Il personaggio

Mattia Zanotti: «Nessun rammarico per l'Inter, Lugano è un passo molto importante»

A colloquio con il nuovo terzino destro della squadra bianconera, vero e proprio colpo di mercato
Mattia Zanotti ha firmato un contratto di quattro anni con il Lugano. © CdT/Gabriele Putzu
Flavio Viglezio
18.07.2024 17:00

È il colpo dell’estate bianconera. Anzi, è forse il colpo di mercato di tutta la Super League. Mattia Zanotti, votato miglior terzino destro dello scorso campionato, ha firmato un contratto di quattro anni, con il Lugano. Dopo l’esperienza a San Gallo, è pronto ad effettuare un ulteriore salto di qualità: «Il club bianconero mi ha voluto fortemente, avverto tanta fiducia da parte di tutti e sono dunque felicissimo di essere qui».

Faccia pulita da bravo ragazzo, sorriso stampato sul volto e – fatto raro al giorno d’oggi tra i calciatori – nessun tatuaggio. A 21 anni Mattia Zanotti, ormai ex giocatore dell’Inter, si è tuffato con entusiasmo nella sua nuova avventura in bianconero. Ha messo a segno un gran colpo di mercato, il Lugano, assicurandosi il miglior terzino destro della scorsa Super League. Ci si attende insomma molto dal bresciano, che non vuole però sentire parlare di pressione: «Di sicuro avverto un senso di responsabilità – spiega – ma allo stesso tempo avverto tanta fiducia da parte di tutti. E questo credo che sia il fattore più importante. Il Lugano mi ha voluto fortemente e questo è stato uno degli aspetti determinanti nella mia decisione di trasferirmi qui. La pressione la lascio agli altri: io penso a dare il meglio di me stesso e a rimanere tranquillo e sereno».

Solo cose belle

Prima di trasferirsi al San Gallo, Zanotti aveva chiesto lumi sul campionato svizzero – tra gli altri – al connazionale Willy Gnonto (ex Zurigo) e all’ivoriano, con un lungo passato in Italia, Emmanuel Latte Lath (ex San Gallo). Questa volta ha preferito affidarsi alle impressioni di un ticinese: «Ho semplicemente chiesto informazioni sull’ambiente bianconero a Stefano Guidotti. Anche a Nikolas Muci, a dire il vero. Entrambi mi hanno detto solo cose belle sul Lugano, sulla serietà della società e sull’ambiente familiare che avrei trovato. Alla fine comunque ho fatto questa scelta dopo aver avuto delle discussioni molto proficue con il direttore sportivo Carlos Da Silva e con Mister Mattia Croci-Torti».

Dopo averlo cresciuto, fatto esordire in Serie A e mandato a farsi le ossa a San Gallo, l’Inter ha di fatto rinunciato (almeno per i prossimi quattro anni…) a Mattia Zanotti. Il nazionale Under 21 azzurro non si scompone più di tanto, però: «Ma no – sorride – non ce l’ho con il club nerazzurro e non sono deluso. Questo è comunque uno step molto importante per la mia carriera. Lo ripeto: è bello e motivato avvertire la fiducia da parte di un club che ha comunque speso dei soldi per averti. So che il Lugano punta molto su di me e questo mi rende orgoglioso. E mi dà la motivazione per dare il meglio. Quindi non c’è nessun rammarico: sono felice di essere qua e basta».

Giocare ogni tre o quattro giorni a questi livelli e confrontarmi con squadre europee di alto livello mi permetterà di crescere ulteriormente. Certo, dobbiamo ancora qualificarci per una Coppa, ma faremo di tutto per riuscirci

Emozioni europee

Oltre al campionato e alla Coppa Svizzera, Mattia Zanotti vivrà – il più a lungo possibile, si spera – le emozioni delle Coppe europee. Un fattore non secondario, nella decisione di trasferirsi al Sud delle Alpi: «Assolutamente sì. Giocare ogni tre o quattro giorni a questi livelli e confrontarmi con squadre europee di alto livello mi permetterà di crescere ulteriormente. Certo, dobbiamo ancora qualificarci per una Coppa, ma faremo di tutto per riuscirci».

Intanto Zanotti sta lavorando sodo per ritrovare la forma migliore: «Ho iniziato ad allenarmi lunedì con i miei nuovi compagni. Non è mai evidente entrare a far parte in un gruppo nuovo, anche se questo Lugano è già parecchio collaudato e quindi l’integrazione diventa più semplice. Dal punto di vista fisico non sono ancora al cento per cento, ma progressivamente arriverò alla mia forma migliore». Sta pure iniziando a conoscere i suoi nuovi compagni di squadra, Zanotti: «Beh, per il momento ho legato soprattutto con chi parla italiano, penso per esempio a Bottani, a Macek o anche a EL-Wafi. In realtà sono sempre un po’ timido, all’inizio».

Il tedesco? Eine Katastrophe

Una timidezza che sul campo il 21.enne riesce a trasformare in energia e intensità. Nel campionato svizzero ha trovato un contesto ideale per esaltare le sue caratteristiche: «Quando sono arrivato a San Gallo non mi aspettavo nulla, semplicemente perché non conoscevo niente della Super League. Ho poi scoperto un campionato in cui c’è tanta intensità ed è ciò che più mi piace, qui. Dal punto di vista tattico mi sento parecchio libero: volevo imparare qualcosa di nuovo e devo dire che è andata molto bene sotto tutti i punti di vista. Anche a San Gallo l’ambiente era ottimo, l’unico problema è stata la lingua. Eine Katastrophe (lo dice in tedesco, NdR). Una brutta roba (ride, NdR). Sarò però sempre riconoscente al club sangallese, perché mi hanno sempre fatto sentire come a casa».

Carlos Da Silva ha detto che a convincere Zanotti sia stata anche la qualità del gioco offerta dal Lugano: «Mi è piaciuto molto il Lugano nella passata stagione. Giocava e vuole giocare un calcio offensivo e moderno. Gli esterni possono spingere tanto, mister Croci-Torti mi ha proposto alcune cose e non vedo l’ora che le cose serie comincino».

Così diversi, così uguali

Da Peter Zeidler a Mattia Croci-Torti. Due allenatori diversi, ma entrambi dotati di grande personalità: «Sì e questo per me è un punto estremamente positivo. Devo ancora conoscere bene Croci-Torti, ma un tecnico con carattere e personalità può trasmettermi molto. Con Zeidler è stato così, lo sarà sicuramente anche con Croci-Torti». Come il Crus, anche Zanotti ha tanta voglia di vincere: «Nessuno qui si nasconde, sappiamo di essere una squadra forte. Ma poi bisogna essere all’altezza delle ambizioni sul campo: dobbiamo procedere passo dopo passo, ad iniziare dalla sfida con il Grasshopper».

Il nazionale U21 non ha guardato con attenzione i recenti Europei: «In effetti no, non ho visto molto. A me piace comunque molto Riccardo Calafiori: certo, non è un terzino puro, ma mi impressionano la sua calma, la sua personalità e il suo carisma. Il mio modello rimane però Matteo Darmian, un ragazzo incredibile dentro e fuori dal campo».