Calcio

«Sweet Home Lugano», ecco Joe Mansueto

La nuova proprietà bianconera ha finalmente svelato le sue carte – «Investiremo e tratteremo questo club con cura» spiega l’imprenditore americano, che rivolge altresì un pensiero al sindaco Marco Borradori
© CdT/Gabriele Putzu
Red. Online
18.08.2021 17:14

Chicago. La città del vento. Dei grattacieli. Dei Blues Brothers. Sweet Home Chicago, già. Ma Chicago è anche, a questo punto soprattutto, la città di Joe Mansueto. L’uomo nuovo del Football Club Lugano. Collegatosi via Zoom, il miliardario americano gioca finalmente a carte scoperte: ecco perché ha scelto il club bianconero, lui che è già proprietario dei Chicago Fire. Ed ecco perché in quest’avventura sarà accompagnato da Georg Heitz e Martin Blaser. Ad affiancare il nuovo corso, al Palazzo dei Congressi, anche il presidente Angelo Renzetti – oramai al passo d’addio – e il direttore generale Michele Campana.

Riguarda la conferenza stampa

«Benvenuto Joe»
È Michele Campana ad aprire le danze, in inglese e in italiano, chiarendo subito che Joe Mansueto ha intenzioni serie. Quindi, il presidente uscente Angelo Renzetti spiega di essere felice di aver compiuto questo passo. «È la partita più bella che abbiamo vinto in questi anni. Benvenuto Joe, siamo felici tu sia a Lugano».

«Hello everybody» è invece il saluto di Joe Mansueto da Chicago. Il quale esprime subito le più sentite condoglianze ai famigliari di Marco Borradori e alla comunità di Lugano. «Un grande tifoso bianconero» spiega Mansueto. «Ho sentito che il Lugano è speciale, che Lugano è un posto speciale. In effetti è una delle città più belle al mondo e il calcio è uno sport globale. Voglio continuare a costruire qualcosa di speciale e avete la mia parola che lo faremo. Ma dobbiamo farlo assieme. L’annuncio di oggi non riguarda me, il Lugano non è mio. È vostro. Io devo guadagnarmi la vostra fiducia».

Fra Chicago e Lugano, spiega Mansueto, ci sarà una collaborazione molto proficua. «Scambieremo giocatori» chiarisce il nuovo proprietario. «Ma tratteremo il club con rispetto e cura, sappiamo cosa significhi questa società per la città. Io sto ancora imparando, con i Chicago Fire. Sto imparando a muovermi nell’industria dello sport. Il mio lavoro consiste nell’assumere le migliori persone in un determinato ambiente e lasciar loro l’autonomia».

Mansueto si definisce un uomo fortunato, perché la compagnia fondata dopo il College - la Morning Star - ha avuto successo. Permettendogli di dedicarsi alle sue passioni, fra cui appunto il calcio. «Pensavo di spendere un tot di tempo con i Fire, ne ho speso il doppio ma l’ho fatto perché amo davvero questo lavoro e questo sport» dice Mansueto.

Tratteremo il club con rispetto e cura

«Perché Lugano?»
«Perché Lugano?» chiede un giornalista. «Il Paese, il campionato, la città di Lugano» dice Mansueto. «La mia compagnia, Morning Star, ha lavorato in Svizzera per decenni. E questo campionato è molto competitivo, uno dei più competitivi in Europa. E Georg Heitz, il mio direttore sportivo a Chicago, è svizzero. Così come l’allenatore Raphael Wicky. Abbiamo identificato questa opportunità e l’abbiamo colta».

«Spero di essere presente, non vedo l’ora di esserci» spiega ancora Mansueto. «Ricordo i miei viaggi in Europa da bambino. Ricordo il Lago di Como e posso dire che Lugano è più bella. Non sarò presente sempre a Cornaredo, non ogni giorno. Per questo sarò accompagnato da Georg Heitz e Martin Blaser. Come detto, sono uno che ama delegare».

