Lugano, l'aria di casa per ripartire: «Ho visto gli sguardi giusti»
Lo ammettiamo. Vedere il Lugano tornare a calcare l’erba di Cornaredo, seppur solo per l’allenamento di rifinitura, ha fatto un certo effetto. Del resto tra Europa, Coppa Svizzera e campionato, i bianconeri non mettevano piede sul loro campo da ben 45 giorni. Nel calcio, un’eternità. Domani sera i fari dell’impianto cittadino torneranno a illuminare le gesta della squadra di Mattia Croci-Torti, che per l’occasione ospiterà il neopromosso Losanna. Una sfida che, per più ragioni, assomiglia a un’insidiosa trappola.
«Lo spirito è positivo»
Sabbatini e compagni, infatti, sono reduci da una settimana di difficile interpretazione. Iniziata con la sofferta vittoria in Coppa a Lancy, proseguita con il buon esordio europeo col Bodø/Glimt e infine culminata nella sonora batosta del Wankdorf contro l’YB. Uno di quei k.o. che raramente non lasciano scorie. «Anche stavolta, in effetti, mi è stato chiesto se si tratta del periodo più difficile della mia gestione - rileva sorridendo il mister bianconero -. Una domanda che, da quando sono sulla panchina del Lugano, mi è stata posta almeno una dozzina di volte. No, a mio avviso questo non è un momento così complicato. Contro Lancy e Bodø abbiamo fatto bene in contesti non semplici, mentre a Berna qualcosa è andato storto, soprattutto in fase difensiva. Non è stata una bella partita ed era giusto essere rammaricati per la sconfitta, ma non tristi. In questi giorni, al proposito, ho visto la reazione che cercavo. Gli sguardi dei miei giocatori erano quelli giusti. Lo spirito, insomma, è positivo».
Positivo, peraltro, è stato anche il colloquio andato in scena lunedì tra il «Crus» e Roman Macek. Il giorno prima, nella pancia del Wankdorf, il centrocampista ceco non aveva esitato a esternare un certo malumore per il suo impiego col contagocce. L’ennesimo messaggio lanciato a mezzo stampa, dopo quelli di Bottani e Sabbatini, da parte di un giocatore bianconero. «Il calcio è come la vita - commenta al proposito Croci-Torti -. Ci sono cose belle e altre meno. Complimenti, ma anche critiche. Dopo la sfida col Bodø, ad esempio, ho ricevuto un apprezzamento per la mia squadra da parte di qualcuno che non mi sarei mai aspettato. Chi? Non intendo rivelarlo (sorride, ndr). Però ecco, il calcio ti pone sempre di fronte a svariate situazioni, non sempre piacevoli. L’importante è saperle in primis accettare, e poi affrontare con equilibrio. Come? In questo caso col dialogo. Ho parlato con Roman, così come in precedenza avevo fatto con i suoi compagni. Ci sta che fosse deluso per il suo impiego e che volesse capire la natura delle sue esclusioni, mi preoccuperebbe di più il contrario. Ripeto, ci siamo chiariti, è tutto a posto».
«Non sarà una passeggiata»
Già. Prova ne è che domani sera contro il Losanna, Macek tornerà verosimilmente titolare. Oltre a lui, peraltro, i bianconeri dovrebbero ritrovare pure Hajrizi, che ha superato il protocollo UEFA legato alle commozioni cerebrali. I sottocenerini saranno tuttavia privi di Arigoni, che a Berna ha rimediato una distorsione alla caviglia. «Come ho già detto più volte, abbiamo elementi a sufficienza per poter sopperire a queste assenze, effettuando pure delle rotazioni per evitare rischi inutili - rileva il tecnico momò -. Quanto accaduto con Valenzuela, in questo senso, ci ha ricordato una volta di più come sia importante tutelare determinati giocatori, evitando di sollecitarli troppo. A volte a scendere in campo non è l’undici migliore, ma quello più fresco. E va bene così». Va dunque letto in quest’ottica il possibile debutto in campionato di Martim Marques, che contro i vodesi dovrebbe scendere in campo da titolare. E a proposito della compagine di Ludovic Magnin, che partita si aspetta Croci-Torti? «Non sarà affatto una passeggiata, perché il Losanna è un osso più duro di quello che si potrebbe credere. Le squadre di Ludovic Magnin fanno sempre dell’ardore difensivo la loro arma principale. E quest’anno, peraltro, il suo collettivo ha sempre dimostrato di sapersi adattare all’avversario, cambiando più volte anche lo schieramento della retroguardia. Insomma, ci attende una serata tosta, complessa. Con pochi spazi a disposizione, contro una compagine organizzata e tatticamente intelligente. E non va dimenticato che i vodesi non solo si coprono bene, ma vantano anche molta qualità in attacco».
Fortunatamente, come suggerivamo in precedenza, dopo tanto peregrinare tra Svizzera ed Europa, Sabbatini e compagni potranno finalmente tornare a contare sull’entusiasmo della «mini-bombonera» di Cornaredo per provare a venire a capo dei romandi. E, di riflesso, rilanciarsi in Super League. «Contro San Gallo e Yverdon avevamo vissuto delle emozioni bellissime. Sappiamo come la spinta dei nostri tifosi, specialmente in questo nuovo impianto temporaneo, possa trascinarci. Non vediamo l’ora di riabbracciarli domani sera, sfruttando il loro supporto» chiosa il «Crus».