Il punto

Perché Tonali e Zaniolo sono coinvolti in un caso di scommesse?

I due calciatori hanno lasciato il ritiro della Nazionale, giovedì, dopo che Fabrizio Corona ha fatto il loro nome nell'ambito di un caso di puntate su piattaforme illegali – Che cosa rischiano, adesso?
© CLAUDIO GIOVANNINI
Red. Online
13.10.2023 11:15

Italia addio. Almeno per ora. Giovedì sera, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo, in forza rispettivamente al Newcastle e all'Aston Villa, hanno lasciato il ritiro della Nazionale. Il motivo? Entrambi hanno ricevuto un avviso di garanzia nonché un atto di perquisizione dagli agenti della squadra mobile della polizia di Torino. I due sono stati ascoltati nell'ambito di un presunto caso di scommesse su piattaforme illegali. La polizia è piombata appunto giovedì a Coverciano, sede del ritiro Azzurro in vista delle partite di qualificazione a Euro 2024 contro Malta e Inghilterra.

Che cosa è successo?

L'inchiesta, avviata dalla procura di Torino, in principio aveva coinvolto solo il calciatore della Juventus Nicolò Fagioli. Quest'ultimo avrebbe confessato di aver scommesso (anche) su partite di calcio. Dall'analisi dei suoi telefoni e dei tablet, leggiamo sui media italiani, sarebbe emersa una chat in cui discuteva di scommesse illegali con altri colleghi. Fra questi, anche Tonali e Zaniolo. Le indagini hanno subito un'accelerata, e spinto le autorità a sequestrare anche i telefoni e i tablet di Tonali e Zaniolo, dopo che, ieri, il fotografo Fabrizio Corona aveva svelato il coinvolgimento dei due calciatori della Nazionale nell'inchiesta.

Inchiesta che, è bene sottolinearlo, al momento non riguarda scommesse che potrebbero aver alterato un risultato sportivo. A far scattare l'allarme era stata un'agenzia di Torino, Eurobet, che avrebbe consentito puntate su server illegali. Piattaforme, cioè, che nello specifico non dispongono delle necessarie licenze concesse dallo Stato italiano. E che, di solito, vengono usate dalla criminalità organizzata per riciclare denaro. Come? Il meccanismo, invero, è piuttosto semplice. Facendo puntate di grande entità per recuperare, circa, la stessa somma investita. Indipendentemente dal risultato, fra l'altro. Esempio pratico: sul medesimo evento sportivo, una partita, è possibile distribuire l'investimento sulla vittoria di una squadra, sul pareggio e, infine, sulla vittoria dell'altra squadra. Il rientro dalla quota totale investita è garantito e i soldi guadagnati saranno considerati puliti.

In Italia, ribadisce la Gazzetta dello Sport, è possibile scommettere ma solo attraverso piattaforme autorizzate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM e AAMS). Guai, insomma, fare delle puntate di qualsiasi genere su siti che non hanno una concessione italiana e operano con una licenza di un Paese extra Unione Europea o Spazio economico europeo.

E la Svizzera?

Ma queste agenzie sono state usate e, apparentemente, vengono ancora utilizzate pure da chi, per regolamento, non può scommettere. Pensiamo ai calciatori, che in Italia devono sottostare al Codice di giustizia sportiva della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC). Codice che vieta di puntare su partite di calcio, anche se non riguardano le partite delle proprie squadre. Anche in Svizzera, ovviamente, i calciatori non possono fare puntate. La questione è regolata dall'articolo 13bis del regolamento disciplinare dell’Associazione Svizzera di Football (ASF). Lo citiamo integralmente: «Le persone fisiche e giuridiche sottoposte al presente Regolamento disciplinare devono astenersi da qualunque comportamento che possa danneggiare o che danneggi l'integrità di partite e competizioni organizzate dall'ASF, dalle sezioni o dalle associazioni regionali. Inoltre, questa disposizione obbliga tutte le persone che partecipano al calcio svizzero, a cooperare in qualsiasi momento e nel miglior modo possibile con l’ASF, le sezioni e le associazioni regionali, nei loro sforzi per impedire ed eventualmente scoprire e sanzionare comportamenti di questo tipo». In particolare, secondo i dettami dell'ASF viola questa disposizione: a) Chi contravvenga alle disposizioni contemplate negli statuti dell’ASF, chi cerchi di influenzare lo svolgimento e/o il risultato di una partita o di una competizione, per produrre a sé stesso o a terzi un vantaggio ingiustificato; b) Chi partecipi direttamente o indirettamente a scommesse o attività simili collegate alle competizioni sportive dell'ASF, delle sezioni e delle associazioni regionali ovvero chi persegua direttamente o indirettamente interessi finanziari per mezzo di tali attività; c) Chi utilizzi o diffonda informazioni non note al pubblico, alle quali ha accesso per via della sua funzione nel football e che possano danneggiare o che danneggino l'integrità di partite e competizioni organizzate dall'ASF, dalle sezioni o dalle associazioni regionali; d) Chi non informi tempestivamente e spontaneamente l'organizzazione (ASF, sezione, associazione regionale) del fatto di essere stato contattato con l'intento di un suo coinvolgimento in azioni finalizzate alla manipolazione dello svolgimento e/o del risultato di una partita o di una competizione; e) Colui il quale non informi tempestivamente e di propria iniziativa l'organizzazione (ASF, sezione, associazione regionale) su comportamenti di questo genere dei quali venga a conoscenza.

Tornando all'Italia, la violazione del Codice della FIGC prevede una squalifica sportiva di almeno tre anni. Uscendo dalla giustizia sportiva, per contro, il reato è ovviamente punibile ma con una pena decisamente più lieve: una multa inferiore ai mille euro.

Che cosa c'entra Fabrizio Corona?

Secondo le prime ricostruzioni fatte dai media italiane, Fagioli avrebbe ammesso di aver scommesso. Specificando tuttavia di non aver mai puntato su partite nelle quali era coinvolto. Quelle della Juventus, per intenderci. Il centrocampista avrebbe consegnato i telefoni, dove – come dicevamo – sono stati trovati i nomi degli altri sospettati. Tonali e Zaniolo, ex di Milan e Roma, sono indagati per il medesimo reato. Ma, più che altro, rischiano seriamente sul fronte della giustizia sportiva. Sempre che il loro coinvolgimento venga confermato.

L'intera vicenda è letteralmente esplosa per via di Fabrizio Corona, un ex paparazzo nonché personaggio televisivo, condannato a suo tempo per truffa ed estorsione. Sui propri canali social, mesi fa, Corona aveva parlato di un coinvolgimento di Fagioli in un'inchiesta sul calcioscommesse. Giovedì, ha anticipato i nomi di Tonali e Zaniolo. La procura lo ha ascoltato per cercare di risalire alle informazioni di cui è in possesso.

In questo articolo: