Calcio

Ma quale gelo, al Comunale ci si scalda al ritmo di Samba

Il 21.enne rossocrociato trascina il Bellinzona in una clamorosa vittoria in rimonta sull'Aarau: «Abbiamo qualità e questo successo lo conferma infondendoci grande fiducia»
Samba, autore di due assist e di una splendida rete, è stato il mattatore della serata al Comunale. ©Ti-Press/Samuel Golay
Nicola Martinetti
29.03.2024 23:39

Eccola qua la ricetta giusta per scaldare gli animi e allontanare il freddo:ballare al ritmo di Samba. E dire che al giro di boa della sfida contro l’Aarau, dalle parti del Comunale era calato un gelo polare. Non solo per le temperature decisamente invernali, ma pure per l’ambiente in sé. La squadra, reduce da quattro sconfitte consecutive, era infatti rientrata negli spogliatoi sotto per 2-1. E già prima del calcio d’inizio la curva granata aveva accolto freddamente l’attuale proprietà con uno striscione eloquente («Pablo, Pablito, imbarazzo garantito». Insomma, niente di che scaldarsi.

Una reazione figlia del carattere

A prendere in mano la situazione, accedendo una fiammella poi subito divampata, è allora stato Tresor Samba. L’uomo della provvidenza. Già autore dell’assist per l’1-0 di Chacón, il 21.enne rossocrociato ha impattato il confronto con un colpo di tacco talmente bello da valere la primavera. E un minuto più tardi ha apparecchiato con un assist al bacio il 3-2 di capitan Tosetti. Il colpo di grazia per un Aarau brutto e pure alle corde, che è poi definitivamente capitolato sotto i colpi di Alounga e Mihajlovic. In una sola serata, la squadra dello squalificato Manuel Benavente ha così segnato più gol (5)che in tutto il resto del girone di ritorno (3). Regalandosi infine un po’ di pace. «Ce lo meritiamo. Ce lo meritiamo davvero - ci dice il mattatore della sfida, Tresor Samba, con un incontenibile sorriso -. Il nostro gruppo ha tanta qualità e questo successo, al contrario di diverse uscite più sfortunate, lo conferma. Volevamo sbloccarci con tutto il cuore, sia per noi sia per i nostri tifosi, che ci seguono sempre. E finalmente ci siamo riusciti, mostrando per giunta una forte reazione, figlia del carattere. Questa vittoria ci fa un mondo di bene, infondendoci grande fiducia. Pure sotto porta». Lo stesso, declinato al singolare, vale anche per il numero 19. «Una serata come questa mi ripaga delle delusioni patite in passato, dove ho vissuto anche dei momenti difficili».

Quei festeggiamenti strozzati

L’unico neo in una serata altrimenti da ricordare, suggerivamo, è allora rappresentato dall’aggiunta di un nuovo capitolo nella discordia che da tempo coinvolge la curva bellinzonese e la famiglia Bentancur. A fine partita la squadra, chiamata a raccolta dalla proprietà, ha dovuto attendere prima di andare a salutare i propri tifosi. «È un peccato, perché sono cose che viviamo già dall’anno scorso e che - stavolta - non ci hanno permesso di festeggiare come avremmo voluto - commenta Dragan Mihajlovic, uno dei leader dell’ACB -. A inizio stagione avevamo parlato con i tifosi, cercando di trovare una linea per evitare le polemiche. Anche a fronte di eventuali momenti di sofferenza, che - non lo nego - ci sono stati. E per i quali sono il primo a essere dispiaciuto. Il mio messaggio, ad ogni buon conto, è questo:situazioni simili non fanno bene né alla squadra, né alla società, né tantomeno ai tifosi. Cerchiamo allora di rimanere con la testa lucida, dando tutti il massimo».