Yakin e un casting che porta addirittura fino in Danimarca

In Danimarca, dopo i dubbi e i timori del 2023, erano state gettate le basi per la splendida avventura a Euro 2024. Sempre in Danimarca, non con un’amichevole ma all’alba dell’ultima edizione di Nations League, lo scorso settembre erano riapparsi dei brutti nuvoloni, poi sfociati nell’amara retrocessione nella Lega B. Ebbene, per lanciare un anno cruciale e l’avvicinamento alle qualificazioni ai Mondiali del 2026, il commissario tecnico della Nazionale Murat Yakin si è spinto - ancora una volta - sino a Copenaghen e dintorni. È qui, infatti, che è cresciuto Stefan Gartenmann, invitato a sorpresa per le amichevoli di marzo contro Irlanda del Nord (venerdì prossimo a Belfast) e Lussemburgo (martedì 25 a San Gallo).
Dalla Turgovia con orgoglio
Gartenmann, 28 anni, veste la maglia del Ferencváros, seconda forza del campionato ungherese e protagonista sino ai sedicesimi di finale di Europa League. «Lo avevamo nel mirino da un po’ e il diretto interessato ha lanciato i giusti segnali» ha spiegato Yakin al quartier generale dell’ASF, a Muri bei Bern. «Sono andato a trovare Stefan a Budapest e l’incontro si è rivelato decisivo. Complice la grande concorrenza nella selezione danese, il giocatore si è convinto della possibilità di difendere i colori della Svizzera, affermando di voler rendere orgoglioso suo nonno». Già, perché è grazie alle origini turgoviesi di Gartenmann che la Federcalcio elvetica ha potuto avviare - e nel giro di un mese e mezzo concludere - le pratiche per la naturalizzazione. «E così da martedì Stefan è anche un cittadino svizzero».
La prima di Blondel e Schmidt
Yakin non si è però limitato a convocare «un lottatore» per ridare stabilità a una difesa mostratasi fragilissima in autunno. Sempre in retrovia si è deciso di puntare su altri due neofiti. Da una parte Lucas Blondel, 28 anni e laterale destro del Boca Juniors. Dall’altra Isaac Schmidt, 25.enne terzino sinistro passato dal San Gallo al Leeds United durante il mercato estivo. «Poter contare su un calciatore del Boca è qualcosa di eccitante» ha osservato Yakin, nelle scorse settimane recatosi pure in Argentina insieme all’ex compagno Christian Gimenez: «Lucas, naturalmente, sarà sottoposto a un piccolo choc culturale. Ma sono sicuro che sia lui, sia gli altri nuovi elementi potranno integrarsi al meglio».
Senza Xhaka e Akanji
Eccolo l’obiettivo del campo d’allenamento in programma da lunedì a Faro, anticamera della trasferta a Belfast. In Portogallo e poi per i test con Irlanda e Lussemburgo mancheranno diversi leader: Granit Xhaka rimarrà vicino alla moglie Leonita, in vista dell’imminente nascita del terzo figlio; Manuel Akanji è infortunato; altri elementi - per esempio Nico Elvedi - sono stati risparmiati proprio per concedere il palcoscenico ad attori per certi versi sconosciuti. «Un casting? Perché no, chiamiamolo così» ha sorriso il ct, maglia verde attillatissima. «Sicuramente la nazionale maggiore sta vivendo un cambiamento. Vero, sono ancora presenti 14 giocatori che erano all’Europeo, ma appunto le novità non mancano. Si tratta di dare a giovani giocatori o a nuovi profili l’opportunità di mostrare il loro potenziale all’interno della squadra». E il calendario - con le qualificazioni ai Mondiali che per la Svizzera scatteranno solo a settembre - ha favorito questa riflessione.


C’è anche Hajdari
In assenza di Xhaka, marzo avrebbe dovuto illuminare finalmente - e pure in rossocrociato - la stella di Ardon Jashari. Il centrocampista del Bruges, reduce dall’eliminazione negli ottavi di Champions League, ha però chiesto di potersi fermare, dopo una lunga serie di partite giocate al limite sul piano atletico. «Peccato, ho incontrato Ardon a Manchester - prima della sfida contro il City - e avevo percepito grande motivazione da parte sua» ha riconosciuto Yakin: «Avevo un piano ben preciso per lui, con tanto di titolarizzazione già con l’Irlanda del Nord». Sarà per le amichevoli di giugno, negli Stati Uniti.
Toccherà dunque ad altri giocatori convincere l’allenatore e il suo nuovo assistente Davide Callà. Il tutto, lo abbiamo suggerito, nel quadro di una selezione che si sta trasformando. Tra i convocati, al proposito, figurano pure il centrocampista e talento del Losanna Alvyn Sanches (alla prima chiamata) e il difensore del Lugano Albian Hajdari, il cui esordio era sfumato per problemi fisici in novembre.