Il Bellinzona ha visto definitivamente confermata dal Tribunale internazionale Arbitrale dello Sport di Losanna (TAS) la sconfitta assegnata a tavolino contro il Wil. Il TAS ha respinto in maniera integrale l’appello inoltrato dai granata contro la decisione della Swiss Football League di assegnare alla squadra il ko per 3-0 nell’incontro con i sangallesi del 20 luglio 2024, vinto 2-1 sul campo. Una punizione per avere inserito sul foglio partita 8 giocatori non formati localmente al posto dei 7 autorizzati. La decisione era già stata confermata dal Tribunale di ricorso della SFL, lo scorso settembre.
Il presidente Brenno Martignoni Polti sottolinea che il TAS ha precisato di «non dubitare in alcun modo della buona fede di ACB». E annuncia che il club farà ricorso al Tribunale federale. «Tempo al tempo. L’iter non è esaurito», assicura il numero uno granata.
Lo stesso TAS in merito al regolamento si è confrontato sulle differenti versioni (in tedesco e in francese). Sull’assenza della lingua italiana, ha testualmente pronunciato che «non vi sono dubbi che a livello culturale la Confederazione Elvetica ha da sempre tratto vantaggio dalla sua natura multilingue, e che gli sforzi di importanti personaggi storici e studiosi a difesa di tale plurilinguismo siano da sempre stati di grande importanza». Ciononostante, per quanto di sua competenza, non ne è ha derivato alcun obbligo per SFL di tradurre i regolamenti dell'associazione in italiano. Indicando però espressamente che «le associazioni facenti parti di una Federazione Nazionale dispongono invece di adeguati strumenti associativi che esulano dal contesto arbitrale per contestare o proporre eventuali cambiamenti a Statuti e regolamenti della loro Federazione». Il tema va ben oltre la partita con il Wil. Neppure è riducibile a una presunta svista. Tocca il sistema giuridico di SFL in punto a censure di livello costituzionale. Se farà giurisprudenza, ne beneficeranno tutti. Non solo l’ACB.