Euro 2024

Svizzera-Italia un derby? Certo che lo è

Cogliamo al balzo le critiche - anche feroci - che in queste ore accompagnano alcuni nostri articoli: ci viene rimproverato di «italianizzare» l’ottavo di finale di Berlino
Massimo Solari
26.06.2024 14:15

Ah, non sarebbe un derby? Cogliamo al balzo le critiche - anche feroci - che in queste ore accompagnano alcuni nostri articoli. Articoli nei quali Svizzera-Italia è per l’appunto presentata in qualità di derby. Ci viene rimproverato di «italianizzare» l’ottavo di finale di Berlino, di scadere nel provincialismo e, non da ultimo, di fraintendere il significato del termine. Partiamo proprio da qui. E citiamo l’insospettabile Treccani: «Incontro molto importante in competizioni sportive (...), e specialmente, nel calcio, tra due squadre della stessa città o regione, o anche tradizionalmente rivali». Ecco: crediamo che quel «tradizionalmente rivali» colga il cuore della questione.

Sì, perché è di cuore, di ferite aperte, di vissuto che stiamo parlando. Di attimi e ricordi che hanno segnato, più o meno nel profondo, il tifoso ticinese. Che non dimentica dov’era il 1. maggio 1993. Suvvia, non misconosciamoci. Non raccontiamoci bugie. È esattamente quella sensazione lì, da Ambrì-Lugano, da bianconeri contro granata, da vicini di casa che fingono di condurre vite diverse e finiscono con il litigare per il gazebo che sporge nel giardino dell’altro. Crediamoci di poterci fare ombra, insomma. O ci vantiamo dell’erba più verde, scordandoci di chi quell’erba l’ha tagliata. È un continuo osservarsi e influenzarsi, nel bene e nel male. Anche se, certo, a subire maggiormente il fascino e drammaturgia di questo accostamento sportivo siamo noi, non gli italiani.

Cultura, abitudini e difetti, stringi stringi, sono i medesimi. Così come il sostenitore romando o svizzerotedesco mente sapendo di mentire prendendo le distanze da Francia e Germania. Ma l’avete vista Ginevra dopo l’exploit di Bucarest, negli ottavi di Euro 2020? La Schadenfreude, sincera e fedele compagna del tifoso medio, si situa invece agli antipodi ed è punto d’incontro delle differenti anime elvetiche. Che gioiscono per gli sgambetti alle potenze calcistiche limitrofe, loro che non smettono di guardarci dall’alto verso il basso, e di riflesso godono per le loro sventure. Sarà così pure sabato. O più in là, qualora la gara di Berlino dovesse trasformarsi in un’insostenibile disfatta. Perché è così che ci si sente quando si perde un derby.

In questo articolo: