Il caso

No, quel manifesto sul Qatar non è ufficiale

Negli scorsi giorni è diventata virale una grafica che riporta i divieti in vigore durante i Mondiali: si tratta, però, di un falso
Red. Online
07.10.2022 09:00

No, quel manifesto non è una comunicazione ufficiale. Quantomeno, non è stato pubblicato dalle autorità qatariote né tantomeno dalla FIFA. Il riferimento, va da sé, è al cartellone pieno zeppo di divieti divenuto virale sui social in queste ore. «Il Qatar vi dà il benvenuto», si legge. Quindi una sfilza di divieti, dall'oramai arcinoto «niente alcol» all'abbigliamento passando per comportamenti considerati deviati come baciarsi in pubblico. 

Il Comitato organizzatore, diciamo pure stizzito, ha dichiarato all'agenzia Reuters che no, quel manifesto è tutto fuorché ufficiale e, soprattutto, contiene informazioni false. Presentato in inglese e arabo, il manifesto chiede espressamente ai possessori di un biglietto per le partite di «riflettere il vostro rispetto per la religione e la cultura qatariota evitando questi otto comportamenti». Nello specifico, citiamo: bere alcolici, omosessualità, immodestia, bestemmie, non rispettare i luoghi di culto, musica e suoni ad alto volume, effusioni in pubblico e scattare foto alle persone senza il loro permesso.

Diversi utenti dei social media hanno condiviso l'immagine, senza alcuna verifica ovviamente. Tutti, va da sé, hanno creduto che il manifesto indicasse senza se e senza ma le regole ufficiali dell'evento. Pronta la smentita da parte degli organizzatori e, ancora, del Comitato Supremo del Qatar. La grafica che sta circolando con forza in rete non è frutto di una fonte ufficiale e, dicevamo, contiene informazioni di fatto errate. 

«Invitiamo caldamente i tifosi e i visitatori a fare affidamento esclusivamente sulle fonti ufficiali degli organizzatori del torneo per i consigli di viaggio per la Coppa del mondo di quest'anno» ha spiegato un portavoce del Mondiale. Il Comitato Supremo e la FIFA, a tal proposito, pubblicheranno a breve un'ampia guida per i tifosi che contesta molte delle informazioni diffuse.

Il poster è riconducibile a un gruppo di cittadini del Qatar chiamato «Reflect Your Respect», lanciato nel 2014 per ricordare agli stranieri di rispettare le usanze conservatrici del Paese, secondo quanto riportato dal quotidiano qatariota Al-Sharq.

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