Super League

Se per Natale il Lugano sogna una sosta da capolista

Dopo il successo di sabato sera a Lucerna sono arrivati i passi falsi di Servette e Basilea: il Lugano è primo in solitaria – Il Crus: «Abbiamo in rosa venti titolari, e così gestiamo le forze»
© MANUEL GEISSER
08.12.2024 20:00

La prima posizione del Lugano sembrava destinata a durare solo qualche ora. E invece – nella domenica di partite di Super League – sono arrivati i regali anticipati di Winterthur e San Gallo, che hanno bloccato sull’1-1 rispettivamente Servette e Basilea. Niente poltrona per due, come nel tormentone cinematografico spesso trasmesso in questo periodo dell’anno. No, i bianconeri sono l’unica capolista. E se riusciranno a conquistare i tre punti contro il Losanna domenica prossima a Cornaredo, guarderanno tutti dall’alto durante l’intera sosta invernale. Saranno campioni d’inverno, volendo prendere in prestito un’espressione spesso usata nella vicina penisola. Certo, ciò che conterà davvero sarà essere in testa a maggio. Ma l’aspetto mentale di affrontare la pausa invernale da primi della classe non va sottovalutato. Soprattutto se unito a un pizzico di statistica, o scaramanzia: nelle ultime undici stagioni – sebbene tutte meno equilibrate di quella attuale – la squadra prima in classifica alla sosta invernale ha sempre sollevato la coppa alla fine. L’ultima volta che ciò non è accaduto è stato nella stagione 2012/13, quando il Basilea vinse il campionato dopo essere salito per la prima volta in vetta solo a metà marzo. Con sei squadre racchiuse nel fazzoletto di cinque punti, i prossimi mesi si preannunciano avvincenti.

Tutti sugli scudi

Il Lugano, dal canto suo, sabato sera è tornato dalla Swissporarena con tre punti in tasca e una prova più che convincente (4-1 il risultato). I bianconeri hanno trafitto a ripetizione la retroguardia lucernese e – contando i due gol poi annullati dal VAR – gonfiato la rete per ben sei volte. Hanno convinto tutti gli effettivi, dai soliti Steffen e Zanotti – autentiche spine nel fianco –, a Osigwe, decisivo sulle conclusioni di Spadanuda e Klidje. «Sono contento sia della vittoria della squadra, sia della mia prestazione personale», commenta proprio il portiere dei ticinesi, che ha sostituito l’indisponibile Saipi. «Certo, non è facile tornare tra i pali ogni quattro mesi. Ma il mio lavoro è questo: sono il numero due della squadra e devo farmi trovare pronto quando vengo chiamato in causa. Ho sempre aspettato il mio momento, anche l’anno scorso, quando dopo l’operazione ho dovuto trascorrere un periodo con l’under 21». Solo una rete segnata con due bianconeri a terra – con l’arbitro che avrebbe dovuto interrompere il gioco per un colpo alla testa di Zanotti – ha impedito al nigeriano di registrare un clean sheet. «Dà sempre fastidio non mantenere la porta inviolata. Ma alla fine conta che abbiamo vinto, e con una grande prova».

«Grande reazione»

Così facendo, Bottani e compagni hanno prontamente riscattato il passaggio a vuoto di domenica scorsa contro il Ginevra in campionato. «Già in Coppa contro l’Yverdon ho visto una reazione da grande squadra e di carattere, e questa partita ne è stata la conferma», ha rilevato Mattia Croci-Torti. «Inoltre,  siamo tornati a vincere in trasferta, cosa che non accadeva da sei partite, dal 18 settembre. Quando hai grandi obiettivi in testa, non puoi stare così a lungo senza i tre punti fuori casa. Ho quindi messo pressione ai ragazzi, detto loro che non potevamo più permetterci errori. E loro mi hanno ripagato con una prova di spessore».

Nella conferenza stampa post partita si è anche discusso delle decisioni di arbitro e VAR, che sono sembrate tutt’altro che perfette. «Sono onesto, e almeno il primo rigore a noi concesso è stato fischiato in modo generoso – ha spiegato il Crus –. Tuttavia, non ho capito perché l’arbitro non ha espulso il giocatore del Lucerna in occasione della rete annullata a Steffen: il tocco con il braccio è netto, e Renato stava correndo da solo verso il portiere».

Ancora tre fatiche

Oltre alla già citata partita contro il Losanna – nella quale mancherà lo squalificato Grgic –  i bianconeri saranno impegnati ancora due volte in Conference League. Prima di chiudere il 2024 a Thun contro il Pafos, i ticinesi scenderanno in campo giovedì a Varsavia. Sarà il quinto incontro consecutivo lontano dalle mura amiche. La stanchezza dei viaggi potrebbe farsi sentire, ma il Crus gestisce le energie con rotazioni quasi scientifiche: «Dobbiamo ringraziare la società che ci ha messo a disposizione due giocatori per ruolo. Siamo venti titolari e nessuno deve sentirsi una riserva. Questo ci permette, rispetto alle stagioni precedenti, di disputare le partite con più freschezza». E, magari, anche trascorrere un Natale da capolista.

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