Spazio anche alle ambizioni. «Vogliamo investire nel club» assicura Mansueto. «Vogliamo progredire, vedere fino a dove possiamo arrivare. Vogliamo sia sviluppare nuovi talenti, è parte della nostra filosofia tant’è che lavoreremo fianco a fianco con il Team Ticino, poi come detto vogliamo creare connessioni in una logica globale». Quanto al budget, «non ho un’idea precisa al momento». Ma, ribadisce Mansueto, «l’idea è investire». «Conosco Georg, sta già cercando giocatori per rinforzare la squadra. La direzione in merito al budget è verso l’alto, questo è sicuro».

Il discorso nuovo stadio è ovviamente al centro dei discorsi di Mansueto. «Noi ovviamente siamo ottimisti e supportiamo la Città in merito. Ma avremmo investito a prescindere, perché ci è piaciuto questo club e ci è piaciuta la sua storia. Ma è chiaro che la prospettiva di avere un nuovo impianto è ottima».

«Avere più di un club è un vantaggio» prosegue Mansueto, spiegando come mai oltre ai Chicago Fire si è assicurato il Lugano. «Puoi creare economie di scala. E poi è un modo di fare impresa che funziona, penso al Manchester City. Faccio un esempio: Chicago individua un talento in Sudamerica ma non ha più spazio nel roster, quindi lo gira al Lugano. O viceversa».

Lugano non è un farm team di Chicago

«Lavorare assieme»
In ogni caso, chiarisce Mansueto, «Lugano non è un farm team di Chicago». Il nuovo proprietario preferisce il termine di «partner club». A suo dire, «Chicago e Lugano devono lavorare assieme». Ma cosa succede se il referendum per il nuovo stadio non dovesse dare l’esito sperato? «Non abbiamo un piano B, al momento» ammette Mansueto. «Siamo semplicemente ottimisti che il progetto passi».

Quanto agli impegni a lungo termine, il nuovo proprietario spiega: «Basta guardare la mia storia, sono uno che se investe in una cosa lo fa a lungo termine. Non ho intenzione ad esempio di vendere i Chicago Fire, vorrei tenerli per sempre. Se hai un orizzonte a corto termine, anche le tue decisioni ne soffriranno. Io sono per il lungo termine. Non sto puntando a sistemare la società e poi rivenderla. Ci sono più vantaggi se fai business a modo mio».

Ci sarebbe, al di là dei progetti per i prossimi anni, un mercato da fare adesso. Come la mettiamo? «Stiamo per assicurarci un nuovo giocatore» dice Mansueto. «Vogliamo essere solidi, in tutti i settori a cominciare dalla rosa. Non siamo qui per smontare questa squadra».

L’obiettivo, il sogno diciamo, «è alla lunga vincere il campionato». E questo nonostante, ora, ci siano squadre decisamente più attrezzate. «Vogliamo e dobbiamo avere questo obiettivo, anche per stimolare i tifosi».

Mi piacerebbe un giorno vincere il campionato
© CdT/Gabriele Putzu
© CdT/Gabriele Putzu

Il saluto di Badaracco
La soddisfazione, in sala, è palpabile. Roberto Badaracco, municipale titolare del Dicastero Cultura, sport ed eventi, spende parole al miele per Mansueto e promette che la Città farà di tutto per vincere il referendum di novembre.

«Il Polo è un atto dovuto»
Angelo Renzetti, dal canto suo, afferma: «Voglio ringraziare Joe, ci ha dato delle notizie davvero confortanti. Dicevo, è la partita più importante che abbiamo vinto. L’abbiamo vinta ai supplementari, ma queste sono le partite che danno più gioie. E non è per me, per il Lugano. Ma per tutto il Ticino sportivo, che finalmente ha qualcuno. Un gigante. Qualcuno che può guardare lontano e trascinare tutti. La prossima vittoria è quella dello stadio. Al proposito, vorrei spendere due parole per il nostro sindaco Marco Borradori. Una persona integerrima. Spero che i bei discorsi fatti e l’affetto dimostratogli ci spingano verso il Polo sportivo. Credo, anche nel rispetto di tutti i sacrifici fatti, che il nuovo stadio sia un atto dovuto. Altrimenti siamo un popolo che ha fallito».

