Hockey

Cereda: «È presto per parlare di play-in, sarà una lotta fino alla fine»

Malgrado il raggiungimento dell’obiettivo stagionale sia sempre più vicino, Luca Cereda non vuole perdere il focus - Sabato sera, contro il Bienne, è arrivato un importante successo per 5-2, ora restano gli impegni al cospetto di Berna e Friburgo
©Keystone/Andrea Branca
Alex Isenburg
24.02.2025 06:00

La festa, alla Gottardo Arena, è stata totale. La partita al cospetto del Bienne, d’altra parte, era di quelle cruciali. Contro i seeländer - con i quali i leventinesi condividevano lo stesso numero di punti - l’Ambrì era obbligato a tornare a muovere la classifica in seguito al k.o. rimediato in trasferta in quel di Ginevra. Ebbene, i biancoblù hanno vinto e convinto, inscenando una delle migliori prestazioni del recente passato, soprattutto in termini di attitudine. Il tutto, poi, è stato ulteriormente abbellito dalla rete, estremamente emozionante, siglata da Dario Wüthrich. La sua prima, nel massimo campionato elvetico, che ha reso la serata, per l’appunto, un tripudio biancoblù.

Anche il coach dei leventinesi, al termine del confronto si è detto emozionato per il gol siglato dal difensore. «Dopo la tragedia che purtroppo ha vissuto - ha affermato Luca Cereda - sono veramente felice che abbia trovato il suo primo gol e che abbia così potuto vivere delle forti emozioni positive. Trovo, inoltre, che Dario sia un ottimo esempio per come si debba reagire dinanzi ai momenti complicati che ci riserva la vita. È stato davvero bello, poi, vedere come i suoi compagni abbiano gioito quasi più di lui. È una splendida dimostrazione del fatto che vinciamo e perdiamo tutti assieme, come squadra».

La forza della compattezza

Il tecnico di Sementina, a proposito del 5-2 rifilato al Bienne, si è detto soddisfatto, in particolare per il carattere mostrato dai suoi. «Mi è piaciuta l’intensità e l’atteggiamento che i ragazzi hanno mostrato sul ghiaccio. Sicuramente, c’è stata anche qualche sbavatura e abbiamo concesso delle occasioni al Bienne, ma è normale commettere degli errori in una partita di hockey».

Quello maggiormente grave, di certo, è stato commesso da De Luca, reo di aver ingenuamente regalato il disco a Burren che, dal canto suo, non si è fatto pregare e ne ha approfittato per siglare il punto del momentaneo 1-1. Nonostante ciò, i padroni di casa non si sono lasciati abbattere e sono tornati a macinare gioco. «Abbiamo avuto il merito di restare compatti, cosicché siamo riusciti a togliere spazio e tempo ai nostri avversari». La tipica velocità che contraddistingue il sistema dei seeländer, insomma, è stata disinnescata. «Sapevamo che avremmo dovuto fare una particolare attenzione a questo aspetto, poiché loro dispongono di tanti giocatori - sia in attacco sia in difesa - che pattinano tanto e bene. Era estremamente importante, dunque, togliere loro l’arma della velocità».

Power-play letale

L’arma letale, sul fronte leventinese, si è invece rivelato essere il power-play, che ha giovato dei recenti cambiamenti nei due quintetti e ha portato tre reti pesanti all’Ambrì. Soltanto un’altra volta in stagione - nella larga vittoria, sempre in casa, conquistata a fine gennaio contro l’Ajoie - gli uomini di Cereda avevano timbrato per tre volte il cartellino in superiorità numerica. Il primo ad insaccare è stato il solito Kubalik, ben imbeccato da DiDomenico, poi lo stesso canadese ha battuto Säteri con un perfido polsino e, infine, è stato Heed - giunto al 3. sigillo personale nelle ultime 4 sfide - a concludere in maniera vincente una bella combinazione.

Come se non bastasse, poi, si è aggiunto il rigore trasformato, in maniera peraltro impeccabile, da Philippe Maillet. Il québecois - dopo un inizio di stagione non particolarmente esaltante - sta vivendo un eccezionale periodo di forma e - oltre a farsi notare per una produzione offensiva aumentata esponenzialmente - anche in termini di personalità sembra aver raggiunto uno status che inizialmente pareva impensabile. Certo, avere al proprio fianco due ali come Kubalik e DiDomenico ha senz’altro fatto la differenza. La prima linea dell’Ambrì, al momento, pare inarrestabile e non ha eguali in National League. In seguito alle sfide del weekend, le cifre del letale trio di stranieri sono state ulteriormente ritoccate verso l’alto e ora recitano: 62 punti complessivi nelle 18 partite disputate insieme. Numeri mostruosi.

Niente calcoli

I giochi che più contano, ormai, sono alle porte e l’obiettivo di inizio stagione - ossia il raggiungimento dei play-in - sembra nelle mani dei biancoblù. Al termine della regular season, infatti, mancano solamente due impegni a tutte, o quasi. Già, perché il cervellotico calendario - prima dei due turni conclusivi di giovedì e sabato - prevede ancora tre partite domani sera. Tra le compagini ancora in lotta con i leventinesi, scenderanno sul ghiaccio il Ginevra e il Bienne. Poi, finalmente, la classifica sarà del tutto veritiera e agli uomini di Cereda non resterà che duellare contro Berna e Friburgo. «Per noi - ha detto l’allenatore ticinese - è ancora troppo presto per parlare dei play-in. Io rimango convinto dal fatto che sarà una lotta fino alla fine, quindi dobbiamo restare concentrati al massimo». In ogni caso, Cereda avrà un occhio di riguardo per ciò che accadrà domani, nella speranza che Zugo e Friburgo possano dare una mano all’Ambrì, un po’ come è stato il caso ieri, con il successo del Kloten sul Rapperswil.