Calcio

Nella bolgia vallesana, tra desiderio e ossessione

Questa sera, nei quarti di finale di Coppa Svizzera, il Lugano affronta il Sion nella polveriera del Tourbillon – Croci-Torti: «Vogliamo regalare ai tifosi e a noi stessi un’altra semifinale»
Il «Crus» non potrà contare sul suo bomber sloveno, out per una contrattura. © CdT/Gabriele Putzu
Nicola Martinetti
01.03.2023 06:00

«In Vallese ci attende una battaglia. E noi siamo pronti ad affrontarla». Niente fronzoli, nessun giro di parole. Mattia Croci-Torti, a poche ore dal quarto di finale di Coppa Svizzera contro il Sion, è andato dritto al punto. D’altronde, a suo dire, «è dal sorteggio di novembre che sappiamo che tipo di partita ci aspetterà stasera». Già. Una battaglia, appunto. Da vivere e conquistare «nella bolgia del Tourbillon», ancor più infiammata dai recenti avvenimenti.

Due stati d’animo differenti

Della polveriera venutasi a creare in seno al club del presidente Christian Constantin, che stasera guiderà i suoi dalla panchina al posto del tecnico Fabio Celestini, il «Crus» non vuole però sentir parlare. Il motivo? «È semplice - prosegue il 40.enne momò -. Per noi non è cambiato assolutamente nulla. Come detto, sappiamo bene che tipo di partita ci aspetta. E l’abbiamo preparata indipendentemente da chi si siederà a cinque metri da me. A maggior ragione in virtù dei recenti sviluppi, che rendono ancora più difficile ipotizzare come si muoverà la compagine vallesana. Meglio allora porre il focus su di noi, pensando alla nostra partita e al FC Lugano».

Un match che, suggerisce Croci-Torti, le due compagini vivranno - questo sì - con stati d’animo totalmente differenti. «Per i vallesani la Coppa Svizzera è una grandissima ossessione. Di riflesso, avranno una pressione devastante. Aggravata dalle delusioni accumulate nelle ultime settimane, sfociate nella scelta di temporaneamente sollevare Celestini dal suo incarico. Sì, loro devono vincere questa partita, non possono sbagliare. Per questo fatico a immaginare che di fronte ci troveremo il Sion arrendevole e in difficoltà delle ultime partite. Sono convinto che reagiranno di pancia, facendo qualcosa di diverso». E il Lugano campione in carica? «Noi vogliamo vincere. Di più, è un fantastico desiderio. Intendiamo regalare ai nostri tifosi e a noi stessi la gioia di un’altra semifinale, entrando definitivamente nella storia del club. I ricordi dell’edizione dello scorso anno ci spingono ad andare oltre, a proseguire il nostro cammino. Stasera daremo tutto per farcela, basandoci su quanto abbiamo consolidato nelle ultime settimane. La mia, infatti, è una squadra stabile. Con delle certezze e una determinata filosofia. Che sta sempre sul pezzo, anche se ogni tanto non ottiene i tre punti come vorrebbe (sorride, ndr)».

Non c’è Celar, tocca a Babic?

Una squadra che, invero, questa sera dovrà però nuovamente fare i conti con delle assenze pesanti. Per un Mai che appare ormai pronto al rientro da titolare, si registrano infatti le defezioni di Mahou, Arigoni, Belhadj e soprattutto Celar. Con quest’ultimo che, a causa di una contrattura non grave ma invalidante per una manciata di giorni, sarà costretto a mordere il freno. Privando i bianconeri del loro terminale offensivo prediletto. «In autunno, in una situazione simile, lo avevamo forzato finendo col perderlo per un mese - spiega il “Crus” -. Non vogliamo ripetere gli stessi errori. È chiaro, la sua assenza peserà, così come hanno fin qui pesato quelle di tutti gli altri infortunati dall’inizio della stagione. Queste situazioni ci tolgono profondità in panchina, negandoci quelle opzioni che ci servono per giungere dove vogliamo arrivare. Abbiamo però sempre cercato di trovare delle soluzioni dando fiducia a chi è arruolabile, e intendiamo proseguire su questa via. Mi affiderò dunque a giocatori che, mi auspico, saranno molto motivati nel rimpiazzare Zan».

Sulla carta il sostituto naturale, in questo senso, è Boris Babic. Deludente, però, nei 45’ disputati domenica scorsa al cospetto del Basilea, dopo aver rilevato l’acciaccato bomber sloveno. «In verità ha deluso voi - precisa il tecnico sottocenerino -. Io so benissimo che subentrare in un confronto simile, con determinate prerogative, non è facile. L’ho vissuto quando ero calciatore. Purtroppo dopo il suo ingresso il Basilea è cresciuto, spingendoci a difendere. Sono certo che se avesse iniziato dal primo minuto, avrebbe fatto una grande partita. Boris gode della mia piena fiducia, anche perché finora quando è stato chiamato in causa ha sempre fatto il suo, permettendoci di incamerare punti pesanti».

Cavalli e riflessioni

Resta da determinare se Croci-Torti sceglierà di puntare su di lui, tornando - complice il rientro a pieno regime di Bottani - all’abituale 4-2-3-1, o se invece sceglierà di continuare con il 3-4-3 che tanto ha soddisfatto nelle ultime uscite. Sacrificandolo, perché no, proprio per schierare il «Botta» là davanti. La seduta di rifinitura, in questo senso, non ha sciolto tutti i dubbi. Ma in conferenza stampa, tra le righe, il «Crus» è parso propendere verso la seconda opzione. «Sicuramente il 3-4-3 aiuta i nostri giocatori offensivi, così come i “cavalli” sulle fasce come Valenzuela e Macek. Di recente ci ha dato tanto, soprattutto in fase difensiva, spingendomi a riflettere. Quando una cosa funziona bene, in effetti, è giusto confermarla. Ora attendo una bella vittoria, per convincermi totalmente (ride, ndr)».

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