Al passo d’addio, «Angelone» si scusa degli errori commessi e ringrazia tutte le persone incontrate lungo il cammino.

La nuova dirigenza
Nuova proprietà significa nuova dirigenza. Georg Heitz e Martin Blaser entrano nel Consiglio di amministrazione del club. «Io continuerò come direttore operativo, Georg sarà memmbro del CdA mentre Martin sarà amministratore delegato». Heitz prende parola, si scusa per non sapere ancora l’italiano e poi illustra la sua visione. Prima, però, anche lui ringrazia tanto Renzetti quanto Leonid Novoselskiy, «con cui abbiamo avuto un pranzo proficuo quest’oggi». E ancora: «So quanto sia stato difficile per loro dirigere questo club. Ma, davvero, tutto lo staff qui ha lavorato e sta lavorando con grande professionalità. Il lavoro svolto qui è stato davvero incredibile». In perfetto italiano, Martin Blaser afferma: «Non l’ho mai imparato, vado a braccio. Scusate se, nei primi mesi, parlerò un po’ così. Non voglio dilungarmi troppo, sono entrato in questa avventura all’ultimo. Georg mi ha chiamato, mi ha chiesto se fossi pronto. A 53 anni. Ma la vita non è solo giocare a golf. Quindi eccomi qui. Contano tre C, per me: competenza, conseguenza, continuità. Qui a Lugano, senza conoscere ancora bene la situazione, puntiamo anche a stabilità e tranquillità. Una cosa: non chiedetemi come ha giocato la squadra. Per quello c’è la componente sportiva. Io mi occupo della società».

«Novoselskiy? Resterà almeno fino al termine della stagione»
Si torna sul mercato. «Non c’è più molto tempo, non faremo firmare cinque giocatori adesso» afferma Heitz. «Faremo le giuste analisi, prepareremo il mercato invernale». Quanto al futuro coinvolgimento di Leonid Novoselskiy, quali sono gli accordi? «Leonid rimarrà almeno fino al termine della stagione, poi vedremo. Sono positivo che troveremo un accordo per andare avanti assieme, io sono ottimista perché le sue idee mi sono piaciute».

«La Coppa può essere un obiettivo reale»
«Vincere? Sì, Joe con le sue parole mi ha messo addosso un po’ di pressione perché ora mi chiedete quando vinceremo. Se fra un anno, due, tre o dieci». Ma, prosegue Heitz, «servirà tempo». E servirà pazienza. «Noi siamo ambiziosi, perché se partecipi a un campionato vuoi vincere. Noi però abbiamo bisogno di tempo appunto, lavoreremo sodo per arrivare a giocarci qualcosa di importante. È più realistico, a medio termine, vincere la Coppa. Pensiamo, innanzitutto, a salvare il nostro posto in Super League».

Braga prende parola
Sul fronte societario, qualcuno potrebbe partire. «Ma non siamo venuti con l’idea di cambiare tutto» dice Heitz. «Bisognerà condividere idee, se però avremo l’impressione che sarà necessario cambiare». In fondo alla sala, Abel Braga (l’allenatore) prende parola e dice: «Da quando sono qui, siete i terzi proprietari che incontro. Io spero che costruirete un gruppo all’altezza di questa città, che amo».

Blaser verso l’addio a Ringier
Blaser, visto il suo ruolo e il suo coinvolgimento in Ringier, partner della Swiss Football League, potrebbe essere in conflitto di interessi. «All’interno di Ringier Sports nelle prossime settimane ne parleremo. Non sarò più CEO».

