Il punto

Ma quindi come funzionerà il Mondiale 2030?

Si giocherà in Marocco, Portogallo e Spagna, ma anche in Argentina, Paraguay e Uruguay – Dal calendario alle squadre già qualificate, passando per la sostenibilità e le polemiche: ecco che cosa sappiamo finora
Un'immagine d'archivio dello stadio del Centenario, a Montevideo, sede della finale della prima edizione della Coppa del Mondo. © AP
Marcello Pelizzari
07.10.2023 09:40

Mondiali del 2030, istruzioni per l’uso. Già, la comunicazione della FIFA di mercoledì – con l’assegnazione, di fatto, dell’edizione del centenario a Marocco, Portogallo e Spagna – ha sollevato non poche domande. A cominciare dalla portata monstre dell’evento, che coinvolge (lo vedremo) anche altri tre Paesi. Proviamo, allora, a fare chiarezza.

Di che cosa parliamo

Innanzitutto, da un punto di vista formale il Consiglio della FIFA, per ora, ha semplicemente deciso, all'unanimità, di accettare una sola candidatura per l'organizzazione della Coppa del Mondo del 2030. Quella, appunto, congiunta di Marocco, Portogallo e Spagna. I tre Paesi, di riflesso, si qualificheranno automaticamente al torneo. A patto, citiamo, che il terzetto porti a termine il processo di candidatura e che arrivi il sì definitivo da parte del Congresso della FIFA l'anno prossimo, nel 2024.

E il Sudamerica?

Quella del 2030, come detto, non sarà un'edizione qualunque. Sarà, al contrario, la Coppa del Mondo del centenario, considerando che il primissimo Mondiale si disputò nel 1930 in Uruguay. In Sudamerica, già. E proprio il Sudamerica, a suo tempo, aveva lanciato una candidatura a quattro con Argentina, Cile, Paraguay e Uruguay. La FIFA, in questo senso, pur decidendo di puntare con forza su un altro dossier, quello lusitano-spagnolo-marocchino, ha concesso ad Argentina, Paraguay e Uruguay una fetta di torneo. Ovvero, tre partite del Mondiale 2030 e una cerimonia speciale a Montevideo, dove si svolse la primissima edizione. L'esclusione del Cile, va da sé, ha mandato su tutte le furie le autorità politiche del Paese. A cominciare dal presidente Gabriel Boric: «Nella FIFA c'è mancanza di serietà». E ancora: «Abbiamo rispettato tutti i requisiti. Mi rammarico che ci siano istituzioni che operano in modo poco serio e sorprendente, e comunque faremo valere i diritti e il nome del Cile. Non è una decisione per negligenza del governo, è una decisione della FIFA. Ne ho discusso con i presidenti di Argentina e Paraguay e loro lo hanno saputo quando la decisione è stata resa pubblica. Non lo sapevano». Anche l'inclusione di Argentina, Paraguay e Uruguay, a ogni modo, è soggetta al completamento del processo di candidatura e a una decisione del Congresso della FIFA. In particolare, il Consiglio dovrà ricevere e valutare una relazione circa i requisiti di ospitalità.

Sei Paesi e tre Confederazionni

La candidatura di Marocco, Portogallo e Spagna è stata sostenuta dalla Confederazione africana, la CAF, e dall'UEFA. A proporre Argentina, Paraguay e Uruguay per ospitare tre partite, per contro, è stata la CONMEBOL, la Confederazione sudamericana. Le tre Confederazioni, insieme, hanno trovato un'intesa sul Mondiale – chiamiamolo così – espanso. Nell'ottica di celebrare al meglio i cento anni della competizione, Montevideo e l'Uruguay sono stati scelti per rendere omaggio alla prima nazionale campione del Mondo. L'Argentina, invece, è stata premiata per aver partecipato alla prima finale, nel 1930. Una partita verrà invece giocata in Paraguay poiché Luque ha sede la CONMEBOL. La sola e unica Confederazione esistente nel 1930, quando si giocò il primo Mondiale.

Ma chi ha deciso, di preciso?

Detto delle polemiche, fronte Cile, la FIFA ha insistito nel dire che la decisione è stata «unanime». A livello tecnico, giova ricordare che il Consiglio della FIFA è l'organo decisionale principale della FIFA. Include il presidente Gianni Infantino, eletto dal Congresso, otto vice presidenti della FIFA – Sheikh Salman (AFC), Alejandro Dominguez (CONMEBOL), Victor Montagliani (CONCACAF), Aleksander Ceferin (UEFA), Lambert Maltock (OFC), Patrice Motsepe (CAF), Sandor Csanyi (UEFA) e Debbie Hewitt (UEFA), nominati dalle rispettive Confederazioni – e altri 28 membri eletti dai Congressi delle rispettive Confederazioni. 

E chi si qualificherà automaticamente, dunque?

Al Mondiale del 2030 parteciperanno 48 nazionali. Marocco, Portogallo e Spagna, in qualità di Paesi organizzatori, si qualificheranno automaticamente per il torneo. Lo stesso dicasi per Argentina, Paraguay e Uruguay, in quanto organizzatori delle celebrazioni per il centenario. In totale, dunque, e sarà una prima storica, ben 6 slot saranno già assegnati d'ufficio.

Bene, però il calendario del torneo rischia di essere un problema...

Il calendario del Mondiale 2030, ha garantito la FIFA, sarà adattato in modo unico. A chi giocherà le partite celebrative del centenario, in Sudamerica, verranno dati giorni extra per poter affrontare il viaggio verso l'Africa e l'Europa, ma anche per adattarsi al fuso e prepararsi al meglio per gli impegni successivi. In linea di massima, le nazionali impegnate in Sudamerica avranno diritto a 11-12 giorni fra viaggio, recupero e preparazione in vista del secondo impegno del girone. Le partite dall'altra parte dell'Atlantico verranno anticipate di qualche giorno rispetto all'inizio vero e proprio del Mondiale. Con uno schema che potremmo riassumere così:

– Fra l'8 e il 9 giugno 2030 si terrà la cerimonia per il centenario e si giocheranno le prime tre partite con Uruguay, Argentina e Paraguay

– Fra il 13 e il 14 giugno 2030 si terrà la cerimonia di apertura del Mondiale, si giocheranno la partita inaugurale e le prime partite fra Africa ed Europa

– Fra il 21 e il 22 giugno 2030 torneranno in campo le squadre dei gruppi con Uruguay, Argentina e Paraguay.

Sostenibilità sì o no?

Non appena è stato annunciato questo Mondiale extralarge, in tutti i sensi, sono piovute critiche dal fronte ambientalista: così, con partite in vari angoli del globo, il bene del pianeta viene messo in secondo piano. Tradotto: la FIFA predica bene ma razzola male, anzi malissimo. La stessa FIFA, tuttavia, ha risposto che 101 partite del torneo si disputeranno in Paesi vicini. Dotati di collegamenti e infrastrutture di trasporto estesi, moderni e ben sviluppati. La FIFA, si può leggere in una nota, adotterà tutte le misure necessarie per mitigare l'impatto ambientale della Coppa del Mondo del 2030. Dal punto di vista della sostenibilità, infine, il governo del calcio mondiale ha ricordato che una sola candidatura riduce in modo significativo gli spostamenti in relazione alle visite di controllo in loco e ad altre riunioni.

Quando cadrà la decisione finale?

L'ultima parola o, meglio, il sì definitivo al Mondiale del 2030 spetta al Congresso della FIFA del 2024, al quale parteciperanno 211 Associazioni. Si terrà nell'ultimo trimestre dell'anno, fra ottobre, novembre e dicembre.

In questo articolo: