Coppa Svizzera

Sabbatini contro suo cognato, per una sfida senza sconti

Il derby tra Gambarogno-Contone e Bellinzona metterà di fronte a Jonathan il parente e amico Facu Episcopo: «In campo ci vediamo solo come avversari»
Nel match di Coppa Svizzera contro il Gambarogno-Contone Jonathan Sabbatini farà il suo debutto in maglia granata. © ti-press/Samuel Golay
Maddalena Buila
14.09.2024 06:00

Torna la Coppa Svizzera. E con essa, la magia con solo questa competizione riesce a regalare. Quest’anno, per Gambarogno-Contone e Bellinzona, sarà ancora più particolare. Dopo aver superato il primo turno in trasferta, battendo rispettivamente il Dardania (2. Lega Inter.) per 2-1 e il Kriens (Promotion League) con lo stesso risultato, per i sedicesimi di finale l’urna ha scelto un derby tra le due compagini ticinesi. Sì, domani a Magadino, calcio d’inizio fissato alle 16, ci si giocherà l’accesso agli ottavi di finale in una cornice speciale. Non si tratta però di una prima storica. Nel 2019, infatti, i club si erano già sfidati. Non erano i sedicesimi, bensì l’entrata di torneo e a sorridere erano stati i granata, con un secco 5-0.

Anche a questo giro il Bellinzona si presenta da favorito. La differenza di categoria tra le due squadre d’altronde c’è e la rosa degli uomini di Manuel Benavente ora fa davvero paura. Ma si sa, i match di Coppa Svizzera sono partite da dentro o fuori, che possono rivelarsi imprevedibili.

Ad ogni modo inutile dilungarsi ulteriormente nel mondo delle ipotesi. Le risposte, come sempre, le darà solo il campo. Ciò che è certo è che, al di là del risultato finale, per due giocatori questo incontro avrà i contorni ancor più speciali. Sì, perché tra coloro che scenderanno in campo sul prato del Centro Sportivo di Magadino ci saranno anche la new entry del club della capitale Jonathan Sabbatini e suo cognato, Facundo (Facu) Episcopo, nei ranghi del Gambarogno-Contone da gennaio scorso. «Vedere Jonathan con la maglia granata mi farà un certo effetto - racconta l’attaccante 25.enne -. Non mi aspettavo cambiasse squadra, dopo praticamente una vita in bianconero. Sono però contento sia rimasto in Ticino. Abitiamo vicini e ci sentiamo spesso, ieri sera per esempio siamo andati fuori a cena insieme (sorride, ndr). Tra noi c’è un forte legame, che in realtà è nato ben prima che sposassi la sorella di sua moglie Carolina. Abbiamo iniziato a frequentarci quando sono approdato in U21 del Lugano, poi ho conosciuto la sua famiglia e infine quella che è poi diventata la mia compagna. È in primis un grande amico, oltre che mio cognato, e gli auguro che questa nuova avventura all’ombra dei castelli possa essere piena di successi. A parte domenica (ride, ndr)».

Leggiamo la partita

«Facu è come un fratello per me - spiega l’ex capitano bianconero con un sorriso -. Inutile nasconderlo, vivrò sicuramente questa partita in un modo particolare. E guai a considerarlo un match scontato. So bene cosa c’è in ballo quando si scontrano due squadre ticinesi. Sulla panchina del Gambarogno-Contone è inoltre seduto mister Tazio (Peschera, ndr). Una persona che apprezzo tanto e che ritengo stia ottenendo ottimi risultati. So che preparerà al meglio questo incontro per permettere ai suoi uomini di giocare bene. Andremo a casa loro con la consapevolezza che non sarà affatto una partita semplice. Ma siamo altrettanto certi che daremo il massimo».

Facu Episcopo, invece, che lettura dà al secondo turno in programma domani? «La Coppa Svizzera è un torneo davvero speciale, ogni partita è una storia a sé, che può riservare grandi sorprese. Poi va detto, il Bellinzona milita in Challenge League da tempo, non sarà facile strappare una vittoria. Ma noi sicuramente faremo di tutto per imporci».

Uomo avvisato…

Quando la posta in palio è alta, come un passaggio di turno in Coppa Svizzera, si sa che a volte le partite vengano particolarmente sentite. Il rischio di dimenticarsi momentaneamente delle buone maniere è dunque sempre dietro l’angolo. Chissà che non scappi un’entrataccia di uno dei due, sui piedi dell’altro. «Parto dal presupposto che, ogni volta che commetto un fallo, non è mai mia intenzione quella di far male all’avversario - mette le mani avanti Jonathan con un sorriso -. Devo però mettere in guardia i miei avversari: quando entro in campo tendo a dimenticare chi ho davanti (ride, ndr). Questo perché il mio focus è sempre dare il massimo per la squadra. Niente sconti dunque. Voglio vincere questa partita contro il Gambarogno-Contone». Dello stesso avviso è anche l’ala dei sopracenerini. «Fuori dal campo siamo grandi amici, l’ho detto, ma nel rettangolo da gioco nessuna pietà (ride, ndr). Chiaramente non si agisce per far male, e qualora dovesse succedere gli chiederei scusa, ma se la mia squadra avesse bisogno che io commetta un’infrazione in un preciso momento su un preciso giocatore al fine di evitare un patatrac, non ci penserei due volte. D’altronde questo è il calcio. E non mi stupisce che Jonathan la pensi allo stesso modo. Parliamo del secondo turno di Coppa Svizzera e tanto più di un derby! È chiaro che entrambi vogliamo assolutamente vincere».

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