Lugano ridimensionato: «È un momento molto delicato, urgono riflessioni»
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Che non fosse una gran giornata lo si era intuito molto presto, prima ancora che la partita iniziasse. Dopo pochi minuti di riscaldamento, infatti, Mahou - previsto inizialmente nell’undici titolare - ha dovuto alzare bandiera bianca a causa di un risentimento muscolare al flessore. «Il cambio forzato ha scombussolato parecchio i piani della gara - ha affermato a fine partita Cao Ortelli, che oggi ha sostituito in panchina lo squalificato Croci-Torti -, è stata una brutta perdita». Un brutto presagio, dicevamo, per quanto è poi successo sul campo di Cornaredo, dove il Lugano ha subito una severa lezione da parte dello Zurigo (3-0). Un k.o. senza appello, quello dei bianconeri, che ancora una volta - come era già stato il caso nelle sconfitte contro Young Boys e Bienne - sono restati a bocca asciutta. Non solo, tuttavia, è mancato il gol, ma tutta la prova è stata a dir poco incolore.
«Quanto fatto non basta più»
La situazione, in casa Lugano, inizia a essere preoccupante. L’uscita di scena dalla Coppa Svizzera e le due battute d’arresto consecutive in Super League sono il segno indelebile di una compagine in chiara perdita di velocità e in estremo affanno. «È un momento molto delicato - ha riconosciuto Ortelli - anche se va detto che il risultato è un po’ troppo severo. Purtroppo abbiamo commesso delle ingenuità che loro hanno sfruttato appieno». Gli errori più evidenti sono nati dai piedi di un Doumbia in grandissima difficoltà e che ha causato le prime due reti zurighesi, consegnando per due volte sciaguratamente la sfera a Markelo. Nella prima occasione, l’esterno offensivo ha fornito un assist per Zuber, mentre nella seconda ci ha pensato direttamente lui trovando il gol con un tiro mancino preciso e potente. Poi, però, il Lugano non ha saputo reagire, giocando un secondo tempo privo di verve e nel finale è pure giunta la terza segnatura ospite su un calcio di rigore causato da Saipi. «Non abbiamo colto l’occasione quando si sono presentate delle opportunità per riaccendere la partita. C’è stata una mancanza di determinazione, cosa che invece non è mancata affatto allo Zurigo».
Gli ospiti, di fatto, sono stati più affamati di un Lugano spento e disordinato. Una squadra che, in questo momento, non sembra in grado di puntare con decisione alla conquista del campionato. I recenti tentennamenti, conditi da svariati passi falsi, impongono certi pensieri. «Dobbiamo fare delle profonde riflessioni - ha detto Ortelli -, quello che abbiamo fatto fino ad oggi non basta più. Dovremo dare qualcos’altro e magari cambiare anche la programmazione settimanale. In ogni caso, non penso proprio che i discorsi relativi al titolo debbano essere accantonati. Allo stesso tempo, però, dobbiamo anche guardarci indietro perché la classifica è incredibilmente corta. Commettere due passi falsi consecutivi - come è il caso nostro - diventa assai pericoloso. Dobbiamo stare attenti e reagire in fretta per non andare incontro ad ulteriori spiacevoli sorprese».
Mancano dei riferimenti
Le diverse assenze, e pure di peso, stanno inoltre palesando i limiti di alcuni giocatori che non riescono ad imporsi e rimpiazzare adeguatamente i titolari indisponibili. Queste difficoltà, una volta di più, sono emerse in maniera inequivocabile. «Mancano dei giocatori di riferimento - ha ammesso il vice del Crus -. Grgic per noi è fondamentale in fase di regia e la sua assenza si è notata, poi sono anche venute a mancare le giocate di un giocatore di grande qualità qual è Steffen».
La pesante sconfitta di Bienne è restata nella mente dei bianconeri, che ora - dopo essere stati ridimensionati anche dai tigurini - non dovranno commettere lo stesso errore in vista di giovedì, quando saranno chiamati a ripresentarsi sul palcoscenico europeo. Il Lugano deve trovare la forza per ripartire dopo un pomeriggio che è stato un vero e proprio incubo. Anche, e soprattutto, per lo stesso Cao Ortelli che ha dovuto guidare la squadra proprio in questo momento assai complesso. «Ho vissuto delle forti emozioni soprattutto nelle ore di avvicinamento al confronto. Indubbiamente, poi, è stata una giornata molto difficile. Sostituire Croci-Torti è un compito estremamente complicato, lui è un grande condottiero e un punto di riferimento per tutti noi». Il Crus, tra l’altro, venerdì aveva annunciato di voler guardare la partita da casa, ma così sembra non essere stato. «Non penso proprio, sinceramente, che abbia visto la sfida da casa, credo che fosse allo stadio ma sicuramente non voleva farsi vedere».