Verso il derby

Chi la spunterà? Tre ragioni a testa per sognare i playoff

Ambrì Piotta e Lugano possono aggrapparsi a fattori che lasciano ben sperare in vista della mini-serie di play-in - Ve ne proponiamo alcuni, che potrebbero rivelarsi decisivi
Biancoblù e bianconeri si daranno battaglia per altri due confronti. © CdT/Gabriele Putzu
Nicola Martinetti
05.03.2024 21:41

Chi la spunterà tra Ambrì Piotta e Lugano? La domanda, va da sé, se la stanno ponendo in tantissimi. E - da Airolo a Chiasso - ognuno prova a giustificare il suo pronostico con motivazioni più o meno convincenti. Anche noi, in vista di gara-1, ci siamo cimentati in questo gioco. Di seguito vi proponiamo allora tre ragioni per cui i biancoblù e - rispettivamente - i bianconeri porteranno a casa il successo finale. Partiamo da chi ospita la prima sfida: la squadra di Luca Cereda.

1. HCAP: in forma smagliante

L'Ambrì Piotta ha chiuso la regular season cogliendo sei vittorie nelle ultime sette partite. Nessuno, in quel lasso di tempo, ha fatto meglio dei leventinesi in National League. Il Lugano al contrario è reduce da tre sconfitte consecutive, che hanno costretto i bianconeri a passare dai play-in dopo aver visto sfumare nelle ultime curve l’accesso diretto ai playoff. Sulla carta, insomma, non c’è paragone tra gli stati di forma delle due compagini, che approcciano gara-1 in maniera diametralmente opposta. E su una mini-serie di appena due partite, il famoso «momentum» potrebbe rivelarsi ancora più importante.

2. HCAP: con la mente libera

Abbiamo citato lo stato di forma, ma anche le condizioni mentali con cui Ambrì e Lugano abbordano il primo turno dei play-in sono decisamente differenti. I biancoblù, che l’ottavo posto lo hanno conquistato, sono galvanizzati e giocheranno a mente libera. Ancor di più sapendo che, in caso di sconfitta, ci sarebbe comunque il salvagente del secondo turno. Il Lugano, al contrario, è giunto settimo perché ha perso - anche piuttosto malamente - un posto tra le prime sei. E quando si mancano determinati traguardi, specie in questo modo, la delusione può lasciare delle scorie difficili da smaltire. Soprattutto se il tempo per riuscirci è molto poco.

3. HCAP: la verve di «Flipcek»

Michael Spacek e Laurent Dauphin, per tutti «Flipper», hanno catalizzato l’ottimo finale di stagione dei biancoblù con un’intesa incandescente. Il ceco e il canadese hanno trascinato i compagni a suon di reti, assist e grandi giocate, ben coadiuvati dall’inserimento nel loro terzetto del giovane Tommaso De Luca, pure lui esploso nelle ultime settimane. I risultati parlano chiaro e con dei trascinatori così, aiutati pure da un ottimo Juvonen, sognare in grande è lecito. Anche perché - dato non insignificante - il loro cambio di marcia è coinciso con la fase più calda, e di riflesso importante, della stagione.

1. HCL: animali da play-in

Fino all’anno scorso si chiamavano pre-playoff, ma poco importa: il Lugano è un animale da play-in. Questo è il quarto anno in cui la National League propone uno step preliminare in vista dei playoff veri e propri, e per i bianconeri si tratta della terza partecipazione. Nelle precedenti due presenze l’HCL non ha fallito, vincendo le sue serie contro Ginevra e Friburgo accedendo così al grande ballo del «postseason». Soltanto il Berna, a titolo di paragone, ha fatto altrettanto bene. L’Ambrì dal canto suo vanta un solo, doloroso precedente: quello della stagione 2021-22 contro il Losanna. Avanti 1-0 nella mini-serie, i biancoblù finirono con l’inchinarsi ai vodesi per 1-2.

2. HCL: la superlinea

La classifica marcatori della National League non lascia spazio alle interpretazioni: il Lugano vanta il miglior terzetto d’attacco dell’intero campionato. Una superlinea. Nessun altro club annovera infatti tre giocatori nelle prime otto posizioni, mentre la squadra bianconera sì. In regular season il trio Carr-Thürkauf-Joly ha accumulato qualcosa come 154 punti in 139 partite, e quando si dispone di una simile arma offensiva si affronta qualsiasi serie con almeno una certezza alla quale aggrapparsi. Trovare il modo di arginare i danni, per l’Ambrì Piotta come - eventualmente - per chiunque altro, non sarà affatto semplice.

3. HCL: il peso della storia

Il testo qui accanto parla da sé: nella storia del «postseason» il Lugano non ha mai perso al cospetto dell’Ambrì Piotta. Nemmeno una volta in sette serie, spalmate su tre decenni differenti. È vero, l’ultimo capitolo risale ormai a quasi vent’anni fa, ma il passato non si cancella. E ogni tanto torna a bussare alla porta, formando un ponte con il presente. Se vorrà staccare per primo l’accesso ai playoff, l’Ambrì Piotta dovrà fare qualcosa di assolutamente inedito, liberandosi dal peso della storia. Il Lugano, invece, ha il vantaggio di potersi appoggiare a essa.