È il momento

Quelli che... il Fantacalcio

I giocatori attivi in Ticino battono in percentuale più di qualsiasi regione italiana – Il 27 agosto sbarca su Netflix un film dedicato: il trailer si apre con Diletta Leotta: «Il Fantacalcio è un po' come il sesso. Difficile, complicato da spiegare, ma molto divertente da fare»
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Stefano Olivari
20.08.2025 09:21

Riprendono i campionati nazionali, soprattutto riprende la Serie A italiana, e il Fantacalcio torna a scaldare i nostri cuori. Ma se le fantasy league di diversi sport, a partire dal calcio, sono un fenomeno internazionale, il successo del Fantacalcio in senso stretto, quello basato sulla Serie A con i voti della Gazzetta dello Sport, riguarda in prevalenza l’Italia e il canton Ticino con 5 milioni totali di giocatori attivi: con i suoi circa 45.000 fanta-allenatori stimati, il Ticino è addirittura la zona con la più alta penetrazione del Fantacalcio rispetto alla popolazione: 12,6%, più di qualsiasi regione italiana. Un fenomeno i cui inizi semiclandestini risalgono a 37 anni fa e che adesso ha ricevuto anche la consacrazione di Netflix.

Che cosa c'entra Netflix

Dal 27 agosto 2025 Netflix lancerà infatti Ogni maledetto Fantacalcio, il primo film mai girato su questo gioco interclassista e intergenerazionale. Una commedia diretta da Alessio Maria Federici che parte dalla lega di un gruppo di amici trentenni, con la scomparsa del campione in carica proprio nella giornata decisiva del campionato, che fra l’altro è anche quella del suo matrimonio. Tutto chiaramente è un pretesto per raccontare l’amicizia e i suoi cambiamenti causati dallo scorrere del tempo, con un cast di attori meno conosciuti dei personaggi da cameo: Diletta Leotta, Pierluigi Pardo, Daniele Orsato e Leonardo Pavoletti. Studiato a tavolino per diventare un cult, è probabile che scontenti sia i tossici del Fantacalcio sia chi lo ha a malapena sentito nominare, che non può comprendere certi riferimenti. Di sicuro è un coraggioso tentativo di commedia leggera in un cinema italiano dopato da sovvenzioni pubbliche e dalla retorica da festival, un cinema che sta perdendo il pubblico.

Il bar Goccia d'Oro di Milano

Essendo diventato un patrimonio di milioni di persone, il Fantacalcio non ha una data di nascita precisa. Il creatore della versione italiana del gioco, il giornalista Riccardo Albini, ha raccontato che il primo gruppo di fantagiocatori si formò nel 1988 al bar Goccia d’Oro di Milano, vicino al carcere di San Vittore, per poi allargarsi e nel 1991 codificare le regole, con la nascita di una federazione, la FIF, e l’uscita di un libro che quasi tutti gli appartenenti alla generazione X possiedono: una storia in crescendo, in cui il Fantacalcio per così dire «vero» (quello che oggi fa riferimento al sito Fantacalcio.it, per essere chiari) coesiste con una galassia di leghe anarchiche e con una concorrenza strutturata che però mai, nemmeno nel caso della Magic Cup (oggi Fantacampionato) della Gazzetta dello Sport, è riuscita ad avvicinarsi all’originale.

Le regole

Le basi del Fantacalcio sono cambiate pochissimo nel corso dei decenni, ma la sua architrave è il budget, espresso in fantamilioni, uguale per tutte le squadre partecipanti. Più che il fair play finanziario della UEFA, più volte aggirato, il modello è il salary cap all’americana. Dall’asta escono le rose, suddivise per ruoli e con i giocatori selezionati secondo due principi principali, senza addentrarsi nell’analisi degli altri bonus e malus: il voto che si prevede possano prendere dai giornalisti e la loro capacità realizzativa. In altre parole, la vera caccia è quella al difensore e al centrocampista che si spingono di frequente in avanti, tenendo conto anche dei moduli di gioco: il 4-2-3-1 infatti a volte mette sulla linea dei trequartisti centrocampisti che una volta la porta la vedevano soltanto da lontano. Una distorsione a cui si è cercato di porre rimedio con il cosiddetto «modificatore difesa», di cui si parla anche nel film, in pratica un bonus legato alla media voto dei difensori schierati. Altra correzione è quella fatta con la variante «Mantra», cioè ruoli più specifici rispetto a portiere-difensore-centrocampista-attaccante, ma questa variante spesso fa scappare i meno tecnici, quelli che giocano al Fantacalcio solo per sfidare gli amici. Alla fine i veri colpi di mercato sono quelli dei difensori e dei centrocampisti goleador, quelli da +3.

Le pagelle dei giornalisti

La pressione di chi fa le pagelle per i giornali, in particolare per la Gazzetta dello Sport, è enorme. Leghe più evolute prendono in considerazione più giornali (Corriere dello Sport e Tuttosport prima degli altri) e/o lo stesso Fantacalcio.it, ma rimane il fatto che voti a volte assegnati con superficialità, quasi non guardando la partita (nelle partite serali spesso funziona così e non è nemmeno colpa del giornalista), possono falsare campionati. E non in tutti i casi ci si gioca una pizza… In positivo si può dire che il Fantacalcio sia uno stimolo per concentrarsi anche su Udinese-Lecce, evitando quel «6 politico» che disturba molti fantagiocatori ma che da altri è visto in positivo: il difensore semisconosciuto, che non attira simpatie né antipatie, può essere preso con poco, investendo poi quanto risparmiato sul centrocampista che si inserisce. 

Ha anche qualche difetto

Il Fantacalcio ha ovviamente anche molti difetti, oltre a quello di base di far perdere tanto tempo. Il primo è quello del minutaggio necessario per avere un voto: ci sono giornalisti che premiano 10 minuti, magari senza nemmeno il pretesto del gol, ed altri che danno «senza voto» per mezz’ora, un tempo in cui magari il giocatore ha preso un’ammonizione (sottocaso che genera liti furibonde, quando non normato). Tanti problemi vengono creati dalle partite rinviate e sospese, ma la cosa davvero insopportabile è lo scarso impegno nel finale di stagione da parte di chi si trova a centroclassifica o, nelle leghe senza retrocessioni, anche in fondo: si può dire che nel Fantacalcio il calcio di fine stagione inizi molto prima che nel calcio reale.

Finalmente si ricomincia: tendenze 2025

Ogni stagione fa storia a sé, anche nel Fantacalcio. E la Serie A 2025/26 si presenta stranissima, con pochi volti nuovi di una certa fama e quindi con le aste che tenderanno a sopravvalutare nomi già stravisti e strasentiti. Un discorso che si adatta perfettamente, per dire, a De Bruyne e Modric, al di là di cosa davvero faranno nel Napoli e nel Milan. La diffusione del modificatore difesa anche nelle leghe meno serie dovrebbe portare a una sopravvalutazione dei difensori del Napoli, quindi è probabile che si «cerchino» difensori di altre squadre con allenatori molto attenti alla fase difensiva, come ad esempio il Milan di Allegri. Pezzi pregiati sono sempre i rigoristi, soprattutto quelli meno noti, per questo potrebbe scatenare aste Matteo Tramoni, che i rigori dovrebbe tirarli per il Pisa. Finalmente si ricomincia, anche nel Fantacalcio c’è sempre una prossima partita, una prossima stagione.