» lo prenda di mira, privando il Lugano del suo talento più puro in troppe sfide.

Mahou 4

Se resta integro, può solo progredire.

Celar 3,5

Che dire: 10 gol in 25 partite (su tre competizioni) non sono nemmeno pochi. Eppure non prende mai per mano la squadra. Anzi, è spesso un’anima in pena.

Vladi 4,5

Considerato da dove arriva (il fango della Challenge), dimostra in più occasioni e con un paio di gol pesanti di meritare la nuova dimensione.

Babic 3,5

Fa quel che può, con mezzi limitati.

Amoura, Berbic, Nkama, Durrer e Morandi S.V.

Mattia Croci-Torti 4,5

All’altezza in Europa. In corsa per gli obiettivi fissati in Super League e in Coppa. Okay, a volte sembra aver smarrito il tocco magico. La verità è che opera in condizioni complicate tra impegni ravvicinati, infortuni e alternative così così. Il Lugano però non crolla mai.

La società 4

Mercato fatto di luci (Cimignani, Vladi, Marques) e ombre (Grgic, El Wafi). Ma le ombre si riferiscono anche ai mancati interventi per rinforzare una difesa orfana di Daprelà, Doumbia e Valenzuela in corso d’opera, come pure un attacco finito in depressione con Celar. La gestione degli infortunati è una macchia, il fragile sostegno al tecnico un controsenso.