Calcio

«Sulle orme di David Suazo per aiutare il Bellinzona»

A poche ore dalla sfida casalinga contro il Thun, la prima in campionato in questo 2024, conosciamo meglio il nuovo bomber granata: l'honduregno Jorge Benguché
Il classe 1996 in azione con la maglia dell’ACB, nella recente amichevole contro il Cadenazzo. © Ti-Press/Samuel Golay
Nicola Martinetti
26.01.2024 06:00

La grande novità in casa granata, in vista del girone di ritorno, è lui: Jorge Benguché. Il 27.enne honduregno, il cui tesseramento sta venendo ultimato in questi giorni, ha scelto il club della capitale per tornare a giocarsi le sue chance in Europa. Forse - burocrazia permettendo - già a partire da domani sera (18.00) al Comunale contro il Thun di Mauro Lustrinelli, nell’insidioso ritorno in campo dopo la pausa invernale.

Jorge, come sta procedendo il tuo ambientamento a Bellinzona?
«È entusiasmante, sono davvero felice di essere qui. La squadra mi ha accolto benissimo, permettendomi di iniziare con il piede giusto questa nuova avventura. Certo, ammetto che la capitale ticinese in questo periodo dell’anno ha un clima leggermente diverso rispetto a quello caldo e tropicale a cui ero abituato in Honduras (sorride, ndr). Però mi sto pian piano adattando pure a questo, anche grazie a qualche apprezzato consiglio da parte dei miei nuovi compagni».

Per gran parte della tua carriera hai militato in Honduras, con una piccola parentesi in Uruguay. Non è però la prima volta che varchi l’Oceano Atlantico per giocarti le tue chance in Europa. Nella stagione 2020/21, infatti, hai vestito la maglia del Boavista in Portogallo...
«Esattamente, ho già avuto modo di toccare con mano una realtà europea, il massimo campionato lusitano. L’esperienza vissuta lì è stata splendida, ma sportivamente parlando le cose non sono andate come mi auguravo. Anche perché quella stagione, come del resto ogni altra cosa in quel periodo, era stata fortemente condizionata dalla pandemia di coronavirus. Sono felice e grato di aver ricevuto questa seconda chance giunta da Bellinzona. Voglio coglierla appieno, ripagando la fiducia della società granata e aiutandola a raggiungere i suoi obiettivi. Il tutto, va da sé, provando a dimostrare il mio valore anche nel vostro continente».

So che hai una moglie e due figli, saranno al tuo fianco in questa avventura ticinese?
«L’idea è quella. Mi farebbe molto piacere, così che possano godere anche loro di questa esperienza. Peraltro tutti e tre, soprattutto i ragazzi, sono molto eccitati all’idea di trasferirsi qui (altro sorriso, ndr). Il piano è che mi raggiungano fra un paio di settimane».

Cosa sai del calcio svizzero e della Challenge League, il tuo nuovo campionato?
«Ho appreso qualcosina informandomi su internet, ma credo che già domani - vedendo all’opera sia la nostra squadra sia il Thun - inizierò a farmi un’idea più precisa di questo torneo e del vostro calcio».

Anch’io nel mio piccolo qui a Bellinzona proverò a fare lo stesso, cercando di onorare il mio Paese in questo continente

Lo staff granata è interamente spagnolo, e dunque parla la tua stessa lingua. Quanto è importante questo aspetto?
«È fondamentale, soprattutto in questa prima fase dove è cruciale ambientarsi in fretta ed entrare negli schemi della squadra, imparando a conoscere i dettami tecnici del nostro staff. Il fatto di poter dialogare con loro nella mia lingua madre è sicuramente un atout importante».

In Europa, pensando al calcio honduregno, il primo nome che affiora alla mente è quello dell’ex bomber di Cagliari e Inter - e oggi vice allenatore della vostra Nazionale - David Suazo. Peraltro pure lui un prodotto del tuo club d’origine, il CD Olimpia. Crescendo, è stato un idolo per te?
«Eh beh, non potrei definirlo altrimenti “El Rey David”! In Honduras è una leggenda. Ha ispirato tante generazioni, compresa la mia, al pari di Julio César “Rambo” de León, Wilson Palacios e Maynor Figueroa. Tutti loro hanno dimostrato al mondo calcistico che anche i calciatori honduregni potevano ritagliarsi un ruolo importante in Europa. Oggi il testimone, in questo senso, lo ha raccolto Luis Palma del Celtic, un grande talento. Anch’io nel mio piccolo qui a Bellinzona proverò a fare lo stesso, cercando di onorare il mio Paese in questo continente. Anche perché meglio farò, più chance avrò di continuare a rappresentare con orgoglio l’Honduras in Nazionale».

Il miglior modo per riuscirci, da attaccante, sono le reti. Nel girone d’andata il Bellinzona ha patito l’assenza di un vero bomber in rosa. Uno da «venti gol a stagione», come si usa dire. Potresti essere tu?
«So benissimo perché sono stato ingaggiato e quali responsabilità gravano sulle mie spalle. Il gol è una componente fondamentale del mio gioco e mi auguro di segnarne parecchi. Detto questo, non va però dimenticato che la cosa più importante è la squadra e il suo rendimento».

Se il tuo tesseramento dovesse andare in porto entro domani sera, è possibile che effettuerai il tuo debutto ufficiale già contro il Thun. Si tratta tuttavia di una sfida complicata...
«So che è una delle compagini più forti del campionato, se non addirittura la più forte. Questo però non ci spaventa. Abbiamo lavorato sodo in queste settimane, e siamo pronti per affrontare sia i bernesi, sia il girone di ritorno. Il tutto con molto entusiasmo e grandi ambizioni».

Ai nastri di partenza con rinnovate ambizioni

Ormai è quasi tutto pronto al Comunale. Domani sera, con il calcio d’inizio fissato per le 18.00, il Bellinzona darà ufficialmente il la al suo girone di ritorno, ospitando un’insidiosa sfida casalinga contro il Thun. I bernesi del grande ex Mauro Lustrinelli, al pari del Sion, hanno chiuso l’andata in vetta alla classifica di Challenge League con 37 punti. Dopo un avvio poco entusiasmante, Tosetti e compagni si sono invece assestati al sesto posto, con 23 punti. In casa granata, come ha dichiarato su queste pagine il CEO dei sopracenerini «Pablito» Bentancur, le ambizioni rimangono tuttavia importanti. «I 14 punti di distacco nei confronti del tandem Sion-Thun non sono pochi, ma nel calcio non si sa mai. Il campionato è ancora lungo e affronteremo entrambe ancora due volte. Di qui la volontà di investire sul girone di ritorno e pure in vista della prossima stagione». Qualche movimento di mercato nella capitale, nel corso delle ultime settimane, si è in effetti notato. Detto dell’approdo in Ticino del bomber honduregno Jorge Benguché (vedi sopra), all’ombra dei castelli sono passati in prova pure il centrocampista camerunese Christian Zock, l’attaccante uruguaiano Fausto Rivero e il difensore ticinese Aris Sörensen. Soltanto quest’ultimo, a oggi, è stato ufficialmente tesserato come riporta il sito della Swiss Football League. Sono per contro partiti definitivamente - sempre stando al portale della SFL - il portiere ticinese Attilio Morosoli (tornato al Lugano U21 dopo aver chiuso il prestito) e il centrocampista uruguaiano Andrés Schetino (passato al CA Fénix in Uruguay).