«Ora giochiamo senza pressioni»
Considerando il valore relativo della posta in gioco - la terz’ultima di un campionato in cui le due squadre in campo non possono né essere retrocesse né promosse - poteva essere una partita «balneare». Una di quelle in cui i ventidue in campo poggiano a terra ciabatte e asciugamano e attendono il trascorrere dei 90’ senza volersi far troppo del male a vicenda. Nonostante il pomeriggio soleggiato sulle rive del Lemano, però, Bellinzona e Stade Nyonnais non sono cadute in tentazione e hanno scelto di darsi battaglia. Una lotta pure serrata, dalla quale alla fine sono emersi i granata.
Questione di motivazione
Il loro linguaggio del corpo lo ha fatto intendere sin da subito: la trasferta, per Mihajlovic e compagni, non era sinonimo di scampagnata. Ed infatti, ci hanno impiegato appena 5’ per guadagnarsi un rigore e trasformarlo con Pollero. Un approccio eccellente, spiegato così dal centrale granata Sauter: «Ora che siamo sicuri di evitare la retrocessione, possiamo giocare con gioia e senza pressioni».
Peraltro, i granata hanno in panchina un propulsore di motivazione perpetuo, Manuel Benavente. «Il mister ci dà grande energia, è molto espressivo e rumoroso», ha commentato Sauter. Espressivo e rumoroso, due aggettivi che ritraggono alla perfezione il coach bellinzonese, che, con i piedi sulla linea laterale, non smette mai, per nessuno dei novanta minuti, di sbracciare ed incitare i suoi.
Anche senza i creativi
Per riportarsi in vantaggio dopo l’1-1 segnato Nyon al 25’, non bastavano, però, solo le motivazioni. Serviva anche concretezza in zona offensiva. E non era evidente per il Bellinzona riuscire ad esprimerla, visto che fra gli assenti figuravano i nomi delle due menti della sua trequarti: Tosetti (infortunato) e Chacon (squalificato). «L’aspetto positivo della nostra squadra è che abbiamo un grande spirito di gruppo - ha analizzato Sauter - Quando un pezzo importante dell’ingranaggio viene a mancare, ce n’è un altro che si fa avanti».
Nella fattispecie, quell’altro, stasera, è stato Rodrigo Pollero. Dopo aver segnato il rigore, l’uruguaiano ha graffiato ancora al 75’, svettando di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Un gol, questa volta sì, decisivo, e che ha regalato la vittoria al Bellinzona (condita anche dal timbro nel finale di Alounga). «Non credo ci siano dubbi, abbiamo meritato la partita», ha glissato Sauter.
Un cardine…precario
Un successo in cui lo stesso Sauter si è confermato un pilastro imprescindibile della difesa granata, impedendo agli avversari di essere pericolosi per vie centrali. Oggi come in una buona fetta della gestione Benavente gli va attribuito gran parte del merito se la retroguardia si è rivelata solida. «Sono venuto qui per essere una figura di rilievo nella squadra ed è quello che sono stato».
Ma ora che la stagione in corso sta volgendo al tramonto, è naturale chiedersi se anche il prossimo anno rivestirà questo stesso ruolo. Per il momento alza le sopracciglia e sospira: «Se il mister mi vorrà, certamente rimarrò. Ma se c’è l’opportunità di partire, e il club dovesse ricevere una buona offerta, si potrà discutere».