Calcio

Scandalo finanziario in Premier: Everton penalizzato, ma chi sarà il prossimo?

Il meno 10 inflitto al club di Liverpool per aver violato le regole di redditività e sostenibilità riaccende i riflettori sulle accuse mosse al Manchester City e al Chelsea – Ma di che cosa stiamo parlando, esattamente?
Il Manchester City di Pep Guardiola deve affrontare 115 accuse. © KEYSTONE / PETER KLAUNZER
Red. Online
18.11.2023 15:00

C'è chi ha parlato di terremoto e chi, invece, ha detto che i 10 punti di penalizzazione inflitti all'Everton sono «solo» una piccola, benché significativa, scossa. In attesa, insomma, del vero terremoto. Che potrebbe arrivare, dicono alcuni. Riavvolgiamo il nastro: la squadra di Liverpool è precipitata in classifica per aver commesso irregolarità finanziarie che violano le regole di redditività e sostenibilità in vigore in Premier League. Da 14 punti è scesa a 4. Un disastro. Le violazioni sono legate alla stagione 2021-22: l’Everton aveva ammesso di aver superato il limite di perdite concesse, ma non di quanto. «A seguito di cinque giorni di udienze il mese scorso, la commissione ha determinato che le perdite nel periodo ammontavano a 142,4 milioni di euro, cifra che supera il limite permesso di 120,1 milioni. La commissione ha quindi deciso di imporre una sanzione di 10 punti di penalità».

In risposta alla penalizzazione, l'Everton ha fatto capire di non essere solo o, meglio, il solo ad aver violato le regole. «Il club seguirà con grande interesse le decisioni prese in qualsiasi altro caso riguardante le regole di redditività e sostenibilità della Premier League» si può leggere nella nota. Un riferimento al Manchester City e, forse, al Chelsea. Di sicuro, la Premier ha usato il pugno duro, se non durissimo nei confronti dell'Everton. Non solo, invece di sanzionare il club con una semplice multa ha optato per una vera e propria sanzione sportiva: la detrazione di punti, certo più incisiva. Nulla di strano, anzi: la Premier aveva annunciato tempo fa di aver rivisto tanto le regole quanto le punizioni.

La questione, ora, è capire se ci sarà un dopo. Se, insomma, anche il Manchester City deve aspettarsi qualcosa di simile o peggio. Sulle prime, verrebbe da dire che la società reduce dal Treble – con la vittoria di campionato, FA Cup e Champions League, in finale contro l'Inter – è messa peggio. Decisamente peggio. E questo perché la Premier League ha mosso qualcosa come 115 accuse nei confronti del club mancuniano, 114 in più rispetto all'Everton. Certo, accuse di gravità differente. Ma la quantità sorprende. Soprattutto, copre una certa vastità di reati per un periodo di nove anni. 

Stando al Telegraph, non sarebbe fuori luogo parlare di retrocessione in Championship se anche solo una parte di questi reati venisse confermata. La commissione indipendente deputata a far rispettare le regole di redditività e sostenibilità, d'altro canto, ha poteri illimitati in termini di punizioni. Significa che potrebbe optare per una detrazione di punti tale da rendere inevitabile una discesa nella B inglese. Il caso Everton, poi, fungerà da precedente. A partire dal quale tarare un'eventuale sanzione per il City.

Cinquanta accuse mosse al City, concretamente, riguardano informazioni finanziarie inaccurate. E ancora: l'elenco comprende otto violazioni in relazione ai compensi degli allenatori dal 2009 al 2003, dodici violazioni in relazione ai compensi dei giocatori dal 2010 al 2015, cinque violazioni legate ai regolamenti finanziari dell'UEFA, venticinque violazioni in materia di redditività e sostenibilità e trenta per non aver cooperato con l'indagine della Premier League. L'Everton, per la cronaca, ha affermato di aver collaborato pienamente alle indagini.

In altre parole, il City è accusato di aver falsificato i propri conti per quasi un decennio. Un'accusa non da poco, che spiega altresì come mai la commissione stia impiegando molto più tempo a esprimersi rispetto a quanto fatto per l'Everton. Le cui violazioni, nell'insieme, si sono verificate nell'arco di tre campionati. Se per l'Everton sono stati passati al setaccio 40 mila documenti, chissà quante scartoffie dovranno essere analizzate per il City.

Il club campione d'Europa, dal canto suo, ha negato con forza ogni illecito. Sostenendo, anche per smarcarsi dal caso Everton, di aver presentato un «corpus completo di prove inconfutabili» a suo sostegno e di potersi difendere con successo. Semplice pretattica o verità? Lo vedremo. 

Intanto, nel mirino della Premier League e della Federcalcio inglese, la Football Association, è finito pure il Chelsea. Complici nuove accuse di pagamenti in nero durante l'era di Roman Abramovich. La società londinese confida che il fatto di essersi autodenunciata possa evitare una detrazione di punti. La dirigenza punta a una multa e, al massimo, a un blocco del calciomercato. Ma la sanzione inflitta all'Everton, pare, ha innervosito e non poco gli alti papaveri del Chelsea. 

L'Everton, intanto, oltre a una situazione sportiva improvvisamente peggiorata si ritrova a dover fronteggiare l'ira di altri club. Società come il Leeds, il Leicester, il Burnley e il Southampton, costrette a sopportare una retrocessione sportiva negli anni in cui i Toffees hanno violato le regole, stanno considerando di intraprendere azioni legali contro l'Everton. Chiamatelo maxi-risarcimento danni. Il Telegraph, al riguardo, si è immaginato che cosa accadrebbe se una simile sanzione venisse inflitta al City o al Chelsea: quanti club sosterranno, a quel punto, di aver perso trofei, titoli, piazzamenti europei e, in definitiva, soldi mentre queste due superpotenze mentivano?

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