Lunga vita al «Papa», flop Cimignani

Deve sporcarsi i guanti una sola volta, fermando Chouaref.

Non fa mai mancare la sua spinta e, tutto sommato, riesce a limitare la fantasia di Chouaref. Instancabile.

Giganteggia in ogni situazione. Ma soprattutto al 24’, quando s’immola due volte sulle conclusioni a botta sicura di Miranchuk.

Solido e ruvido quanto il collega di reparto. Annulla Djokic e Sorgic.

Di base sbaglia poco. Il problema è che, più per demeriti dei compagni, tenda a essere ignorato.

Si limita al compitino, adagiandosi troppo spesso sul gioco orizzontale. Bene, quantomeno, le palle ferme.

Prezioso in fase di contenimento: Miranchuk, non a caso, si perde fra le pieghe del match. Meno convincente in fase di rilancio.

Il consueto, grande movimento, a cui non riesce tuttavia a unire la necessaria lucidità e vitalità una volta ricevuta la sfera.

Chiamato a replicare le note liete di Losanna, torna purtroppo a stonare. Un solo sussulto e troppe palle perse.

Prova a pungere e sfiora un’altra rete di testa. L’intesa con Marques, però, va e viene. E la marcatura su Lavanchy, infatti, fa acqua.

Non coglie l’attimo al 13’, fallendo la prima grande occasione della gara. Poi è più un inseguire che un incidere.

Ci si aggrappa al suo inserimento per sbloccare il risultato. Non funziona.

Ordine ed esperienza nell’ultima mezz’ora.

Entra molto bene, cercando in tutti i modi di infastidire la difesa vallesana.

Controlla il match e però non riesce a trovare le soluzioni offensive per far cedere il Sion. La panchina già corta non lo aiuta.