© CdT/Gabriele Putzu
© CdT/Gabriele Putzu

Il comunicato del club

La F.C. Lugano SA comunica che lo scorso 13 agosto 2021 sono stati sottoscritti i contratti per la cessione della totalità del capitale azionario della società alla Walden Football LLC, con sede a Chicago, che diventerà dunque proprietaria del club bianconero una volta ottenuta l’approvazione definitiva da parte della Swiss Fooball League (SFL). La Walden Football LLC fa capo all’imprenditore americano Joe Mansueto, a cui appartiene anche la squadra del massimo campionato statunitense, la Major League Soccer, dei Chicago Fire FC. Mansueto si è presentato oggi ai media, collegato in videoconferenza, nell’ambito di una conferenza stampa tenutasi al palazzo dei congressi di Lugano. Allo stesso tempo sono stati nominati due nuovi membri del consiglio d’amministrazione. Si tratta di Georg Heitz (direttore sportivo dei Chicago Fire) e di Martin Blaser (CEO di Ringier Sports). Angelo Renzetti assicurerà il passaggio di consegne rimanendo presidente del consiglio d’amministrazione sino a conclusione della procedura di rinnovo della licenza di gioco della SFL. Martin Blaser, da trent’anni nel settore dello sport business, assumerà il ruolo di CEO della società bianconera. Michele Campana, da sei anni in società, assumerà invece il ruolo di direttore operativo (COO). Sulla riorganizzazione dell’area sportiva e del resto dell’area amministrativa il club comunicherà nelle prossime settimane, bene intendendo che non sono da attendersi grandi stravolgimenti se non puntuali modifiche nell’ottica di permettere al club una crescita laddove ritenuto opportuno.

Joe Mansueto
Joe Mansueto è proprietario e presidente dei Chicago Fire FC. Da quando ha acquisito il club nel settembre 2019, ha apportato cambiamenti significativi - compreso il ritorno della squadra nello stadio Soldier Field – fatto che ha creato un rinnovato entusiasmo tra i tifosi dei Fire in tutto l’agglomerato di Chicago.

Prima di possedere i Fire, Mansueto ha fondato la società Morningstar nel 1984 ed è diventato presidente esecutivo nel 2017. Ha servito come presidente del consiglio di amministrazione fin dalla fondazione della società, e come amministratore delegato dal 1984 al 1996 e di nuovo dal 2000 al 2016.

Prima di fondare Morningstar, Mansueto è stato analista di titoli presso Harris Associates. Ha conseguito una laurea in amministrazione aziendale presso l’Università di Chicago e un master in amministrazione aziendale presso l’Università di Chicago Booth School of Business. Mansueto è stato in precedenza membro del consiglio di amministrazione di Whole Foods Market, Inc.

Mansueto, sua moglie Rika e i loro figli vivono a Chicago.

Chicago Fire FC
Il Chicago Fire Football Club è stato fondato nel 1997 in occasione del 126° anniversario del grande incendio di Chicago, e festeggerà la sua 25a stagione nella Major League Soccer nel 2022. I Fire hanno vinto sei importanti titoli nazionali, tra cui la MLS Cup nel 1998, la Lamar Hunt U.S. Open Cup nel 1998, 2000, 2003 e 2006, così come il Supporters’ Shield nel 2003. Le iniziative della fondazione caritatevole del club, denominata Chicago Fire Foundation, sono valse ai Fire il titolo di squadra umanitaria sportiva dell’anno 2019 di ESPN. I Fire giocano le proprie partite casalinghe allo storico Soldier Field. Per ulteriori informazioni visitare chicagofirefc.com.

Ringier Sports
La Ringier Sports AG è una società che si concentra sulla commercializzazione di club, associazioni e organizzazioni svizzere, nonché di eventi nazionali e internazionali sul mercato svizzero. L’attenzione si concentra sugli sport che attraggono il grande pubblico come il calcio e l’hockey su ghiaccio e sugli sport con un alto numero di giocatori con licenza e/o attivi. Allo stesso tempo, Ringier Sports AG si concentra sullo sfruttamento dei diritti commerciali dei campionati nazionali e sul futuro sviluppo e marketing di eventi e campionati di carattere nazionale. In questo modo la Ringier Sports AG può contare sulle conoscenze di lunga data dei suoi collaboratori e su una vasta rete di partner rinomati e affermati.

In questo articolo: